Chiavenna

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Chiavenna
comune
Chiavenna – Stemma
Chiavenna – Bandiera
Chiavenna – Veduta
Chiavenna – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Sondrio
Amministrazione
SindacoLuca Della Bitta (centro-destra) dal 27-5-2014
Territorio
Coordinate46°19′N 9°24′E / 46.316667°N 9.4°E46.316667; 9.4 (Chiavenna)
Altitudine326 m s.l.m.
Superficie10,77 km²
Abitanti7 333[1] (27-08-2023)
Densità680,87 ab./km²
FrazioniBette, Campedello, Pianazzola
Sottodivisioni ulterioriSan Carlo
Comuni confinantiMese, Piuro, Prata Camportaccio, San Giacomo Filippo
Altre informazioni
Cod. postale23022
Prefisso0343
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT014018
Cod. catastaleC623
TargaSO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 426 GG[3]
Nome abitantichiavennaschi
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Chiavenna
Chiavenna
Chiavenna – Mappa
Chiavenna – Mappa
Posizione del comune di Chiavenna nella provincia di Sondrio
Sito istituzionale

Chiavenna (Ciavéna in chiavennasco[4], Clavenna in romancio, Cläven in tedesco[4]) è un comune italiano di 7333 abitanti[1] della provincia di Sondrio in Lombardia, situato al centro della valle omonima.

In passato fu importante centro strategico nel cuore della Rezia, sulla strada tra la Pianura Padana e il bacino del Reno, mentre ora è un rinomato luogo turistico, famoso soprattutto per i suoi crotti, l'unico in provincia di Sondrio ad avere ottenuto il riconoscimento di bandiera arancione del Touring Club Italiano[5], un marchio di qualità turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell'entroterra italiano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna è collocata a nord del Lago di Como, sul fiume Mera, poco a monte della confluenza in esso del torrente Liro, al bivio delle strade per i passi dello Spluga (Val San Giacomo) e del Maloggia[6] (Val Bregaglia)[7]. La Valchiavenna (o Piano di Chiavenna), originariamente occupata dal ramo settentrionale del Lario, si origina proprio da questo punto, prendendo il nome dal capoluogo.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La collocazione di Chiavenna, tra i due fianchi della Val Bregaglia con uno sbocco sul Piano, ha favorito la diversificazione delle attività. L'agricoltura di montagna per lungo tempo ha caratterizzato il paesaggio con i terrazzamenti sui fianchi della Val Bregaglia, per poi declinare nell'ultimo trentennio del XX secolo con lo spostamento verso valle delle popolazioni di Uschione e Pianazzola e il graduale ritorno dei boschi. La protoindustrializzazione della zona ha tratto giovamento dallo sfruttamento delle acque della Mera grazie ad un sistema di prese e mulini, che hanno consentito diverse attività prima dell'avvento dell'energia elettrica su larga scala. Il Piano di Chiavenna, soggetto a notevoli alluvioni, fu bonificato a cavallo del XIX e del XX secolo, consentendo quindi lo sfruttamento intensivo per l'agricoltura e l'allevamento di bestiame. Attualmente le uniche zone verdi in pianura rimangono quelle dei Raschi, a cavallo della confluenza di Liro e Mera.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Chiavenna.

Secondo la classificazione del clima Köppen, Chiavenna è Cfb, ossia il clima è temperato umido con estate calda e piovosità annua significativa[8]. Nonostante la posizione geografica contigua alle Alpi, Chiavenna risente positivamente della vicinanza al Lario e al Mezzola, distanti rispettivamente 22 km e 10 km.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva verosimilmente, secondo Giacomo Devoto, da un preromano ("mediterraneo") *clava, "località in un cono di deiezione"[9] (forse in riferimento al Sengio o, localmente, Sénc[10]); l'altra ipotesi, che derivi dal latino clavis "chiave" (nel senso di "chiave, accesso o passaggio per i valichi alpini" sostenuta da Carlo Salvioni,[11] gode oggi di minor credito.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna ha origini romane. All'epoca l'insediamento abitativo, che era chiamato Clavenna, era attraversato da due strade romane, la via Regina, che collegava Chiavenna con il porto fluviale di Cremona, e la via Spluga, che collegava Milano con il passo dello Spluga.

Sommario di alcuni statuti civili e criminali delle giurisdizioni di Chiavenna e Piuro, 1794

Nel periodo romano fu probabilmente capoluogo dei Bergalei, aggregato in epoca imperiale al territorio di Como. Chiavenna era un importante nodo di comunicazione nord-sud grazie ai passi che collegano l'Italia con Coira e Monaco di Baviera. Fu attraverso uno di questi che Stilicone attraversò le Alpi d'inverno, impresa celebrata da Claudio Claudiano nell'opera "De Bello Gothico" (320-358).

Diventò successivamente uno dei più validi capisaldi bizantini contro i Franchi, padroni della Rezia. Venne poi sempre contesa per la sua evidente importanza strategica (si vedano a tal proposito episodi come la Presa di Chiavenna (1524)), cambiando spesso signore, finché fu unita, dopo la caduta della signoria sforzesca, alla Repubblica delle Tre Leghe dei Grigioni.

Durante quest'ultimo periodo, Chiavenna diventò un importante centro di diffusione del Protestantesimo, trovandovi molti riformatori e dissidenti religiosi italiani la sospirata libertà di culto, negata loro in Italia, a causa delle persecuzioni dell'Inquisizione. Fra essi si ricordano: Agostino Mainardi, Pier Paolo Vergerio, Scipione Lentolo, Camillo Renato, Girolamo Zanchi ed altri ancora.

Con la Valtellina e con Bormio, dopo la Rivoluzione Francese, chiese di essere unita alla Repubblica Cisalpina, poi divenuta Regno d'Italia con Re Napoleone I e Viceré Eugenio di Beauharnais. A seguito della caduta di Napoleone, il Congresso di Vienna (1815) restituì la Lombardia all'Impero Austriaco che vi aveva regnato dal 1700. Chiavenna diventò un comune del Regno Lombardo-Veneto. In quell'epoca vennero aperte scuole elementari in ogni villaggio e l'insegnamento fu dichiarato obbligatorio anche per le femmine. Le lombarde e le venete furono così le prime italiane ad essere alfabetizzate, molto prima del resto di altre regioni. Fu durante il periodo del Regno Lombardo-Veneto che furono costruite l'audace strada dello Spluga e quella dello Stelvio.

Il livello della medicina all'Ospedale maggiore e degli altri ospedali fu portato al punto più elevato dell'aggiornamento scientifico del tempo.[12]. Dopo l'annessione al Regno d'Italia (1860) rimarrà poi legata ai destini della Lombardia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Di rosso, all'aquila di nero, linguata di rosso, coronata con corona all'antica di tre punte, d’argento, afferrante all'altezza degli ingegni, posti all’insù e volti verso i fianchi dello scudo, due chiavi d'’argento, decussate, con impugnature quadrifogliate, munite di cinque fori del campo, la chiave in sbarra attraversante. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo di bianco bordato di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna si fregia del titolo di Città concesso con R.D. 20 novembre 1941.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Collegiata di San Lorenzo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di San Lorenzo (Chiavenna).

Tra i monumenti più notevoli, vi è la maestosa collegiata di San Lorenzo, con porticato del '600, campanile cinquecentesco e battistero con fonte battesimale del 1156. Nel tesoro, la famosa Pace di Chiavenna, preziosissima opera di oreficeria, coperta di evangeliario in oro e gemme. Internamente, la collegiata ospita la tomba di suor Maria Laura Mainetti, beatificata nel 2021.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Maria in Borgonuovo
  • Ex chiesetta di Santa Rosalia
  • Chiesa di San Bartolomeo
  • Ex chiesa di Sant'Antonio Abate
  • Ex convento delle Agostiniane

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Portone vecchio in località Reguscio
  • Portone di Santa Maria
  • piazza Rodolfo Pestalozzi (in dialetto Canton) con al centro la cinquecentesca fontana ottagonale
  • Palazzo Pestalozzi-Luna
  • Ponte sul fiume Mera e statua di san Giovanni Nepomuceno
  • Cort di àsen (corte degli asini)
  • Palazzo Pestalozzi-Pollavini (sede della Comunità Montana della Valchiavenna)
  • Gogna o berlina (piazzetta E. Ploncher)
  • Piazza Crollalanza con fontana ottocentesca in pietra ollare
  • Piazza San Pietro con fontana in pietra ollare eretta nel 1732 sotto il commissario grigione Lucio Guler di Weineck
  • Palazzo Pestalozzi-Castelvetro
  • Palazzo Salis
  • Palazzo Balbiani (castello), riedificato nel 1930 a partire dai muri esterni di una precedente fortificazione del 1477 che, pochi anni dopo, era stata distrutta delle truppe grigionesi[13]
  • Palazzo Balbiani
  • Palazzo Pestalozzi-Quadrio

Aree archeologiche e naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Dialetto[modifica | modifica wikitesto]

A Chiavenna, oltre all'italiano, si parla il dialetto chiavennasco, influenzato dal comasco dell'Alto Lario e dal romancio del vicino Canton Grigioni, in Svizzera.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Tipici della zona sono:

È possibile degustarli anche all'interno dei caratteristici crotti.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1956 Chiavenna ospita la famosa Sagra dei Crotti durante il secondo weekend di settembre. Il successo della Sagra è enorme attirando ogni anno circa 30000 persone dall'Italia e dall'estero.

In un ampio parcheggio chiamato Pratogiano ogni sabato si tiene un mercato settimanale.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna è percorsa dal tracciato della strada statale 36, importante direttrice da Milano verso lo Spluga, nonché dalla strada statale 37 che conduce, tramite il Maloja, verso l'Engadina.

A livello ferroviario, Chiavenna è capolinea della linea Colico Chiavenna, costruita nel 1886. La conformazione della stazione ferroviaria lasciava aperta la possibilità di un prolungamento verso la Svizzera.[17]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone comunale

Sindaci dal secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1946 Febo Zanon CLN (PSI) Sindaco Nominato dal CLN, apparteneva al PSI
1946 1951 Giuseppe Mosca DC Sindaco
1951 1956 Athos Valsecchi DC Sindaco
1956 1960 Ugo Galli Sindaco
1960 1964 Gino Giuriani Sindaco
1964 1970 Athos Valsecchi Sindaco
1970 1975 Aleandro Moro Sindaco
1975 1985 Arturo Succetti Sindaco
1985 1995 Virgilio Longoni Sindaco
1995 2004 Teresa Tognetti La Margherita, PD Sindaco
2004 2009 Giampaolo Pozzoli Lista civica Rinnovamento Sindaco
2009 2014 Maurizio De Pedrini Lista civica Rinnovamento Chiavenna Sindaco
2014 in carica Luca Della Bitta Lista civica Vivi Chiavenna Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2009 Chiavenna è stata sede di arrivo della 7ª tappa del Giro d'Italia.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Chiavenna
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
2009 Innsbruck (AUT) 244 Bandiera della Norvegia Edvald Boasson Hagen Bandiera dell'Italia Danilo Di Luca

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna è sede di una squadra di calcio: la storica U.S. Chiavennese.

Hockey su ghiaccio[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna è sede della squadra di hockey su ghiaccio Hockey Club Chiavenna.

Pattinaggio sincronizzato su ghiaccio[modifica | modifica wikitesto]

Chiavenna è sede della squadra di pattinaggio sincronizzato Ice Diamonds.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b [1]
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 236-237, ISBN 88-02-07228-0.
  5. ^ bachiavenna, Chiavenna, su Bandiere Arancioni TCI, 9 maggio 2015. URL consultato il 15 giugno 2016.
  6. ^ Passo del Maloja, in Dizionario storico della Svizzera.
  7. ^ Val Bregaglia, in Dizionario storico della Svizzera.
  8. ^ Clima: Chiavenna - Grafico climatico, Grafico della temperatura, Tabella climatica - Climate-Data.org, su it.climate-data.org. URL consultato il 15 giugno 2016.
  9. ^ Giacomo Devoto, Storia della lingua di Roma, in Jolanda De Blasi (a cura di), Italiani nel mondo (letture tenute per il lyceum di Firenze), Firenze, Sansoni, 1940-1942, p. 46, SBN IT\ICCU\GMP\0012674.
  10. ^ Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica lombarda (ristampa), Milano, Lampi di Stampa, 2001 [1931], pp. 27, 624, ISBN 88-488-0119-6.
  11. ^ Carlo Salvioni, Quisquiglie di toponomastica lombarda, in Archivio Storico Lombardo, 4, vol. 1, n. 2, giugno 1904, p. 11, SBN IT\ICCU\MIL\0893712.
  12. ^ Marco Meriggi, Il Regno Lombardo-Veneto, Torino, UTET libreria, 1987, ISBN 88-7750-189-8.
    «Un Chiavennasco poteva allora andare a studiare a Innsbruck, Vienna, Budapest, Praga o dove voleva nell'ampio Regno Austro-Ungarico di cui era diventato cittadino, poteva servire nell'esercito imperiale. Se era nobile poteva diventare ufficiale, entrare nell'amministrazione, insegnare.»
  13. ^ Pifferi 1982, Castello di Chiavenna.
  14. ^ Parco marmitte dei giganti, su Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, 5 maggio 2022. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Violino di capra della Valchiavenna, su Fondazione Slow Food per la Biodiveristà Onlus.
  17. ^ Studio d'opportunità per una linea ferroviaria Bellinzona - Mesolcina – Valchiavenna (PDF) (Copia archiviata), su gr.ch. URL consultato il 28 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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