Salmour

Salmour
comune
Salmour – Stemma
Salmour – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoGian Franco Sineo (lista civica) dal 29-5-2007 (3º mandato dall'11-6-2017)
Territorio
Coordinate44°35′N 7°48′E / 44.583333°N 7.8°E44.583333; 7.8 (Salmour)
Altitudine391 m s.l.m.
Superficie12,7 km²
Abitanti715[1] (31-10-2023)
Densità56,3 ab./km²
FrazioniSant'Antonino

Località: Mellani, Valentino

Comuni confinantiBene Vagienna, Cervere, Cherasco, Fossano, Narzole
Altre informazioni
Cod. postale12040
Prefisso0172
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004202
Cod. catastaleH716
TargaCN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 657 GG[3]
Nome abitantisalmouresi
Patronosant'Eusebio
Giorno festivo2 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Salmour
Salmour
Salmour – Mappa
Salmour – Mappa
Posizione di Salmour nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Salmour ([sal'mur], in piemontese [sal'mʊ:r]; dal 1940 al 1951 Salmore) è un comune italiano di 715 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 901 l’imperatore Ludovico IV il Fanciullo dona al vescovo di Asti la località di «Sarmatorium». Tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo si instaurò nel paese il dominio di Alineo, figlio di Robaldo della Neustria, che era Cavaliere di Carlo II detto il Calvo Re di Francia[4]. Nel paese il vescovo di Asti continuò ad avere diritti ereditari e giudiziari. A partire dalla seconda metà dell'XI secolo, questa nobile famiglia, discendente da Alineo,[4] fu definita con il noto nome di Sarmatorio. I signori di Sarmatorio stabilirono un proprio piccolo dominio che comprendeva Salmour, Monfalcone (S. Leodegario nel Cherasco), Cervere e Fontane (Roreto di Cherasco). Nel 1309 Roberto d'Angiò concesse ai Bolleri il feudo del castello di Sarmatorio. Il feudo di Salmour passò poi alla famiglia Tesauro, che ricevette il titolo di Conti di Salmour.[5]

A metà del XVII secolo il dominio passò alla famiglia Gabaleone di Andezeno con il titolo ereditario. Giovanni Michele Gabaleone, conte di Salmour († 1691), sposò Caterina di Balbiano dei marchesi di Colcavagno, dalla quale ebbe tre figli. Dopo la sua morte prematura nel campo militare di fronte a Cuneo, la vedova sposò il margravio Carlo di Brandeburgo-Schwedt nel 1695, il fratellastro del re Federico I di Prussia. Ciò ha innescato notevoli complicazioni diplomatiche che coinvolgono le corti reali di Torino, Berlino, Vienna e la Curia romana, ma il margravio morì nello stesso anno. Nel 1707 Caterina sposò il generale sassone August Christoph von Wackerbarth nel suo terzo matrimonio. Mentre il figlio maggiore di Caterina, Francesco Giacinto, ereditò la tenuta di Salmour, il giovane Giuseppe Antonio (1685–1761) fu adottato dal patrigno, fece carriera come ministro ed ereditò vasti possedimenti in Sassonia. A sua volta adottò il nipote Giuseppe Antonio Gabaleone, erede di Salmour, che andò anche lui a Dresda e vi sposò la contessa Helena Isabella Lubieńska. Il fratello Casimiro Giuseppe ereditò Andezeno, suo figlio Luigi Gabaleone di Salmour d'Andezeno divenne poi generale nella lotta contro la Francia rivoluzionaria. Il figlio di Helena, Giuseppe Gabaleone di Salmour, vendette i suoi possedimenti sassoni nel 1819 e tornò in Piemonte. L'ultimo di questa linea fu il senatore italiano Ruggiero Gabaleone di Salmour, morto nel 1878. La villa con il feudo passò poi ai Baroni Crova di Vaglio.

Nel 1940 il nome del comune venne italianizzato in "Salmore";[6] nel 1951 riprese il nome originale.[7]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Salmour sono 86[9], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[10]:

  1. Romania, 43

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 giugno 1985 31 maggio 1990 Giacomo Dotta Democrazia Cristiana Sindaco [11]
31 maggio 1990 24 aprile 1995 Giovanni Battista Massimino lista civica Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giovanni Battista Massimino - Sindaco [11]
14 giugno 1999 18 dicembre 2002 Riccardo Manfredi - Sindaco [11]
19 dicembre 2002 27 maggio 2003 Stefania Ieriti Comm. pref. [11]
27 maggio 2003 13 giugno 2006 Giovanni Battista Massimino - Sindaco [11]
8 settembre 2006 29 maggio 2007 Claudia Bergia Comm. straordinario [11]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Gian Franco Sineo lista civica Sindaco [11]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Gian Franco Sineo lista civica Salmour domani Sindaco [11]
11 giugno 2017 13 giugno 2022 Gian Franco Sineo Lista civica Salmour domani Sindaco [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Giovanni Battista Adriani,"Degli Antichi Signori di Sarmatorio Manzano e Monfalcone indi degli Operti di Fossano Memorie-Storico-Genealogiche", 1853 Torino
  5. ^ Salmour - cenni di storia, Comune di Salmour
  6. ^ Regio decreto 21 giugno 1940, n. 912, in materia di "Riduzione in forma italiana delle denominazioni dei comuni di Salmour, Sampèyre e Sanfront in provincia di Cuneo"
  7. ^ Decreto del presidente della Repubblica 30 giugno 1951, n. 671, in materia di "Cambiamento della denominazione del comune di Salmore in "Salmour" (Cuneo)."
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 25 agosto 2018.
  10. ^ Dati superiori alle 20 unità
  11. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN246989454
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