Folzano

Folzano
quartiere
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Brescia
Amministrazione
Data di istituzione1767
Territorio
Coordinate45°29′48″N 10°12′18″E / 45.496667°N 10.205°E45.496667; 10.205 (Folzano)
Altitudine109 m s.l.m.
Abitanti13 937[1] (2018)
Altre informazioni
Cod. postale25124
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleD658
Patronosan Silvestro Papa
Giorno festivo31 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Folzano
Folzano
Folzano – Mappa
Folzano – Mappa

Folzano (Folsà in dialetto bresciano), è un quartiere del comune di Brescia, già frazione e, fino al 1865, comune autonomo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è pianeggiante ed è solcato da alcune seriole, come la Guzzetta e la Garzetta di San Zeno, le cui acque derivano dal torrente Garza[2]. I confini del quartiere sono delimitati a nord, dalla Autostrada Torino-Trieste; a est, dalla ferrovia Brescia-Cremona e da San Zeno Naviglio; a sud, da quest'ultimo comune, da quello di Flero e da via Case sparse; a ovest, dalle campagne che separano il quartiere dal Villaggio Sereno e dalle Fornaci[3].

Lapide riportante l'indicazione del comune

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Si suppone che il toponimo derivi da un dominus chiamato Felice o Fulcius[4].

Un'altra ipotesi sostiene che derivi dalla denominazione latina "Fundus infulcianus" la quale significa "fondo nei pressi di un fitto bosco"[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sulla base delle ipotesi sul toponimo, si pensa che il primo insediamento sia di epoca romana,[5], mentre secondo lo storico Bonaglia Folzano si sarebbe trovato su un cardine della centuriazione romana parallelo alla strada Brescia - Cremona e che collegava Brescia a Folzano, l'Aspes, Borgo Poncarale e Bagnolo Mella[6].

Di Falciano si parla in documenti del 1037. Faceva parte del territorium civitas che l'Imperatore Corrado II donò al Vescovo di Brescia nel 1035 e che in precedenza era appartenuto all'abbazia di Nonantola grazie ad una donazione risalente all'epoca longobarda[5].

Durante l'epoca veneta, l'abitato si organizzò in Vicinia posta all'interno della quadra di Sant'Alessandro la quale inglobava parte dei territori delle Chiusure (o Corpisanti) di Brescia[5]. L'economia rimase prevalentemente rurale con la presenza di latifondi posseduti da famiglie locali[4].

Alla fine del Settecento, l'arrivo dei rivoluzionari francesi portò alla costituzione della Repubblica Bresciana (1797) presto sostituita dalla Cisalpina (1797-1802) e dall'Italiana (1802-1805). Nel maggio 1797, Folzano fu indicato come luogo appartenente alle "Chiusure a mattina della Garza fuori di Porta Sant'Alessandro" del Cantone di Garza Orientale[7]. Nel maggio 1798, fu assegnato al distretto del Garza Orientale[8], mentre a settembre passò al Distretto Centrale, entrambi appartenenti al Dipartimento del Mella[9].

Dopo una parentesi dovuta all'occupazione militare austro-russa, con la legge 23 fiorile anno IX (13 maggio 1801), fu riorganizzata la Seconda repubblica cisalpina e Folzano fu inserito nel Distretto I di Brescia, sempre del Dipartimento del Mella[10]. Nel giugno 1805, nel corso del riassetto amministrativo del napoleonico Regno d'Italia fu soppresso e unito al comune di Brescia[11].

Riottenne l'autonomia comunale il 1º maggio 1816, con la riorganizzazione amministrativa del Regno Lombardo-Veneto prevista dalla notificazione 12 febbraio 1816. Appartenne al I Distretto della Provincia di Brescia[12]

Dopo l'esito della Battaglia di Solferino e San Martino e secondo quanto previsto dalla legge Rattazzi, Folzano mantenne l'autonomia comunale sia sotto il Regno di Sardegna (1859-61) sia sotto il Regno d'Italia. Nella nuova riorganizzazione amministrativa fu inserito nel III Mandamento e del I Circondario della nuova Provincia di Brescia[13]. Dopo richiesta del consiglio comunale, alla fine del 1865 fu soppressa l'autonomia comunale e il territorio fu assegnato al comune di San Nazzaro Mella[14]. A sua volta, San Nazzaro Mella fu accorpato a Brescia nel 1880[15].

Sotto l'amministrazione cittadina, la frazione mantenne la propria ruralità e fino al secondo dopoguerra, fu caratterizzato principalmente da case di campagna. Pochi gli insediamenti industriali: la Ceramiche di Folzano (poi RDB), che ebbe un raccordo con la vicina stazione di San Zeno-Folzano, e la Fonderie San Zeno[16].

A cavallo degli anni Sessanta e Settanta, Folzano fu una delle prime frazioni dove sorse un comitato di quartiere sulla falsariga di esperienze autonome di rappresentanza di prossimità nate in altre zone periferiche del comune[17]. In quel periodo, la frazione aveva collegamenti con la città, ma non erano asfaltati, i servizi erano esigui e problemi all'impianto fognario facilitarono gli allagamenti dopo forti piogge: il comitato fu visto come un modo per esporre alle amministrazioni questi problemi e ottenere delle soluzioni[18]. La nascita di questi comitati stimolò un pubblico dibattito che portò, nel luglio 1972, il consiglio comunale a votare l'istituzione dei consigli di quartiere. Questi consigli, una trentina, si insediarono in tempi diversi tra il 1973 e il 1974 e per un periodo sperimentale di diciotto mesi[19]: le elezioni di quello di Folzano si tennero il 18 novembre 1973[20].

Nel 1977, la Giunta Trebeschi recepì la legge 278/1976, riorganizzando i quartieri in nove circoscrizioni. Folzano fu assegnato alla Sesta circoscrizione, assieme a Don Bosco e Lamarmora[21].

Trent'anni dopo la Giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque e Folzano fu assegnato alla nuova Circoscrizione Sud[22]. Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di ricostituire gli organismi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni del consiglio di quartiere si tennero in tutta la città il 14 ottobre 2014[23].

Chiesa di San Silvestro

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Parrocchia di San Silvestro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Silvestro (Brescia).

La prima pietra della chiesa parrocchiale dedicata a San Silvestro Papa fu posta il 25 marzo 1745. L'edificio fu progettato da Giovanni Battista Galli e fu completato nel 1765.

Al suo interno l'opera di maggior pregio è la pala dell'altare maggiore di Giambattista Tiepolo che raffigura San Silvestro nell'atto di battezzare l'Imperatore Costantino I. Le statue e le altre figure presenti sono opera di Antonio Ferretti mentre gli stucchi sono opera di Domenico Rossi e Felice Pasquelli[5].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La parrocchia di San Silvestro appartiene alla diocesi cattolica di Brescia[24].

La stazione di San Zeno-Folzano

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Folzano è servita dalla linea 4 (stazione FS-Bresciadue Metro-Folzano) della rete dei trasporti pubblici di Brescia e hinterland, gestita da Brescia Trasporti[25].

La stazione di San Zeno-Folzano entrò in funzione nel dicembre 1866. Si trova nel vicino comune di San Zeno Naviglio, a metà strada verso Folzano, presso l'intersezione fra la ferrovia Brescia-Cremona e la Brescia-Parma, aperta nell'agosto 1893[26].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Popolazione e famiglie residenti nel comune di Brescia per Zone e Quartieri nel 2018 (PDF), su comune.brescia.it, p. 5 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022).
  2. ^ Piano Generale del Territorio di Brescia - Reticolo Idrico, su comune.brescia.it.
  3. ^ Comune di Brescia - Mappa della città con visualizzazione dei quartieri (PDF), su comune.brescia.it, 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2022).
  4. ^ a b Lisa Cesco, Diego Serino, p. 28.
  5. ^ a b c d e Antonio Fappani (a cura di), Enciclopedia Bresciana. Vol IV, Brescia, Editrice La Voce del Popolo, 1981, pp. 217-218. ISBN non esistente. Cfr anche Folzano e la sua storia, su folzano.it, Parrocchia di Folzano.
  6. ^ Bonaglia, 1976, pp. 111-116.
  7. ^ Atti Repubblica Bresciana. Vol. II, p. 8.
  8. ^ Atti Repubblica Cisalpina. Vol. V, p. 61.
  9. ^ Atti Repubblica Cisalpina. Vol. VI, p. 39.
  10. ^ Atti Seconda Repubblica Cisalpina. Vol. II, p. 160.
  11. ^ Bollettino Regno d'Italia 1805, p. 223.
  12. ^ Atti Lombardo-Veneto 1816, p. 56 e p. 91.
  13. ^ Leggi Regno d'Italia 1859, p. 1370.
  14. ^ Regio decreto 26 novembre 1865, n. 2638
  15. ^ Regio decreto 10 giugno 1880, n. 5489
  16. ^ Mauro Oliva, p. 13; Lisa Cesco, Diego Serino, p. 29.
  17. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, pp. 47-48.
  18. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, pp. 70-72.
  19. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 48.
  20. ^ Maurilio Lovatti, Marco Fenaroli, p. 35.
  21. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, pp. 49.
  22. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 50.
  23. ^ Elezioni Quartieri 2014, p. 5.
  24. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 42.
  25. ^ Brescia Mobilità - Mappa delle linee bus e della Metropolitana (PDF), su bresciamobilita.it, 2023. URL consultato il 10 novembre 2023 (archiviato il 13 marzo 2023).
  26. ^ Mauro Oliva, p. 10 e p. 12.
  27. ^ Campo da Calcio Vittorio Mero - Centro San Filippo, su sanfilippo.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Storia locale[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Bonaglia, Storia di Flero. Dalle origini alla metà del sec XIII d.C., Brescia, Vannini, 1976.
  • Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Sud, Brescia, Comune di Brescia, 2010.
  • Maurilio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978.
  • Mauro Oliva, I 150 anni della stazione di San Zeno-Folzano, in Mondo Ferroviario, n. 358, ottobre 2017, pp. 10-14.
  • Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it.

Storia amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

  • Folzano, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
  • Raccolta dei decreti del Governo provvisorio bresciano e di altre carte pubblicate a quell'epoca colle stampe. Volume secondo, Brescia, Tipografia dipartimentale del Mella, 1804.
  • Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi nell'anno VI Repubblicano. Tomo V, Milano, Luigi Velandini, 1798.
  • Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi nell'anno VII Repubblicano. Tomo VI, Milano, Luigi Velandini, 1798.
  • Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi. Pubblicati in Milano dal giorno 13 Pratile anno VIII, epoca del ritorno dell'Armata Francese in questa città. Tomo II.
  • Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte Prima. Dal I gennaio al 30 giugno 1805, Milano, Stamperia Reale, 1805.
  • Atti del Governo di Lombardia. Parte Prima. Dal 1° Gennajo al 30 Giugno 1816, Milano, Imperial Regia Stamperia, 1816.
  • Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1859, Torino, Stamperia Reale, 1860.

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