Prostituzione in Africa

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero non essere legalmente accurati, corretti, aggiornati o potrebbero essere illegali in alcuni paesi. Le informazioni hanno solo fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli legali: leggi le avvertenze.
Voce principale: Prostituzione nel mondo.
In verde i paesi in cui la prostituzione è legale e regolamentata; in blu quelli in cui non è regolamentata seppur in privato ammessa; in rosso quelli in cui è penalmente perseguita

La prostituzione in Africa è illegale nella maggior parte dei paesi, è tuttavia spesso ampiamente diffusa nella pratica a causa delle difficili condizioni economiche della popolazione[1]; ciò risulta anche essere la maggior causa di diffusione del virus HIV che porta all'AIDS nel continente[2]: secondo i dati del 2012 almeno il 36,9% della popolazione di colore è affetta da HIV o sieropositiva[3].

L'enorme divario sociale esistente a causa di guerre civili o collasso economico in varie nazioni africane ha causato un ulteriore aumento dei tassi di prostituzione all'interno di quei paesi. Il rapporto sessuale a pagamento è particolarmente comune, dove spesso giovani donne o ragazze si trovano coinvolte in rapporti con uomini più anziani[senza fonte].

Africa del Nord[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Prostituzione in Egitto.
La prostituzione in Egitto è illegale e la polizia ufficialmente la combatte[4] ma, come quasi in tutti gli altri paesi della regione essa esiste ed è anzi ben radicata: le prostitute presenti sono egiziane e russe[5][6][7][8].
La prostituzione in Egitto era stata legalizzata nel 1882 dall'amministrazione britannica[5]. Oggi la legislazione condanna le persone che praticano l'adulterio ad una pena detentiva di 6 mesi, mentre il reato di prostituzione comporta almeno 3 anni di carcere[9].
La prostituzione in Libia è illegale[10]; molte delle prostitute presenti provengono da paesi vicini e sono per lo più profughi[10].
La prostituzione in Marocco è illegale dal 1970[11] ma è ampiamente diffusa[12][13][14]; la sua possibile legalizzazione è a tutt'oggi in discussione.[15]
Il paese è inoltre una delle principali destinazioni per il turismo sessuale[16]; la crescente reputazione del Marocco di attirare ricchi pedofili dall'Occidente in cerca di ragazzini sia maschi che femmine ha fatto sì che il paese firmasse diversi trattati internazionali nel tentativo di contrastar il grave fenomeno.[17][18][19]
La prostituzione maschile esiste ed è ben presente e radicata nel territorio ma viene socialmente stigmatizzata[20]. I servizi sanitari infine includono servizi volti a favorire l'informazione preventiva sulle malattie sessualmente trasmissibili[21][22][23][24].
La prostituzione in Tunisia è illegale ma le leggi che la vietano vengono spesso tranquillamente disattese; le case d'appuntamento sono tollerate e regolate da parte delle autorità locali[25]. Nel 2009 il rapporto sui diritti umani dichiarava: il codice penale proibisce la prostituzione con condanne fino a due anni, ma molto pochi sono state le persone condannate per averla violata; esistono invece case di tolleranza in cui le lavoratrici devono sottoposi ad esami medici regolari[26].
Dopo la cacciata del presidente Zine El-Abidine Ben Ali a seguito della Rivoluzione dei Gelsomini vi è stata una sempre più forte pressione da parte degli integralisti islamici per far chiudere con effetto immediato i bordelli[27].

Africa occidentale[modifica | modifica wikitesto]

In Burkina Faso la prostituzione non è espressamente proibita dalla legge, ma l'induzione e lo sfruttamento della prostituzione sono perseguiti[28]. Negli ultimi anni la domanda di prostitute pare essere aumentata nel paese[29], già considerato come uno dei teatri principali di lavoro minorile.
Un gran numero di minori sono vittime di tratta di esseri umani ed avviati, quando non al lavoro in stato di schiavitù, alla prostituzione forzata. Nel 2009-10 i casi di infezione da AIDS colpivano poco meno dell'1% della popolazione[29].
Il turismo sessuale è un'importante fonte di reddito nazionale per le Isole di Capo Verde[30].
In Costa d'Avorio la prostituzione in sé (scambio di sesso in cambio di denaro tra persone adulte) è legale, ma le eventuali attività connesse di sfruttamento o induzione vengono perseguite dalla legge: i bordelli sono proibiti[31]. La guerra civile che ha sconvolto il paese tra il 2002 e il 2004 ha lasciato molte donne da sole senza alcun sostegno economico, per cui molte di esse hanno fatto ricorso alla prostituzione semplicemente per sopravvivere[32].
Un problema per il paese è anche il turismo sessuale[33].
La prostituzione in Gambia è illegale, oltre che un grande tabù sociale[34][35].
La prostituzione in Ghana è illegale; vi è inoltre un crescente problema di turismo sessuale[36][37][38][39][40][41][42]. Un'alta percentuale delle prostitute del paese sono vulnerabili al virus dell'HIV
La prostituzione in Guinea-Bissau rappresenta un serio e grave problema sociale; molti degli sfruttatori delle prostitute sono anche spacciatori di sostanze stupefacenti[43]: a causa delle disperate condizioni di vita e della difficilissima condizione economica generale molte giovani vengono tentate dalla prostituzione e finiscono per diventare dipendenti dalla cocaina[44].
La prostituzione in Liberia è illegale[45] anche se, assieme alla confinante Sierra Leone la prostituzione minorile ha registrato un deciso aumento a seguito della guerra civile[46].
Il Mali si trova ad affrontare un grave problema di turismo sessuale e prostituzione minorile[47], oltre ad una vera e propria tratta delle donne.
In Niger la prostituzione è illegale[48]. Molte prostitute dalla Nigeria perseguitate in patria si vedono costrette a spostarsi verso il confine col Niger, percepito come più disponibile e tollerante[49].
Lo stesso argomento in dettaglio: Tratta delle donne a fini sessuali in Nigeria.
La Nigeria è diventato col tempo uno dei principali esportatori di donne destinate al mercato estero europeo della prostituzione[50][51][52][53][54]; per cercar di ovviar a tale emergenza sociale il vice presidente Ike Ekweremadu ha proposto un disegno di legge di legalizzazione[55].
In Senegal la prostituzione è legale e regolamentata: le donne che vogliono accedervi devono avere compiuto 21 anni, registrarsi presso la polizia e svolgere periodicamente appositi esami sanitari[56]. Varie ONG che sostengono le prostitute parlano di ripetuti abusi da parte della polizia[56][57]. Il paese sta infine diventando sempre più una destinazione popolare per il turismo sessuale femminile[58].
Dalla fine della decennale guerra civile che ha insanguinato il paese, si è registrato un notevole aumento della prostituzione minorile, in particolare tra gli orfani[59]. Tutto ciò avviene nonostante il fatto la prostituzione in Sierra Leone sia illegale[57].
In Togo la prostituzione è illegale e punita dai 5 ai 10 anni di carcere[60]. Negli ultimi anni il paese è divenuto meta privilegiata per il turismo sessuale e la prostituzione minorile.

Africa centrale[modifica | modifica wikitesto]

Angola[modifica | modifica wikitesto]

In Angola la prostituzione è illegale[61]; il traffico di esseri umani è un grave problema che il governo affronta con difficoltà, vista la grave crisi del paese.

Camerun[modifica | modifica wikitesto]

In Camerun la prostituzione è illegale, sebbene il paese attiri sempre più il turismo sessuale rivolto in special modo alla prostituzione minorile: il governo ha tentato di arrestare per quanto possibile il fenomeno firmando accordi multilaterali con diversi paesi occidentali[62].

Repubblica Centrafricana[modifica | modifica wikitesto]

Nella Repubblica Centrafricana la prostituzione è ufficialmente illegale, sebbene di fatto gestita da sfruttatori stranieri[63][64].

Repubblica Democratica del Congo[modifica | modifica wikitesto]

Nella Repubblica Democratica del Congo la prostituzione è illegale, ma le forze di polizia fanno ben poco per far rispettare il divieto[65]. Molte prostitute congolesi, comprese anche molte ragazze giovani rimaste orfane sono state accusate a più riprese di stregoneria[66][67].

Africa orientale[modifica | modifica wikitesto]

Burundi[modifica | modifica wikitesto]

In Burundi la prostituzione è illegale[68].

Eritrea[modifica | modifica wikitesto]

Etiopia[modifica | modifica wikitesto]

Kenya[modifica | modifica wikitesto]

Madagascar[modifica | modifica wikitesto]

In Madagascar la prostituzione è illegale e chiunque venga sorpreso a pagare un qualche rapporto sessuale rischia una condanna fino a 10 anni di carcere[69][70][71].

Malawi[modifica | modifica wikitesto]

In Malawi la prostituzione è illegale ma, nonostante ciò, molto diffusa; le leggi che la vietano sono d'altronde raramente applicate[72] [73][74][75]

Mozambico[modifica | modifica wikitesto]

Ruanda[modifica | modifica wikitesto]

Seychelles[modifica | modifica wikitesto]

Somalia[modifica | modifica wikitesto]

Sudan del Sud[modifica | modifica wikitesto]

Il Sudan del Sud ha un problema di prostituzione importata dai paesi confinanti[76][77].

Tanzania[modifica | modifica wikitesto]

In Tanzania la prostituzione è illegale ma nonostante ciò molto diffusa.

Uganda[modifica | modifica wikitesto]

Zambia[modifica | modifica wikitesto]

In Zambia la prostituzione è illegale, sebbene il paese si trovi a dover affrontare un enorme problema nei riguardi della prostituzione minorile: vi è poi la credenza che avere rapporti sessuali con una vergine sia in grado di far guarire dall'AIDS[78].

Zimbabwe[modifica | modifica wikitesto]

In Zimbabwe la prostituzione è illegale se praticata sotto i 18 anni o all'interno di un casino[79][80]; nonostante ciò è un mercato molto fiorente[81][82].

Africa del Sud[modifica | modifica wikitesto]

Botswana[modifica | modifica wikitesto]

Namibia[modifica | modifica wikitesto]

Sudafrica e illegale la prostituzione dal 1991 fino a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Swaziland[modifica | modifica wikitesto]

In Swaziland la prostituzione è illegale e le forze di polizia si impegnano a far rispettare il divieto[83]; nonostante ciò a volte chiudono un occhio se i fatti accadono all'interno di un locale o club privato[84].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Increasing prostitution driven by poverty in drought-stricken Kenya - Welthungerhilfe, su welthungerhilfe.de. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2007).
  2. ^ AIDS & Prostitution, su avert.org, 12 novembre 2009. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  3. ^ ABC 2012, su abc.es.
  4. ^ Legislation of Interpol member states on sexual offences against children: Egypt (PDF), su interpol.int (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011)., Interpol, 2006
  5. ^ a b "A Diwan of contemporary life", su weekly.ahram.org.eg (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2008). Al Ahram, 7–13 June 2001
  6. ^ "Egypt deports 'east European prostitutes'", su news.bbc.co.uk. BBC News, 27 June 2002
  7. ^ Devil in the detail", su weekly.ahram.org.eg (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2009). by Shaden Shehab, Al Ahram, 22–28 February 2007
  8. ^ "The Virgin Prostitute!", su americanchronicle.com. URL consultato il 22 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2008). by Marwa Rakha, American Chronicle, 29 May 2007
  9. ^ 100 Countries and Their Prostitution Policies, su prostitution.procon.org.
  10. ^ a b Removing curtains of Arab harems - III, in Weekly Blitz. URL consultato il 28 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2012).
  11. ^ 2007 Country Reports on Human Rights Practices - Morocco, su state.gov, United States Department of State, 11 marzo 2008. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  12. ^ Moroccan Culture: Women in Morocco, su french.about.com. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  13. ^ Moroccan prostitution market prospers. Al Bawaba News Aug 2 2010, su www1.albawaba.com.
  14. ^ Venema, Bernhard & Bakker, Jogien. A permissive zone for prostitution in the Middle Atlas of Morocco. Ethnology 2004, su goliath.ecnext.com (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2009).
  15. ^ On Legalizing Prostitution. Morocco Board Dec 5 2010, su moroccoboard.com. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2013).
  16. ^ (EN) Child Sex Tourism in Morocco (PDF), su ecpat.org.uk, ECPAT UK - End Child Prostitution Pornography and Trafficking. URL consultato il 28 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2007).
  17. ^ New report addresses causes of sex tourism in Morocco (Magharebia.com), su magharebia.com. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  18. ^ Morocco Clamps Down On Sex Tourism, su english.aljazeera.net (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  19. ^ streetlife, su bbc.co.uk, BBC World Service, 1º luglio 2000. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  20. ^ Boushaba A, Imane L, Tawil O, Himmich H, Study of the characteristics of male prostitution in Morocco and development of appropriate HIV/AIDS prevention strategies, su gateway.nlm.nih.gov. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  21. ^ Moroccan study finds prostitutes lacking AIDS awareness. Magharebia 27b Nov 2008, su magharebia.com.
  22. ^ Moroccan prostitutes focus of controversial AIDS education effort, in Magharebia. URL consultato l'11 aprile 2012.
  23. ^ Child Sex Tourism in Morocco, in France 24. URL consultato l'11 aprile 2012.
  24. ^ Morocco - Travel, in Gay Times. URL consultato l'11 aprile 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
  25. ^ http://www.omct.org/files/2002/01/2194/tunisiaeng2002.pdf
  26. ^ 2009 Human Rights Report: Tunisia, in US Department of State. URL consultato il 19 febbraio 2011.
  27. ^ Tunisian fundamentalists burn down brothels, in Daily Telegraph, London, 19 febbraio 2011. URL consultato il 19 febbraio 2011.
  28. ^ 2009 Human Rights Report: Burkina Faso, su state.gov, 11 marzo 2010. URL consultato il 15 ottobre 2011.
  29. ^ a b Burkina Faso, su child-hood.com, 31 agosto 1990. URL consultato il 15 ottobre 2011.
  30. ^ CAPE VERDE: Sex tourism on the rise?, in IRIN. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2012).
  31. ^ 2008 Human Rights Report: Cote d'Ivoire, su state.gov, United States Department of State, 25 febbraio 2009. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  32. ^ 2006 Country Reports on Human Rights Practices » Africa » Cote d'Ivoire, su state.gov, United States Department of State, 6 marzo 2007. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  33. ^ Massaging the truth: Sexual tourism in Ivory Coast, Radio Netherlands. URL consultato il 12 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2012).
  34. ^ Country Reports on Human Rights Practices, United States Department of State. URL consultato il 1º marzo 2008.
  35. ^ Independent Appeal: Breaking the silence of Gambia's sex tourism, Independent. URL consultato il 20 dicembre 2010.
  36. ^ 2008 Human Rights Report: Ghana, su state.gov.
  37. ^ Ghana, su state.gov.
  38. ^ Poverty in Ghana driving children into prostitution, in ABC News. URL consultato l'11 aprile 2012.
  39. ^ Ghana must open her eyes to the growing sex tourism, in The Statesman. URL consultato l'11 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2010).
  40. ^ Ghana: oil revives prostitution, in Radio Netherlands. URL consultato l'11 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2012).
  41. ^ Ghana Trafficking China's Prostitutes--EPAWA, in West African Democracy Radio. URL consultato il 13 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2013).
  42. ^ Ghana must open her eyes to the growing sex tourism, in The Statesman. URL consultato il 28 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2010).
  43. ^ Guinea Bissau: Crack and prostitution, cocaine's other face, in Pulitzer. URL consultato il 13 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).
  44. ^ Guinea Bissau: Crack and prostitution, cocaine's other face, in Huffington Post. URL consultato il 13 aprile 2012.
  45. ^ 2006 Country Reports on Human Rights Practices -Liberia, su state.gov, United States Department of State, 6 marzo 2007. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  46. ^ Alphonso Toweh, Sexual abuse threatens Liberia's recovery, Londra, Guardian, 10 maggio 2006. URL consultato il 25 luglio 2010.
  47. ^ Preventing teenage prostitution in Mali, in Swiss Info. URL consultato il 12 aprile 2012.
  48. ^ Niger's border prostitutes and the profits of Islam, in Independent. URL consultato il 12 aprile 2012.
  49. ^ Niger's border prostitutes and the profits of Islam, in Independent. URL consultato il 12 aprile 2012.
  50. ^ Alaba Rago: Where Prostitution Has Overtaken Trading, in Nigerian Tribune. URL consultato il 14 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  51. ^ Nigeria's largest sex market, in The Sun (Nigeria). URL consultato il 14 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
  52. ^ Removing curtains of Arab harems - III, in Blitz. URL consultato il 27 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2012).
  53. ^ 60% of prostitutes in Italy and Belgium are Nigerians, in Daily Times of Nigeria. URL consultato il 29 dicembre 2011.
  54. ^ Nigeria has highest victims of forced labour, prostitution, in Nigerian Tribune. URL consultato il 29 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2012).
  55. ^ Ekweremadu regrets prostitution comments, in Daily Times of Nigeria. URL consultato il 29 dicembre 2011.
  56. ^ a b 2008 Human Rights Report: Senegal, su state.gov.
  57. ^ a b Trafficking in Persons Report (PDF), in Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor. URL consultato il 31 luglio 2010.
  58. ^ Senegal draws tourists with sun, sea and sex, in Global Post. URL consultato il 12 aprile 2012.
  59. ^ U.S. State Department report on Human Rights Practices in Sierra Leone, su state.gov.
  60. ^ 2010 Human Rights Report: Togo, in US State Department. URL consultato l'11 aprile 2012.
  61. ^ ANGOLA: Sex work in separatist Cabinda, in IRN. URL consultato il 12 aprile 2012.
  62. ^ 2007 Country Reports on Human Rights Practices » Africa » Cameroon, su state.gov, United States Department of State, 11 marzo 2008. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2010).
  63. ^ Romanian brothel owners, I presume, in The Age. URL consultato l'11 aprile 2012.
  64. ^ Central African Republic, su state.gov, 25 febbraio 2009. URL consultato il 25 luglio 2012.
  65. ^ Democratic Republic of the Congo, in US State Department. URL consultato l'11 aprile 2012.
  66. ^ Chinese prostitutes resist effort to rescue them from Africa, in Times Live. URL consultato l'11 aprile 2012.
  67. ^ Congo’s street kids choose prostitution over death, in Radio Netherlands Worldwide. URL consultato l'11 aprile 2012.
  68. ^ Prostitution rhymes with poverty in Burundi, in Radio Netherlands Worldwide. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2012).
  69. ^ Madagascar acts to curb sex tourism, in BBC. URL consultato l'11 aprile 2012.
  70. ^ 2008 Human Rights Report: Madagascar, in US State Department. URL consultato l'11 aprile 2012.
  71. ^ Prostitutes strip naked in protest [collegamento interrotto], in CNN. URL consultato l'11 aprile 2012.
  72. ^ Malawi: Prostitution fuelled by poverty and parental neglect, in Radio Netherlands Worldwide. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2010).
  73. ^ Thousands of Nigerian women found in Mali slave camps, in Nyasa Times. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2011).
  74. ^ The strange life of a sex worker in Malawi, in Nyasa Times. URL consultato il 12 aprile 2012.
  75. ^ My body, my business', in The Daily Times. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
  76. ^ Sex workers tell their stories about growing prostitution in South Sudan, in Sudan Tribune. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2012).
  77. ^ Kenyan Call Girls Exporting Sex ToJuba, in The Star. URL consultato il 12 aprile 2012.
  78. ^ The history of HIV and AIDS in Zambia, su avert.org, Mat 13, 2010. URL consultato il 16 giugno 2010.
  79. ^ Zimbabwe - Country Reports on Human Rights Practices - 2002, su state.gov, United States Department of State, 31 marzo 2003. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  80. ^ Microsoft Word - Zimbabwe.doc (PDF), su interpol.int, Interpol. URL consultato il 25 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  81. ^ Catherine Philp, Zimbabwean children who sell their bodies ten times a day just to buy bread, in The Times, Londra, 26 marzo 2008. URL consultato il 25 gennaio 2010.
  82. ^ Moving Prostitution behind Closed Gates Zimbo Jam Oct 5 2012, su zimbojam.com (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  83. ^ Swaziland, su state.gov, 8 marzo 2006. URL consultato il 2 aprile 2011.
  84. ^ AEGiS-AFP News: Swaziland-prostitutes: Swazi prostitutes offer credit to 'esteemed customers' – August 27, 2001, su aegis.com, 27 agosto 2001. URL consultato il 2 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2003).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Prostituzione_in_Africa&oldid=133785802"