Collepasso

Collepasso
comune
Collepasso – Stemma
Collepasso – Bandiera
Collepasso – Veduta
Collepasso – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoLaura Manta (lista civica "Collepasso Impegno Comune") dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°04′N 18°10′E / 40.066667°N 18.166667°E40.066667; 18.166667 (Collepasso)
Altitudine119 m s.l.m.
Superficie12,79 km²
Abitanti5 569[1] (30-4-2023)
Densità435,42 ab./km²
Comuni confinantiCasarano, Cutrofiano, Matino, Neviano, Parabita, Supersano
Altre informazioni
Cod. postale73040
Prefisso0833
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075021
Cod. catastaleC865
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 290 GG[3]
Nome abitanticollepassesi
PatronoMadonna delle Grazie
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Collepasso
Collepasso
Collepasso – Mappa
Collepasso – Mappa
Posizione del comune di Collepasso all'interno della provincia di Lecce
Sito istituzionale

Collepasso (Culupazzu in dialetto salentino[4]) è un comune italiano di 5 569 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Situato nell'entroterra della penisola salentina sulle alture delle Serre Salentine; ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1907 distaccandosi dal comune di Cutrofiano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Collepasso sorge sulle pendici della Serra di Sant'Eleuterio ed è situato a valle del territorio denominato Macche, che costituisce uno dei punti più elevati della provincia di Lecce. Il territorio comunale, che occupa una superficie di 12,48 km² nella parte centro-occidentale del Salento, è compreso fra i 102 e i 180 m s.l.m., con un'escursione altimetrica di 78 metri. Nelle campagne di Collepasso nasce il canale dell'Asso, un breve corso idrico che si sviluppa nell'area a nord del paese fino a confluire in un inghiottitoio carsico a nord di Nardò. Il reticolo idrografico dell'Asso si sviluppa sui sedimenti sabbioso limosi del Pleistocene medio, inizialmente con numerosi solchi erosivi ben incisi dalle scarpate alte fino a 10 metri e poi con due canali separati. Questi confluiscono in un unico solco, con scarpate fluviali alte fino a 6-7 metri incise tra i sedimenti del Pleistocene medio e le calcareniti del Pleistocene inferiore. L'ultimo tratto dell'Asso, che prende il nome di Canale Paduli, scorre infine nell'area di Nardò, verso un bacino idrografico e verso i punti assorbenti perimetrali, nei quali defluisce[5].

Il territorio comunale confina a nord con il comune di Neviano, a nord e a est con il comune di Cutrofiano, a sud con i comuni di Supersano, Casarano e Matino, a ovest con il comune di Parabita.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Lecce Galatina.

Dal punto di vista meteorologico Collepasso rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate e un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[6].

Collepasso Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,413,014,818,122,627,029,830,026,421,717,414,113,218,528,921,820,6
T. min. media (°C) 5,65,87,39,613,317,219,820,117,413,710,17,36,210,119,013,712,3
Precipitazioni (mm) 806070402921142153961098322313956258676
Umidità relativa media (%) 79,078,978,677,875,771,168,470,275,479,380,880,479,477,469,978,576,3

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo compare per la prima volta in un documento greco del XII secolo (Koulopatze). In altri antichi scritti il nome compare nella forma latina volgarizzata di Colopati e Colopaci. Questa etimologia deriverebbe dall'abbreviazione delle parole composte (Ni)colau (I)patius o (Ni)colaus-pagi. La prima significherebbe casale di Nicola Ippazio, la seconda villaggio di Nicola o di San Nicola a testimonianza di un casale bizantino distrutto dai Saraceni prima dell'XI secolo. La versione attuale del toponimo è di derivazione ottocentesca. Si trattò di un voluto mutamento, dovuto a un processo di ingentilimento linguistico della vecchia espressione. Per arrivare all'attuale etimologia si fece riferimento a termini latini settecenteschi (Colyspassi, Collispassi, Collispatium) riferibili all'orografia del territorio in quanto era un transito obbligato per oltrepassare le serre salentine. Da collis passus, che significa "colle del passaggio", derivò Collepasso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un primo insediamento abitativo è attestato sin dal XIII secolo ed era denominato Colopati o Colopaci. Incomprensibilmente, ma forse dovuto al saccheggio e alle devastazioni arrecate dai Turchi, il casale si spopolò totalmente e scomparve tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Tuttavia il feudo continuò ad appartenere a varie famiglie feudatarie, l'ultima delle quali fu, dal 1692, la famiglia Leuzzi. Alla fine del XVI secolo sul territorio di Collepasso è documentata la presenza di un certo numero di masserie nelle quali vivevano famiglie di coloni o lavoratori stagionali, che ovviamente non potevano costituire una comunità organizzata.

La svolta per Collepasso si ebbe solo nel 1805, allorché per iniziativa della giovane baronessa Maria Aurora Leuzzi Contarini e del conte Bartolomeo degli Alberti di Enno, giunti da Napoli, si trasferirono nel palazzo feudale. Si ricostituì il nuovo villaggio di Collepasso e i feudatari richiamarono sui terreni del feudo contadini provenienti dai paesi limitrofi facendo loro alcune concessioni enfiteutiche per fabbricati, altre per piantagioni e viti. Il borgo di Collepasso si costituì come frazione del Comune di Cutrofiano. Il conte si occupò di tracciare la topografia delle strade limitrofe al castello Baronale dove i due risiedevano. Tale piano regolatore, però, non venne rispettato del tutto, poiché tra il 1813 e il 1816 sorsero delle abitazioni in maniera disordinata. Tale evenienza si dimostrò un fatto positivo per lo sviluppo del piccolo villaggio, poiché si diede il via ad un'attività di lavori campestri e manuali, legati all'agricoltura.

Lo sviluppo ebbe un rapido incremento a partire dal 1851, quando fu completata la strada statale che collega Maglie a Gallipoli e che tocca Collepasso. In seguito furono costruite le vie provinciali per Neviano, Tuglie, Casarano, Galatina e Cutrofiano. Nel 1861 venne svolto il primo censimento nel quale Collepasso registrò 1.067 abitanti[8]. La popolazione cominciò a crescere e ad espandersi, raggiungendo i 2.700 abitanti nel 1907. In questo anno, con apposita legge proposta dal deputato Antonio Vallone di Galatina, venne proclamata l'autonomia comunale con R.D. n.319 del 6 giugno 1907, firmato dal Re Vittorio Emanuele III. Il 10 dicembre 1911 fu emanato, dopo lunghe diatribe con l'ex capoluogo Cutrofiano, il Regio Decreto che definiva la delimitazione territoriale del nuovo Comune di Collepasso. La prima amministrazione comunale si ebbe con il Commissariato composto da Angelo Marra, Cosimo Marzano e Cosimo Malorgio. Il 18 febbraio 1912 fu eletto il primo Consiglio comunale e il primo sindaco fu Carlo Viva[9].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione araldica dello stemma:

«Di azzurro, al monte di cinque cime di verde, poste in fascia, sostenenti: la prima cima un fascio intrecciato di tralci di viti pampinosi e di steli di grano, il tutto d'oro, l'ultima cima un albero di olivo; nel cantone sinistro del capo una stella d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Descrizione araldica del gonfalone:

«Drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Collepasso". Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati di argento.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Natività di Maria Vergine[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa madre

La chiesa madre della Natività di Maria Vergine fu progettata dall'architetto sponganese Filippo Bacile di Castiglione e fu costruita tra il 1865 e il 1871. Fu commissionata dalla nobildonna Consiglia Pesce che la donò con atto pubblico al popolo di Collepasso. Originariamente era dedicata alla Madonna del Buon Consiglio. La costruzione in carparo e pietra leccese, presenta una semplice facciata arricchita da un portale d'ingresso timpanato con porta bronzea. L'interno possiede una pianta a croce latina con mononavata e senza colonnati. All'intersezione dei bracci si eleva una cupola ribassata. L'altare maggiore e i quattro laterali sono in pietra leccese. All'interno si possono ammirare opere dell'artista salentino Don Michele Rizzo. Nel 1944 le pareti furono affrescate dal pittore Leonida Cortesi con scene di Santi e del Vangelo. Nel 2000, anno Giubilare, l'intera struttura è stata oggetto di restauro conservativo e di consolidamento statico.

Cappella della Santissima Trinità[modifica | modifica wikitesto]

La cappella della Santissima Trinità o dello Spirito Santo fu edificata nel XVII secolo ed è stata la prima chiesa del paese. Fu costruita per i bisogni spirituali dei castellani o degli addetti alla sorveglianza del feudo, oltre che dei pochi contadini che vivevano sui terreni baronali, nel quale si veneravano le immagini della Trinità e della Madonna delle Grazie. La ristrutturazione del 1870 comportò il rifacimento della facciata in stile neoclassico. Possiede una campana del 1857. L'interno è a croce greca con bassa cupola emisferica sostenuta da quattro colonne e quattro arcate. Sono presenti due altari in pietra leccese al di sopra dei quali sono collocate due tele ottocentesche.

Cappella dell'Immacolata[modifica | modifica wikitesto]

È situata accanto a Palazzo Pesce e risale al XVIII secolo. Dopo l'inaugurazione della chiesa madre, fu dapprima usata come falegnameria per poi essere, nel 1945, riconsiderata come luogo di culto.

Chiesa di San Francesco[modifica | modifica wikitesto]

Situata in una posizione periferica, fu voluta fortemente da don Salvatore Miggiano nel 1980. È in stile moderno e sobrio. All'interno vi è l'opera della "Crocifissione" di autore ignoto ma restaurata da Lionello Mandorino.

Chiesa Cristo Re dell'Universo[modifica | modifica wikitesto]

Seconda parrocchia del paese, di recente fattura[10], è contraddistinta da un'architettura moderna ed è sita sulla strada che collega Collepasso al limitrofo comune di Casarano.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Baronale

Palazzo Baronale[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo baronale è il risultato di diversi interventi e lavori di ampliamento, i quali terminarono nel XVIII secolo con il feudatario Oronzo Leuzzi. Ingloba un'antica costruzione edificata nel 1576 da Pietro Massa, sopra ad un'altra già preesistente, ossia una torre di difesa di epoca bizantina. Tale palazzo divenne il centro dell'attività politica e culturale collepassese sotto l'egemonia della Baronessa Aurora Leuzzi. Nel 1992 e nel 2006 si sono avuti dei lavori di restauro. Costituisce un immobile di interesse culturale dal 1987, anno del trasferimento della proprietà al Comune.

Palazzo Nuovo[modifica | modifica wikitesto]

Così detto per distinguerlo dal "Palazzo Vecchio" cioè il palazzo Baronale, fu edificato intorno al 1840 per volontà del Conte Alberti. Presenta una facciata con elementi déco, causa un rifacimento del 1912. Residenza, al suo inizio, di Carlo Viva del Gado e Carlotta Piro, i due figli che la Baronessa Aurora Leuzzi e il Conte Bartolomeo Alberti ebbero nella loro lunga convivenza, attualmente è abitato dalle famiglie eredi. È ubicato a ridosso del centro in Piazzetta Cristoforo Colombo a cui si accede attraverso la via Conte Alberti.

Palazzo Viva[modifica | modifica wikitesto]

Si trova in Piazza Dante. Si tratta di un maestoso edificio risalente alla fine del XIX secolo; la facciata molto elegante è arricchita da un ornato portale d'accesso.

Palmento[modifica | modifica wikitesto]

Palmento in via Corsica già strada provinciale per Noha-Galatina

Il Palmento risale al 1749 e fu edificato dal Barone Carlo Leuzzi. Situato sulla provinciale per Noha-Galatina, all'ingresso del paese, è un monumento che attesta l'antica vocazione viti-vinicola del sito. Ridotto quasi ad un rudere, recentemente è stato restaurato dalla Provincia di Lecce.

Torre dell'Orologio

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Martiri Ungheresi[modifica | modifica wikitesto]

Situata alle spalle della piazza principale del paese, si caratterizza per la presenza della colonna di San Giuseppe, opera di Don Michele Rizzo. Alta quattro metri, la statua proviene dalla vecchia Parrocchiale crollata nel 1858.

Torre dell'Orologio[modifica | modifica wikitesto]

Si trova in Piazza Dante, al centro del Paese. Fu costruita fra il 1913 e il 1914.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Parco Bosco[modifica | modifica wikitesto]

È un boschetto di querce, adibito a Parco. È usato prevalentemente per delle feste e delle sagre. Agli inizi del XX secolo la sua estensione occupava un'area significativa, ma col tempo è divenuta di pochi km quadrati. Si trova all'uscita del paese, in direzione Cutrofiano.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2020 a Collepasso risultano residenti 77 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:[12]

Diffusione del dialetto salentino
Palio collepassese nel 2006

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto parlato a Collepasso è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa patronale[modifica | modifica wikitesto]

È dedicata alla Madonna delle Grazie e si festeggia il 7 - 8 - 9 settembre.

Presepe vivente[modifica | modifica wikitesto]

Si svolge presso la masseria Quagliasiero durante il periodo natalizio. Per alcuni anni è stato allestito presso il parco Bosco, nel centro cittadino.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Salento Half Marathon[modifica | modifica wikitesto]

Si svolge secondo il calendario FIDAL; si tratta di una mezza maratona che si corre per le vie urbane ed extraurbane attraverso i comuni della Unione delle Serre salentine (Collepasso-Aradeo-Seclì-Neviano).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Da qui è rangiungibile attraverso la strada provinciale 361 Gallipoli-Maglie.

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne: SP198 Collepasso-Cutrofiano, SP43 Alezio-Tuglie-Collepasso, SP352 Noha-Collepasso.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1907 1912 Angelo Marra, Cosimo Malorgio, Cosimo Marzano - Commissariato
1912 1914 Carlo Viva - Sindaco
1914 1915 Luigi Costa - Sindaco
1915 1920 Giovanni Pica - Sindaco
1920 1923 Carlo Viva - Sindaco
1923 1923 Nicola Alemanno - Commissario
1923 1923 Ercole Aprile - Commissario
1923 1923 Stanislao Costa - Sindaco
1923 1925 Giuseppe Longo - Sindaco facente funzioni
1925 1932 Germano D'Amanzo - Podestà
1932 1932 Giuseppe Rotella - Commissario
1932 1933 Carlo Viva - Commissario
1933 1934 Carlo Viva Partito Nazionale Fascista Podestà
1934 1934 Gaetano Danieli - Commissario
1934 1936 Carlo Viva Partito Nazionale Fascista Podestà
1936 1945 Commissariamento Commissariamento ministeriale
1946 1951 Andrea Rotella Democrazia Cristiana Sindaco
1951 1953 Carlo Viva - Sindaco
1953 1956 Germano D'Amanzo - Sindaco
1956 1960 Giordano Marzano Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1975 Giuseppe Errico Democrazia Cristiana Sindaco
1975 1977 Luigi Longo Democrazia Cristiana Sindaco
1977 1980 Antonio Longo Cattolici Popolari Sindaco
1980 1985 Giuseppe Marzano Democrazia Cristiana Sindaco
10 settembre 1988 2 agosto 1990 Silvano Errico Democrazia Cristiana Sindaco [13]
2 agosto 1990 17 aprile 1992 Luigi Longo Democrazia Cristiana Sindaco [13]
17 giugno 1992 12 gennaio 1993 Francesco Greco Comm. straordinario [13]
12 gennaio 1993 1º agosto 1994 Leonardo Malorgio lista civica Sindaco [13]
1º agosto 1994 21 novembre 1994 Romolo Gusella Comm. pref. [13]
21 novembre 1994 4 dicembre 1997 Leonardo Malorgio lista civica Sindaco [13]
4 dicembre 1997 25 maggio 1998 Alfredo Gianfreda lista civica Vice Sindaco Reggente [13]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Salvatore Perrone centro-destra Sindaco [13]
28 maggio 2002 23 settembre 2005 Salvatore Perrone lista civica Polo per Collepasso Sindaco [13]
23 settembre 2005 30 maggio 2006 Paola Mauro Comm. straordinario [13]
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Vito Perrone lista civica Unione per Collepasso Sindaco [13]
16 maggio 2011 6 Giugno 2021 Paolo Menozzi lista civica Alleanza per Collepasso Sindaco [13]
5 Ottobre 2021 "in carica" Laura Manta lista civica Collepasso Impegno Comune Sindaco [13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 220, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Salento: idrogeologia, su synergetic-art.com. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
  6. ^ Valori climatici del Salento meridionale, su biopuglia.iamb.it (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
  7. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  8. ^ "Cenni storici-etnografici attorno al villaggio di Collepasso", Giuseppe Manta
  9. ^ Storia di Collepasso dalle origini all'autonomia, Orazio Antonaci e Salvatore Marra
  10. ^ Venti anni fa l’inaugurazione della nuova Chiesa Cristo Re | InfoCollepasso, su infocollepasso.it, 27 novembre 2017. URL consultato il 20 agosto 2023.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Dati Istat
  13. ^ a b c d e f g h i j k l m http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Manta, Cenni storici-etnografici sul villaggio di Collepasso, Galatina: Stab. Tip. P. Galatino,1896
  • Giuseppe Marzano, Collepasso nel tempo, Matino, Tip. Di Matino, 1969
  • Mario Cazzato, Collepasso (da "casale" a "feudo nobile"), in Paesi e figure del vecchio Salento. Volume 3 (a cura di Aldo De Bernart), Congedo Galatina, 1989, pp. 137-184
  • Mario Cazzato, Antonio Costantini, Vittorio Zacchino, Dinamiche storiche di un'area del Salento: Galatina, Soleto, Cutrofiano, Sogliano, Neviano, Collepasso, CRSEC Galatina 1989
  • Antonio e Donato Benegiamo, Salento antico. Masserie, trappiti e cunti cutrufianesi, Cutrofiano 1993
  • Luigi Antonio Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto - Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994
  • Maurizio Paturzo, Collepasso. Opere pubbliche nella seconda metà dell'800, Barbieri, 1995
  • Maurizio Paturzo, Collepasso sacra. Edifici religiosi urbani e rurali. L'istituzione della parrocchia e le origini religiose del paese, Barbieri, 1997
  • Maurizio Paturzo, Pratica testamentaria a Collepasso nell'Ottocento, in "Bollettino storico di Terra d'Otranto, 1997, n. 7, pp.119-154", 1997
  • Orazio Antonaci, Salvatore Marra, Storia di Collepasso dalle origini all'autonomia, Amaltea Edizioni, 1999
  • Giuseppe Marzano, La chiazziceddhra. Collepasso nella tradizione, Akádemos, 2008
  • Orazio Antonaci e Salvatore Marra, Le amministrazioni comunali di Collepasso nel centenario dell'elezione della prima amministrazione autonoma (febbraio 1912-febbraio 2012), Akádemos, 2012
  • Orazio Antonaci, Almanacco collepassese. Storia, storie e storielle del paese, Associazione Arma Aeronautica, Collepasso 2014
  • Orazio Antonaci, Almanacco collepassese 2. Storia, storie e storielle del paese, Associazione Arma Aeronautica, Collepasso 2016
  • Orazio Antonaci, Almanacco collepassese 3. Storia, storie e storielle del paese, Associazione Arma Aeronautica, Collepasso 2018

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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