Villaggio Prealpino

Villaggio Prealpino
quartiere
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Comune Brescia
Amministrazione
Data di istituzione1972
Territorio
Coordinate45°35′06″N 10°14′03″E / 45.585°N 10.234167°E45.585; 10.234167 (Villaggio Prealpino)
Altitudine180 m s.l.m.
Abitanti4 403[1] (2014)
Altre informazioni
Cod. postale25136
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiPrealpinardi
Patronosanta Giulia
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villaggio Prealpino
Villaggio Prealpino
Villaggio Prealpino – Mappa
Villaggio Prealpino – Mappa

Il Villaggio Prealpino è un quartiere del comune di Brescia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

L'area occupata dal quartiere è sostanzialmente pianeggiante. Esso si pone a nord del territorio comunale, confinando a nord con i comuni di Bovezzo e Concesio, a ovest con quello di Collebeato. A sudovest confina coi quartieri di San Bartolomeo e Casazza e a sudest con Mompiano, delimitato rispettivamente dalla tangenziale detta Montelungo, da via Triumplina (parte dell'ex statale delle Tre valli) e da via Conicchio, parte dell'ex statale del Caffaro[2].

Presso la cascina «Miracampo» avviene la derivazione del canale "Bova" dal fiume Grande.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dalla contrazione del nome originario dell'area residenziale. Inizialmente si chiamava Villaggio Famiglia Prealpina, dal nome delle due cooperative, legate a Ottorino Marcolini, che l'avevano costruito: «La Famiglia» e «Prealpina»[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fino alla prima metà degli anni Cinquanta del Novecento, l'area del futuro quartiere del Villaggio Prealpino era per la maggior parte rurale, tra le località abitate della Stocchetta e Conicchio[3]. La prima era suddivisa fra Brescia e Concesio, mentre la seconda era condivisa con il comune di Bovezzo.

Tra il 1958 e il 1971 su quest'area agricola fu edificato un "villaggio" secondo i principi espressi da padre Ottorino Marcolini. La costruzione fu effettuata da due cooperative a lui legate: «La Famiglia» e «Prealpina»[3]. Da subito furono costruite le scuole elementari, che per i primi anni funzionarono anche da centro aggregativo con l'attivazione di un cinema provvisorio nello scantinato. Nel 1960 fu aperto l'Oratorio e nel 1961 la chiesa di Santa Giulia. Qualche anno più tardi fu aperto il Cinema-Teatro «Excelsior», con 600 posti, che a partire dagli anni Ottanta assunse il nome di Teatro Santa Giulia[4]. Fu ristrutturato negli anni Duemila.

Nel 1965, la mancanza di servizi, come le linee di trasporto urbano, e di infrastrutture adeguate, spinsero alcuni abitati a organizzare un comitato. L'esperienza fu di breve durata, ma tre anni dopo fornì l'esperienza per costituire nella vicina Mompiano un comitato di quartiere. Nel 1970, quello del Prealpino si ricostituì e si tennero nuove elezioni. Solo nel luglio 1972, il consiglio comunale diede una struttura organizzata e ufficiale agli organismi di rappresentanza locale, istituendo i consigli di quartiere e suddividendo la città in trenta quartieri, tra cui quello denominato "Villaggio Prealpino"[5]. Il primo consiglio di quartiere fu eletto il 27 ottobre 1974[6].

Nell'aprile 1977, il consiglio comunale approvò il regolamento predisposto dalla Giunta Trebeschi per l'attuazione delle circoscrizioni secondo quanto stabilito dalla legge 278/1976. Il Villaggio fu assegnato alla Seconda circoscrizione. Trent'anni dopo, con la riforma voluta dalla Giunta Corsini, il quartiere divenne parte della Circoscrizione Nord[7].

Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di riattivare i consigli di quartiere: le prime elezioni del nuovo organismo si tennero il 14 ottobre[8] Con l'occasione furono ridefiniti i confini di alcune suddivisioni: la località della Stocchetta, fino a quel momento suddivisa tra il quartiere del villaggio e quello di Casazza, fu assegnato completamente al primo[9].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa San Giovanni Battista di Stocchetta.

All'interno del territorio sono presenti due chiese parrocchiali:

  • santa Giulia, a servizio del villaggio Prelpino. All'interno si conservano la maggior parte delle reliquie della martire. Nei pressi del complesso parrocchiale è presente il Teatro Santa Giulia, gestito da un'associazione culturale di quartiere.
  • san Giovanni Battista, a servizio della frazione della Stocchetta, eretta nel 1860 e situata nel limite ovest del quartiere.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere è collegato al centro cittadino dalla linea 10 (Concesio - Poncarale) della rete di trasporti urbani, mentre la frazione Stocchetta è servita dalla linea 11 (Collebeato - Botticino). Prealpino, capolinea della linea metropolitana, formalmente si trova nel territorio del quartiere Casazza, ma è anche a servizio del Villaggio[10].

È presente inoltre una stazione di Bicimia all'incrocio tra via Tovini e traversa Decima.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere ha una società di calcio, due di pallavolo ed una di atletica: la Running Prealpino che annovera una settantina di tesserati. Nel 2012 è nata una nuova società calcistica con denominazione USO UNITED che ha raggruppato le società dell'USO Bovezzo, dell'oratorio della Stocchetta e dell'Uso Prealpino Santagiulia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elezioni Quartieri 2014, p. 4
  2. ^ Comune di Brescia - Mappa della città con visualizzazione dei quartieri (PDF), su comune.brescia.it, 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2022).
  3. ^ a b c Lisa Cesco, Diego Serino, p. 24.
  4. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 25.
  5. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, p. 44.
  6. ^ Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, p. 35.
  7. ^ Lisa Cesco, Diego Serino, pp. 45-46.
  8. ^ Elezioni Quartieri 2014, p. 5.
  9. ^ Ortofoto dei Quartieri della città di Brescia (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
  10. ^ Brescia Mobilità - Mappa delle linee bus e della Metropolitana (PDF), su cms.bresciamobilita.it, 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Nord, Brescia, Comune di Brescia, 2010.
  • Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978.
  • Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 28 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]