Narcao

Narcao
comune
(IT) Narcao
(SC) Narcàu
Narcao – Stemma
Narcao – Bandiera
Narcao – Veduta
Narcao – Veduta
Narcao vista dalla sua periferia nord
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoAntonello Cani (lista civica) dall'11-10-2021
Territorio
Coordinate39°10′N 8°41′E / 39.166667°N 8.683333°E39.166667; 8.683333 (Narcao)
Altitudine125 m s.l.m.
Superficie85,88 km²
Abitanti3 036[1] (30-11-2023)
Densità35,35 ab./km²
FrazioniIs Aios, Is Cherchis, Is Canes, Is Meddas, Is Sais, Pesus, Rio Murtas, Terraseo, Terrubia
Comuni confinantiCarbonia, Iglesias, Nuxis, Perdaxius, Siliqua, Villamassargia, Villaperuccio
Altre informazioni
Cod. postale09010
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111044
Cod. catastaleF841
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 103 GG[3]
Nome abitanti(IT) narcaresi
(SC) narcaresus
Patronosan Nicola
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Narcao
Narcao
Narcao – Mappa
Narcao – Mappa
Posizione del comune di Narcao
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Narcao (Narcau in sardo) è un comune italiano di 3 036 abitanti della provincia del Sud Sardegna, nella regione del Sulcis[4].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Narcao confina a nord con Villamassargia e Siliqua, a est con Nuxis, a sud con Villaperuccio e a ovest con Iglesias, Carbonia e Perdaxius.

È posizionato nel cuore di un antico bacino geologico dell'età terziaria ricco di lipariti e trachiti. Il territorio di Narcao è prevalentemente collinoso. Rilievi ondulati fanno da corona a rilievi più elevati dalla tipica forma a giara, con un'ampia sommità pianeggiante. Tra i rilievi più elevati domina il monte Narcao, la cui "vetta" piana, denominata "Sa Pranedda" (la piccola pianura), si può raggiungere attraverso un sentiero che permette di accedervi in maniera relativamente agevole, senza dover per forza scalare i pendii ricoperti di fitta vegetazione[5].

L'estensione del territorio comunale, comprese le frazioni di Rio Murtas, Terraseo, Pesus, Is Meddas, Is Sais, Is Aios, Terrubia, Is Cherchis, è di circa 86 km², l'altitudine è di 127 m.

I fiumi locali sono il rio Mannu e il suo affluente rio Canneddu. Il clima è quello mediterraneo, la vegetazione è la tipica della macchia mediterranea (arbusti come il lentischio, il corbezzolo, il cisto, il mirto ecc.).

Sono presenti querce di vari tipi e boschetti non spontanei di pini e di eucaliptus.

Nei pressi di Is Sais si trova un bacino d'acqua formato mediante gli scavi di una cava di argilla, l'acqua in questione non è potabile ed è usata in agricoltura per le viti. Il terreno dov'è situato il piccolo bacino non è accessibile poiché franoso e poco stabile, dentro il laghetto sono presenti piccoli pesci, rane e nutrie, mentre per quanto riguarda la flora quest'area è totalmente coperta da eucalipto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ceramica dalla grotta funeraria di Su Moiu, Bronzo Medio

Le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono al periodo prenuragico. I primi insediamenti sfruttarono probabilmente le numerose grotte presenti sulle colline. In seguito, durante l'età del bronzo, si diffuse nel territorio la civiltà nuragica.

Le origini del paese risalgono all'anno 1000, all'epoca la villa apparteneva alla curatoria di Sulcis nel giudicato di Cagliari[6]. I monaci benedettini furono i primi a occupare gran parte delle fertili campagne di Narcao, ricchissime di sorgenti, le quali rappresentarono la più importante risorsa economica del paese per lungo tempo[7]. Nel 1323, all'arrivo degli aragonesi, il paese contava già più di 400 abitanti, ma più avanti nei secoli subì la stessa sorte degli altri centri abitati del Sulcis: Narcao conobbe il diradarsi della popolazione, causata dalle continue incursioni dei pirati che si spinsero sempre più verso l'interno[7]. La "ricostruzione" di Narcao avvenne solo verso la fine del XVIII secolo quando nella pianura si insediarono contadini e pastori, provenienti anche dalla regione della Barbagia, i quali diedero vita a un'intensa fase di ripopolamento[7]. Un ulteriore incremento demografico si ebbe nel secolo successivo e quando il paese venne elevato al rango di comune (contemporaneamente a Portoscuso, Serbariu, Tratalias, Palmas Suergiu, Santadi e Villarios), con Regio Decreto del Regno di Sardegna dell'11 luglio 1853 n° 1584[8], Narcao contava ben 2 280 residenti[7].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Narcao sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 febbraio 2001.[9] Lo stemma si blasona:

«semipartito troncato: il primo, di azzurro, alla lettera maiuscola N d'oro; il secondo, d'oro, a due picconi decussati, d'argento, manicati di nero; il terzo, di rosso, al monte all'italiana di tre cime, di verde, fondato in punta, cimato da tre spighe di grano d'oro, in ventaglio. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Del suo passato medioevale Narcao custodisce pochissime testimonianze: al periodo dei benedettini, infatti, risale solamente il campanile della chiesa di San Nicolò, mentre la statua lignea che raffigura il patrono, presente all'interno della chiesa, appartiene al XVI secolo. Oltre a San Nicolò in territorio di Narcao si trovano:

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tempio di Demetra e Kore.
Statuetta votiva dal santuario di Demetra (Museo archeologico Villa Sulcis)

In località "Strumpu Bagoi", nelle vicinanze della frazione di Terraseo, si notano i resti di un tempio punico dedicato alla dea greca Demetra[7] e Kore[5], il quale era stato costruito nelle vicinanze di un pozzo; nel tempio è presente un piccolo altare dove, probabilmente, venivano celebrati i riti in onore della divinità[7]. Grazie agli scavi effettuati, è stato possibile rinvenire le caratteristiche statuette fittili votive rappresentanti la dea Demetra con il Kernos, il vaso che conteneva il fuoco e le offerte. Il tempio di Demetra e Kore rimase in uso per lungo tempo, come dimostrato dalla grande quantità di cenere accumulata nel sacello[7].

Sotto l'aspetto archeologico e ambientale, il territorio appare particolarmente ricco di resti nuragici e tombe romane (emerse a Ollastra Frogheri). Nel paesaggio di Narcao, inoltre, si possono osservare alcuni menhirs rovesciati, mentre il terreno è disseminato di schegge di ossidiana, tra le quali è possibile recuperare qualche strumento integro[5].

Miniere[modifica | modifica wikitesto]

Vista delle strutture dell'ex miniera di Rosas, a pochi chilometri da Terrubia, recuperata a fini archeologici e turistici e riaperta ai visitatori nel 2009.

Nel territorio comunale di Narcao sono presenti le seguenti miniere dismesse:

  • Miniera di Mitza Sermentus.
  • Miniera di Mont'Ega.
  • Miniera di Peppixedda - Is Pilus (Terraseo).
  • Miniera di Rosas.
  • Miniera di Santa Croce (monte Masonis).
  • Miniera di Trubba Niedda.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[11] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 54 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Narcao è il campidanese sulcitano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Narcao ospita sin dal 1988 il Narcao Blues Festival, che rappresenta da diversi anni uno dei festival musicali più importanti in Sardegna, il primo intitolato a questo genere[12].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'area di Terrubia Stazione, a ridosso dell'omonimo ex scalo ferroviario

Il Comune di Narcao comprende anche le frazioni di Is Aios, Is Cherchis, Is Canes, Is Meddas, Is Sais Inferiore, Is Sais Superiore, Miniera Rosas, Pesus, Rio Murtas, Terraseo, Terrubia e Terrubia Stazione.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Narcao è collegata al resto del territorio principalmente tramite strade provinciali: la SP 78 attraversa da ovest a est l'abitato principale e numerose frazioni e collega il comune con Perdaxius e Carbonia e la SS 126 a ovest e con la frazione di Acquacadda del Comune di Nuxis e la SS 293 a est. La SP 80 a sud collega il comune con Villaperuccio e la SP 85 permette il collegamento della frazione di Terraseo con Iglesias.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio di autolinee dell'ARST collega Narcao e le sue frazioni coi comuni limitrofi e col Cagliaritano.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2006 2011 Gianfranco Tunis Lista civica Sindaco
2011 2016 Gianfranco Tunis Lista civica Sindaco
6 giugno 2016 13 ottobre 2021 Danilo Serra Lista civica "Insieme per il bene comune" Sindaco
13 ottobre 2021 in carica Antonello Cani Lista civica "Uniamo Narcao" Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Atletico Narcao che milita nel girone A sardo di Promozione. I colori sociali sono: il nero ed il bianco. È nata nel 1925.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Francesco Floris (a cura di), La Grande Enciclopedia della Sardegna - 6° volume (PDF), Sassari, Editoriale La Nuova Sardegna, 2007, pp. 288(pdf 294). URL consultato il 27 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  5. ^ a b c FRAU, Mario, MONTICOLO, Renato, "Narcao", in FRAU, Mario, MONTICOLO, Renato, SULCIS - Guida archeologica, Firenze, Editrice Arte e Natura
  6. ^ SIUSA, Comune di Narcao
  7. ^ a b c d e f g OPPES, Tonino, "Narcao", in OLITA, Ottavio, OPPES, Tonino, Gutturu Mannu, Cagliari, EdiSar, 1990
  8. ^ http://78.110.185.34/giba/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=sa&idtesto=52[collegamento interrotto] (pagina web consultata il 13-08-2012)
  9. ^ Narcao, decreto 2001-02-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 luglio 2022.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).
  12. ^ NARCAO BLUES - Il vero blues sbarca in Sardegna

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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