Altavilla Irpina

Altavilla Irpina
comune
Altavilla Irpina – Stemma
Altavilla Irpina – Bandiera
Altavilla Irpina – Veduta
Altavilla Irpina – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoMario Vanni (lista civica Liberi per Altavilla) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate41°00′29″N 14°46′56″E / 41.008056°N 14.782222°E41.008056; 14.782222 (Altavilla Irpina)
Altitudine334 m s.l.m.
Superficie14,08 km²
Abitanti3 952[1] (31-3-2022)
Densità280,68 ab./km²
FrazioniCarbocisi, Pannone, Pincera, Ponte dei Santi, San Trifone, Turone, Tufara
Comuni confinantiArpaise (BN), Ceppaloni (BN), Chianche, Grottolella, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata di Principato Ultra, Sant'Angelo a Scala, Tufo
Altre informazioni
Cod. postale83011
Prefisso0825
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064002
Cod. catastaleA228
TargaAV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 780 GG[3]
Nome abitantialtavillesi
Patronosan Bernardino da Siena
Giorno festivo20 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Altavilla Irpina
Altavilla Irpina
Altavilla Irpina – Mappa
Altavilla Irpina – Mappa
Il comune di Altavilla Irpina all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Altavilla Irpina (A'tavìll in dialetto irpino) è un comune italiano di 3 952 abitanti della provincia di Avellino in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale si estende su tre colli (Torone, Ripa e Foresta) dominanti la Valle del Vellola e del torrente San Giulio (conosciuta anche come media valle del Sabato) ed è ben protetto alle spalle dalla cresta montuosa di Toro, San Mango e Sassano.

L'abitato resta comunque bene interconnesso in quanto si sviluppa uniformemente verso sud e verso est a partire dal centro storico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Altavilla sono certamente antiche: addirittura, vi è chi ritiene che Virgilio l'abbia menzionata nell'Eneide, col nome di Poetilia. Certamente, molto più tardi, nel 1882 Giovanni Verga vi ci ambientò il romanzo Il marito di Elena.

Le prime evidenze storiche risalgono invece al castello, denominato di Altacauda, che in epoca longobarda esisteva nell'attuale territorio comunale. Si arrivò poi, dopo alterne vicende, nel XII secolo alla dominazione dei Normanni. Successivamente il feudo contenente tale nucleo abitato passò alla famiglia De Capua e solo allora si giunse al nome di Altavilla per mezzo del quale Luigi De Capua così ricordava il proprio casato nonché la sua provenienza dall'omonima città in Normandia

È conosciuto come il paese dello zolfo per la presenza di uno dei più importanti giacimenti della Campania rinvenuto alla fine del XIX secolo.

Gli ulteriori passi della storia del comune seguiranno quelli del resto del territorio circostante e poi della storia nazionale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Altavilla Irpina sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 2017.[4]

«Stemma d'azzurro, a tre colli all'italiana di verde, uniti, il colle centrale più alto e più largo caricato da 21 nocciole sgusciate, d'oro, infilzate sette per parte, in tre fili di spago, posti in palo, legati sulla sommità, dello stesso; i colli fondati sulla fascia abbassata d'oro, caricata dalle lettere maiuscole A G P intercalate da quattro piccole losanghe coricate dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

I monti fanno riferimento alla posizione del centro abitato posto a cavallo di tre colli: Ripa, Foresta e Torone; le nocciole (avellane), sono il principale prodotto della campagna circostante. La sigla A.G.P. significa "Ave Gratia Plena".[5]

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Portale della cappella di Santa Croce nel palazzo comitale
  • Palazzo comitale conosciuto anche come "Palazzo Baronale" (sec. XV-XVI)
  • Palazzo D'Agostino
  • Palazzo Salerno
  • Palazzo Caruso
  • Chiesa Collegiata di S.ta Maria Assunta (sec. XVIII)
  • Chiesa della SS.ma Annunziata (sec. XIV- XV)
  • Miniere di zolfo.
  • Museo della Gente senza Storia.
  • Museo nella casa natale di Sant'Alberico Crescitelli
  • Fontana piè di castello
  • Impronta di San Bernardino

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 nel comune di Altavilla Irpina risultano residenti 102 stranieri. I gruppi più numerosi sono quelli di:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla lingua italiana, nell'ambito del territorio comunale di Altavilla è in uso una varietà del dialetto irpino.

Emigrazione[modifica | modifica wikitesto]

Come nel resto della Campania l'emigrazione anche da Altavilla Irpina può dirsi cominciata con l'Unità d'Italia, quando in tutto il Sud Italia vennero difatti importate le regole sociali ed economiche di uno Stato (quello piemontese unificatore) che poteva dirsi straniero, dando inizio a quelle problematiche storicamente poi rese con la locuzione di questione meridionale

La prima ondata migratoria a partire dagli anni settanta del XIX secolo è stata poi arrestata dalla prima guerra mondiale: gli emigranti di questi anni non riuscivano a mantenere facilmente i rapporti con le famiglie e le terre di origine e per di più se ne è persa traccia.

Tra le due Guerre Mondiali i principali paesi di accoglienza per gli emigranti altavillesi furono: Francia, Svizzera, Germania, e Belgio, Stati Uniti d'America, Argentina, Canada, Venezuela e Australia.

L'emigrazione nel Secondo Dopoguerra in Altavilla ha toccato il suo culmine nel decennio 1960-1969, i paesi destinatari sono stati Svizzera, Germania e Belgio in Europa, Australia, Stati Uniti e marginalmente altri Paesi dell'America Meridionale. In particolare si segnala che la maggior parte degli emigrati altavillesi in Australia si sono stabiliti nei dintorni della città di Adelaide dove ancora oggi è grossa la comunità altavillese, dotata di forte uno spirito di identità con il comune di origine, e dove non è inverosimile per strada ascoltare 70enni esprimersi in dialetto irpino.

Gli emigranti di questo periodo sono quelli che grazie ai mezzi di comunicazione sempre più accessibili sono rimasti meglio in contatto con le loro famiglie di origine, spesso facendo sì che, dopo essersi definitivamente stabiliti nello Stato che li aveva accolti, abbiano chiamato a sé i propri familiari (fratelli, genitori) restati in Italia. In altri casi il legame con i loro parenti ancora in Italia - e ad Altavilla in particolare - diviene per essi motivo di tornarvi oggi annualmente durante il periodo estivo.

L'emigrazione quasi arrestata a partire negli anni settanta è poi ripresa negli Anni 2000 con motivazioni diverse. Oggi vanno via per lo più giovani laureati o diplomati che, proprio a motivo della propria specializzazione e del percorso formativo seguito, non trovano in zona possibilità di impiego in linea con le proprie ambizioni o necessità. In questo caso le mete sono per lo più nazionali, quali le città di Roma e Milano e relative conurbazioni urbane.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte del romanzo Il marito di Elena di Giovanni Verga è ambientato ad Altavilla.
  • La Altavilla dell'Ottocento è lo sfondo dell'opera letteraria dell'altavillese Federico Villani, letterato, scrittore, poeta risorgimentale

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

  • "Altavilla Irpina" viene menzionata nel film Lucky Luciano diretto da Francesco Rosi.
  • "Oggi è il giorno di festa" film di Giovanni Prisco, con Leo Gullotta, riprende i vicoli del paese e la tradizionale sfilata dei battenti di S. Pellegrino. Il giorno 5 settembre 2015, in occasione della presentazione del progetto cinematografico il sindaco di Altavilla ha consegnato una "menzione speciale" all'attore protagonista Leo Gullotta.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 21 luglio, si festeggia Sant'Alberico Crescitelli, missionario altavillese, martirizzato in Cina nel Novecento e canonizzato il 1º ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II;
  • il 18 agosto, si svolge il Palio dell'Anguria, corso caratteristicamente a pelo d'asino, durante una sfilata storica commemorativa del breve soggiorno di Costanza Chiaramonte nel XV secolo.
  • il 24-25 agosto si festeggia San Pellegrino Martire, con la sfilata delle tradizionali squadre di battenti provenienti da diversi paesi confinanti con Altavilla.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1993 1997 Filomena Caruso lista civica Sindaco
1997 2002 Massima Maffei centrosinistra Sindaco
2002 2007 Alberico Villani centrosinistra Sindaco
2007 2012 Alberico Villani lista civica Sindaco
2012 2013 Carmine Coviello lista civica Uniti per Altavilla Sindaco
2013 2014 Commissario straordinario Amministrazione straordinaria
2014 2019 Mario Vanni lista civica Liberi per Altavilla Sindaco
2019 in carica Mario Vanni lista civica Liberi per Altavilla Sindaco

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune dispone di una propria stazione ferroviaria, sita nei pressi delle vecchie miniere di zolfo, sulla direttrice non elettrificata ed a binario unico Benevento-Avellino. La stazione cittadina si colloca a metà strada fra i due capoluoghi con cui è collegata (15 km circa da ciascuno).

Il traffico passeggeri da tale stazione ferroviaria in arrivo, destinazione o pendolare dal comune di Altavilla è scarso, data la posizione della stessa diversi chilometri fuori dal centro abitato.[7] Tale considerazione del resto vale per la maggior parte delle stazioni della linea. Fino al 2021, anno della temporanea sospensione della linea per la sua elettrificazione,[8] i convogli in transito erano formati da automotrici diesel Aln 668 per lo più in composizione singola (68 posti)[7] o più moderni treni Minuetto da 122 posti.

Più sviluppati ed utilizzati in zona sono i collegamenti via pullman. Altavilla è capolinea di diverse linee di bus. È collegata con frequenza con il proprio capoluogo di provincia Avellino, mentre diverse altre autocorse, utilizzate per di più da studenti universitari, permettono di giungere a Benevento. Di recente istituzione (2011) è un collegamento di bus diretto verso la città di Roma, i cui orari variano in funzione dei giorni della settimana.

Dal punto di vista stradale il comune è lambito dalla ex Strada statale 88 dei Due Principati che permette di raggiungere direttamente i capoluoghi di Avellino e Benevento; si dipartono inoltre diverse strade provinciali che la collegano ai comuni confinanti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Altavilla Irpina (Avellino) D.P.R. 11.09.2017 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 4 agosto 2022.
  5. ^ Altavilla Irpina, su Araldicairpina. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ a b Lestradeferrate.it - Fermata di Altavilla Irpina (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  8. ^ L'elettrificazione della linea Salerno-Avellino pronta a giugno 2023: un anno per rilanciare Borgo Ferrovia, su Nuova Irpinia, 28 dicembre 2022. URL consultato il 27 ottobre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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