Lequio Tanaro

Lequio Tanaro
comune
Lequio Tanaro – Stemma
Lequio Tanaro – Veduta
Lequio Tanaro – Veduta
Vista dalla fondovalle Tanaro
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoRaffaele Dalmazzo (lista civica) dal 5-6-2016
Territorio
Coordinate44°34′N 7°53′E / 44.566667°N 7.883333°E44.566667; 7.883333 (Lequio Tanaro)
Altitudine328 m s.l.m.
Superficie12,2 km²
Abitanti711[1] (31-10-2023)
Densità58,28 ab./km²
FrazioniCostamagna
Comuni confinantiBene Vagienna, Dogliani, Farigliano, Monchiero, Narzole, Novello, Piozzo
Altre informazioni
Cod. postale12060
Prefisso0172
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004107
Cod. catastaleE539
TargaCN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 722 GG[3]
Nome abitantilequiesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lequio Tanaro
Lequio Tanaro
Lequio Tanaro – Mappa
Lequio Tanaro – Mappa
Posizione di Lequio Tanaro nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Lequio Tanaro (Lequi in piemontese) è un comune italiano di 711 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte. Fa parte del Parco Regionale dell'Alta Valle Pesio e Tanaro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome potrebbe provenire dal greco leukos (bianco), oppure dal latino locus (luogo) o lucus (bosco). Quest'ultima ipotesi pare la più probabile, considerato l'antico paesaggio della zona.

I liguri furono la prima popolazione nota a stanziarsi nella zona: erano divisi in varie tribù, in particolare la zona di Lequio Tanaro fu popolata dai bagienni, che avevano nella vicina Bene Vagienna, l'antica Augusta Bagiennorum, il loro centro principale. Sono state ritrovate lapidi e tombe, che testimoniano la presenza romana nel paese.

Nel periodo delle invasioni barbariche, si pensa che una colonia di sarmati si sia stabilita nella regione Sarmassa (nella bassa di Costamagna tra la Cascina Pertusata e il Rio Cavetto), scacciati da Pollenzo a seguito della venuta di Alarico. In epoca post-carolingia il territorio di Lequio ricadeva nel Comitato di Bredulo, ecclesiasticamente dipendeva dal vescovo di Asti.

La prima attestazione documentale di Lequio Tanaro è il diploma del 18 giugno 901, con il quale l'imperatore Ludovico III concede a Eilulfo, vescovo di Asti. da questo documento sia pprende dell'esistenza di una chiesa e di un castello, appartenuto dapprima ai principi d'Acaja e poi al vescovo di Mondovì, di cui non rimangono tracce.

Era compresa nel comune di Bene Vagienna, che dapprima diventò autonomo dal vescovo di Asti (1293), poi passò ai Savoia (1387), che lo concessero in feudo ai nobili Costa di Chieri: questi mantennero la signoria fino al 1561, quando Emanuele Filiberto ne tornò in possesso.

Bene e Lequio entrarono nella diocesi di Mondovì a seguito della determinazione dei confini diocesani compiuta dall'abate di Santo Stefano di Vercelli nel 1436 per ordine di papa Eugenio IV.[4]

Lequio divenne comune autonomo con il nome di Lequio Piemonte con il decreto di Vittorio Amedeo II del 1º luglio 1692. Il nome venne mutato in Lequio Tanaro per evitare la confusione con Lequio Berria. Il comune fu eretto in contea, il cui titolo fu concesso alla famiglia Salmatoris, che lo mantenne fino al 1814.

All’inizio del XX secolo, Lequio aveva più di 1.500 abitanti, la popolazione si ridusse a causa dello spopolamento delle campagne. Nel 1928 il comune di Lequio fu accorpato a Bene Vagienna, ma ritornò comune autonomo nel 1947.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Lequio Tanaro sono 81[6], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[7]:

  1. Romania, 34

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 luglio 1988 7 giugno 1993 Giorgio Vaira Democrazia Cristiana Sindaco [8]
7 giugno 1993 28 aprile 1997 Bartolomeo Gallo Democrazia Cristiana Sindaco [8]
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Bartolomeo Gallo lista civica Sindaco [8]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Irene Bottero lista civica Sindaco [8]
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Costanzo Negro lista civica Sindaco [8]
16 maggio 2011 in carica Costanzo Negro lista civica Rinnovamento Sindaco [8]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia, 1858, vol. XIV, p. 213-217
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018.
  7. ^ Dati superiori alle 20 unità
  8. ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/

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