Altavilla Silentina

Altavilla Silentina
comune
Altavilla Silentina – Stemma
Altavilla Silentina – Bandiera
Altavilla Silentina – Veduta
Altavilla Silentina – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoFrancesco Cembalo (lista civica "Tutti per Altavilla") dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°32′N 15°08′E / 40.533333°N 15.133333°E40.533333; 15.133333 (Altavilla Silentina)
Altitudine319 m s.l.m.
Superficie52,48 km²
Abitanti6 939[2] (31-12-2022)
Densità132,22 ab./km²
FrazioniBorgo Carillia, Cerrelli, Scalareta, Cerrocupo[1]
Comuni confinantiAlbanella, Castelcivita, Controne, Postiglione, Serre
Altre informazioni
Cod. postale84045
Prefisso0828
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065005
Cod. catastaleA230
TargaSA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 536 GG[4]
Nome abitantialtavillesi
Patronosant'Egidio abate
Giorno festivo1º settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Altavilla Silentina
Altavilla Silentina
Altavilla Silentina – Mappa
Altavilla Silentina – Mappa
Posizione del comune di Altavilla Silentina all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Altavilla Silentina (Autavìdda in dialetto cilentano[5]) è un comune italiano di 6 939 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dalla costituzione del territorio su cui fu impiantato l'abitato. Il borgo medioevale è situato su una collina ammantata di olivi con considerevoli differenze in elevazioni, partendo dai 275 metri s.l.m. della soglia della "Porta San Biagio", che era l'ingresso della città medioevale, fino ad arrivare ai 313 metri s.l.m. del castello Normanno e dell'attuale Piazza Umberto I, dove è situato il municipio. L'elevazione della collina su cui il paese fu fondato si attesta a di 424 m s.l.m..

Altavilla capoluogo è abitato da circa 1.800 abitanti e si estende su due dorsali della stessa collina, avendo il centro storico verso sud-ovest, mentre la parte nuova del paese costruita dopo la seconda guerra mondiale si estende verso nord-est. Il capoluogo è posizionato strategicamente avendo a est il monte Pizzuto (1403 m s.l.m.) della catena dei monti Alburni, a ovest la piana del fiume Sele e il Mar Tirreno. Il territorio comunale di 52 km quadrati è situato parte in pianura e parte in collina ed è bagnato dai fiumi Calore Lucano, che ne delimita la gran parte del confine a Nord e a Ovest, il torrente Malnome a Sud e il torrente Cosa a Sudovest.[6]

Gode di una vista panoramica sulla Piana del Sele e che include l'isola di Capri, i Monti Lattari delle costiera amalfitana e vista panoramica sulla città di Eboli e sulla parte centro-nord della pianura del Sele.[senza fonte]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La stazione meteorologica più vicina è quella di Capaccio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +24,4 °C[7].

CAPACCIO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 9,99,912,616,019,824,328,729,225,420,915,812,010,616,127,420,718,7
T. min. media (°C) 3,74,05,78,611,715,619,119,616,513,09,15,94,58,718,112,911,0

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Altavilla è stato abitato fin dalla preistoria come testimoniano alcuni antichi insediamenti e reperti del VII secolo a.C. trovati in località San Lorenzo.

Si ritiene che nei pressi del comune fosse situata la Carilla distrutta da Annibale e ricordata da Silio Italico nel libro VIII dei Punica.[8] Il toponimo è rievocato dal nome della frazione Borgo Carillia.[9]

Nei pressi del territorio di Altavilla si pensa sia localizzato il campo di battaglia dove Spartaco e i suoi 60.000 schiavi ribellatisi a Roma subirono la loro ultima e definitiva sconfitta nel 71 a.C. ad opera del generale romano Gneo Pompeo Magno. Una località al di là del fiume porta ancora oggi il nome Pompeo.

Epoca normanna XI secolo[modifica | modifica wikitesto]

La storia dell'attuale borgo di Altavilla è cominciata nella seconda metà del secolo XI, quando intorno all'anno 1080 d.C. i Normanni edificarono il paese a pianta triangolare cingendolo di mura con tre porte d'ingresso: Porta di Suso, Porta Carina e Porta San Biagio. I Ferrara scrivono nel loro libro su Altavilla: I Normanni eressero il castello «nel medio evo di stile barocco e con cemento lapidiscente fu restaurato diverse volte dai diversi feudatari, ma meglio da Pompeo Colonna nel secolo XVII, come si rileva da una lapide (…) Alcune delle muraglie hanno all base la spessezza di 4 metri. Verso il 1844 il proprietario Francesco Saverio Mottola lo abbellì e lo accrebbe…[10]»

I Normanni eressero anche la chiesa di Sant'Egidio, nominata badia con abate mitrato nullius: per questo Altavilla ha meritato il titolo di città sin dai primi momenti della sua storia. Fondatore del borgo medioevale è considerato Roberto il Guiscardo, della casata francese degli Altavilla, da cui prende il nome il paese.

Nell'estate del 1553 ci fu l'assalto al castello di Altavilla da parte dei Foragidos al servizio di Isabella Villamarino e suo marito Ferrante Sanseverino, principe di Salerno. La congiura fu sventata e finirono in carcere il governatore Piscitelli, Giovanni Jacopo Scarpelli di Capaccio, Nicola Antonio Gaudiano, l'abate Mucio Capece di Napoli ed altri i quali furono sottoposti alla tortura della corda nel carcere di Porta Capuana di Napoli. I verbali degli interrogatori sono conservati nell'archivio storico di Simancas (Spagna).

Per distinguerla dalle altre città con lo stesso nome, ben cinque in Italia, al borgo fu dato il nome di Altavilla del Cilento, in seguito il nome di Altavilla di Capaccio e infine con delibera del consiglio municipale, del 9 settembre 1862 fu definitivamente adottato il nome di Altavilla "Silentina", perché situata tra i due fiumi Sele e Alento. Come borgo medioevale Altavilla ha avuto anche la sua modesta storia. Avendo preso parte alla congiura dei baroni contro Federico II di Svevia, la città fu rasa al suolo nel 1246. La breccia nelle mura fu aperta in una località ancora nota al giorno d'oggi come "muro rutto", situato in via Portanova. Per volere dello stesso imperatore nella distruzione del paese furono risparmiati il castello e "la Chiesa di Sant'Egidio, perché di regio patronato."[11] La città fu nuovamente ricostruita a pianta quadrangolare, con l'aggiunta di una nuova porta detta appunto Porta Nova. Un insigne feudatario del paese fu Carlo di Durazzo, che la ricevette in regalo dal re di Napoli. Qualche anno più tardi lo stesso Carlo di Durazzo salì al trono di Napoli col nome di Carlo III di Napoli (1381-1387).

La rivoluzione del 1799 e il miracolo di Sant'Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Un altro evento degno di nota nella storia del paese si ebbe nel 1799. Quando l'eco della rivoluzione francese raggiunse anche il Sud d'Italia, ad Altavilla fu proclamata la repubblica. La popolazione di Altavilla si schierò con i giacobini della repubblica partenopea e anche nella piazza principale di Altavilla si piantò l'Albero della libertà. Un gruppo armato di sanfedisti provenienti dalla vicina Eboli si prese carico di prendere con le armi la ribelle Altavilla. Il loro capo si era trincerato dietro gli alberi della foresta adiacente al paese e con un cannone da campagna comincio a colpire l'abitato. Gli abitanti, poco atti alle armi, cominciarono a disperarsi e ricorsero all'aiuto di sant'Antonio di Padova, la cui statua era venerata nella chiesa del convento dei francescani. Gli Altavillesi vestirono la statua del santo in modo goffo con sciabola a tracolla e giberna, con schioppo e cappello a due punte e la collocarono in mezzo alla piazza. Tale vista provocò il riso beffardo del capo sanfedista che disse sprezzante: "Lo farò saltare in aria questo struppone furmiculusu" e sparò. Il suo cannone si spezzò in tredici parti e sbigottito scappò tra le bestemmie e gli sguardi attoniti dei suoi compagni. Gli Altavillesi gridarono al miracolo e istituirono una speciale devozione per il santo di Padova: è da allora che ogni anno il 13 giugno, giorno liturgico della sua festa, la statua del santo visita le famiglie del paese entrando di casa in casa. La processione del santo inizia la mattina alle 8 e termina verso le 11 di sera con grande partecipazione di popolo.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al Circondario di Campagna.

La Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo sbarco delle forze alleate nella Piana del Sele, con la cosiddetta Sbarco a Salerno, che seguì a poche ore dal proclama di armistizio delle 19:42 dell'8 settembre comunicato via radio dal capo di governo, maresciallo Pietro Badoglio, colse di sorpresa anche gli abitanti di Altavilla che, come di tradizione il giorno 8 settembre sera, stavano celebrando la festa della Madonna di Montevergine, che chiude le celebrazioni festive estive in Altavilla. Le festività includono anche tradizionali fuochi di artificio e fiaccolata.

Le forze alleate cominciarono a sbarcare la mattina del 9 settembre 1943 alle 3:30 del mattino per usare la massima oscurità possibile, ma l'effetto sorpresa non sortì il suo effetto, anche se lo sbarco non era stato preparato da bombardamenti aerei. Quando gli Altavillesi si resero conto dello sbarco degli Alleati, nel sentire il fragore dei colpi di cannone e dei bombardamenti che provenivano dalla Piana del Sele presso Paestum, si prepararono al peggio. Infatti, a causa della sua posizione strategica sulla Piana del Sele, con possibilità di controllare l'area tra Paestum e Salerno, la città di Altavilla divenne subito un teatro di scontri feroci tra i Nazisti e gli Alleati, dove particolari perdite le subì la 82ª Divisione Aviotrasportata Americana. Molti Altavillesi, nei giorni seguenti allo sbarco, fuggirono nei paesi dell'interno con l'intenzione di sfuggire alla battaglia che in Altavilla si prevedeva abbastanza violenta. Tra i civili, 85 furono le vittime accertate di questi giorni di conflitto sul territorio altavillese. Il 13 settembre fu il giorno in cui lo scontro bellico si fece più acceso proprio in Altavilla. I tedeschi si riorganizzarono e sferrarono il contrattacco, riconquistando Battipaglia ed Altavilla Silentina. Il generale Clark decise allora di far intervenire i paracadutisti dell'82ª Divisione Aviotrasportata statunitense ma senza i risultati attesi. Fu così che il generale Alexander decise di optare per l'intervento della squadra navale: un duro risvolto si ebbe sulla popolazione civile a causa dei bombardamenti aerei, apocalittici per entità, terrore ed orrori.

Medaglia di Argento al Gonfalone della città[modifica | modifica wikitesto]

Esaudendo una richiesta del Consiglio comunale, il Presidente della Repubblica ha conferito una Medaglia d'argento al Merito Civile al Gonfalone della Città di Altavilla Silentina, per il comportamento tenuto dalla cittadinanza, in occasione delle convulse vicende dello Sbarco alleato nel settembre 1943. Il 23 maggio 2008 l'evento è stato adeguatamente solennizzato con una cerimonia pubblica, alla presenza di autorità civili e militari e del Prefetto di Salerno, Claudio Meoli. Nell'ambito delle celebrazioni, il giorno 22, un convegno farà il punto sulla storiografia dello Sbarco di Salerno, con riferimento particolare alla Battaglia di Altavilla.

Altavilla ricostruita[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale fu aperta una nuova strada che da Olivella permette di raggiungere il capoluogo passando per la località "Tempa di Pilato", aggiungendosi così alla prima e antica strada del Muraglione e alla strada che passa per la località della Macchia. Una nuova sezione del paese fu anche costruita e allargata dopo il conflitto mondiale. La zona della Peschiera ha raggiunto uno sviluppo considerevole con la costruzione di nuove case e nuovi edifici, come la scuola media statale Giovanni XXIII.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.

«D'azzurro, alle tre torri di due palchi, di rosso, mattonate di nero, merlate in ogni palco di tre alla guelfa, la torre centrale, più alta e più larga, chiusa di nero e finestrata con tre finestrelle tonde, dello stesso, due ordinate in fascia nel palco inferiore, una nel palco superiore, le torri laterali chiuse di nero finestrate con due finestrelle tonde, una in ogni palco, di nero, esse torri sormontate da tre stelle di otto raggi, d'oro, poste una, due, e fondate sulla pianura verde. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro strategicamente importante per la sua posizione geografica, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu teatro di devastanti bombardamenti aerei e navali che provocarono numerose vittime civili e notevoli danni al patrimonio edilizio. La popolazione seppe resistere alle più dure sofferenze dando testimonianza dei più elevati sentimenti di umana solidarietà e spirito di abnegazione verso gli sfollati e i profughi, nel soccorso dei feriti e nella sepoltura di morti di ogni nazionalità. Settembre 1943 Altavilla Silentina»
— 8 novembre 2004[12]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Convento di San Francesco

Realizzato nel XV secolo dai Frati Minori francescani, che costruirono una struttura a due piani, con chiostro centrale, e con una chiesa dedicata al loro fondatore san Francesco d'Assisi, un refettorio, una biblioteca, e un oratorio. Sembra che la scelta della località dove fu costruito il convento sia dovuta alla presenza di una sorgente, chiamata al giorno d'oggi sorgente di San Bernardino.

Sullo stipite di pietra della porta del convento è posta la data 1444. Il convento fu residenza dei Frati Minori francescani fino al 1860, quando durante il Risorgimento molti beni furono confiscati alla chiesa dal nascente stato italiano.

Nel 1929, l'ordine religioso dei Padri Vocazionisti fu invitato dall'allora vescovo della locale diocesi di Vallo della Lucania, Mons. Francesco Cammarota, a svolgere il loro ministero in Altavilla e a gestire il Convento San Francesco.

Nel 1952, a causa dell'aria salubre, i Padri Vocazionisti, per volontà del loro fondatore don Giustino Russolillo, hanno scelto il Convento come casa del Noviziato Italiano dell'Ordine, a partire dal 1952 al 1989 e dal 2001 ad oggi

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Riserva naturale Foce Sele-Tanagro, sito di Interesse Comunitario IT 8050010 comprendente le fasce litoranee a destra e sinistra del fiume Sele e parte del litorale tirrenico.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Terrazza Panoramica: sorge a 313mt s.l.m. Con vista sull'isola di Capri, monti lattari, golfo di Salerno, piana del Sele e monti piacentini.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2020, ad Altavilla Silentina risultavano residenti 436 cittadini stranieri (6,2% sul totale della popolazione). Le nazionalità principali sono[14]:

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La maggioranza della popolazione[15] è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene alla diocesi di Vallo della Lucania.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

In base allo statuto del comune di Altavilla Silentina le frazioni sono:

  • Borgo Carillia (fino al 1961 Scanno): 779 abitanti[16] 20 m s.l.m., situata lungo la SP 317. Sorto a partire dagli anni '40 del XX secolo, in parallelo allo sviluppo di stabilimenti della Società Agricola Industriale Meridionale (S.A.I.M.), che adesso costituiscono un complesso di archeologia industriale; per tale motivo il luogo era noto in passato popolarmente anche come 'a Sàima.[17][18]
  • Cerrelli: 586 abitanti[16] 50 m s.l.m., situata lungo la SP 174 e la SP 314.
  • Cerrocupo: 234 abitanti[16] 93 m s.l.m., situata lungo la SP 246.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Nel Comune si produce la mozzarella di bufala campana.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Il principale istituto bancario del comune fino al 2013 è stato la Banca di Credito Cooperativo di Altavilla Silentina e Calabritto, in seguito acquisito dalla Banca di Credito Cooperativo dei Comuni Cilentani.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

  • Strada Provinciale 246/a SP 88 (Ponte Calore)-Località Cerro Cupo;
  • Strada Provinciale 88 Innesto SS 19-Ponte Calore-Altavilla Silentina;
  • Strada Provinciale 317 Falagato-Corneto;
  • Strada Provinciale 174 Innesto SP 88 (Ponte Calore)-Innesto SP 88 (loc. Quercione di Altavilla).
  • Strada Provinciale 422 Innesto SP 174 (loc. Olivella)-Innesto SP 88 (loc. Pietre Bianche).
  • Strada Provinciale 419 Innesto SP 88 (Altavilla Silentina)-Innesto SP 258 (loc. Acquaviva di Roccadaspide).
  • Strada Provinciale 314 Olivella-Falagato-Matinella.
  • Strada Provinciale 215 Innesto SP 88-Altavilla Silentina.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Francesco Cammarano centro Sindaco
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Antonio Di Feo centro-destra Sindaco
29 maggio 2006 15 maggio 2011 Antonio Di Feo lista civica Sindaco
16 maggio 2011 3 ottobre 2021 Antonio Marra lista civica Tutti per Altavilla Sindaco
4 ottobre 2021 in carica Francesco Cembalo lista civica Tutti per Altavilla Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte della Comunità montana Calore Salernitano

Sport[modifica | modifica wikitesto]

  • A.S.D. Altavilla Calcio

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Campo di calcio "Carillia"[19].
  • Campo di calcio "San Francesco"[19].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Uniche frazioni riconosciute dallo statuto comunale
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 23, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ ART. 4 Territorio e sede comunale (PDF), in Statuto del comune di Altavilla Silentina, p. 4. URL consultato il 2 novembre 2020.
  7. ^ Tabella climatica (TXT), su clisun.casaccia.enea.it. URL consultato il 15 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2011).
  8. ^ Silius Italicus, Tiberius Catius., Le guerre puniche, Biblioteca universale Rizzoli, 2001, ISBN 88-17-86632-6, OCLC 48824168. URL consultato il 19 aprile 2020.
  9. ^ Pietro Ebner, Chiesa, baroni e popolo nel Cilento, vol. 1, p. 496, ISBN 9788863720204.
  10. ^ Ferrara, p. 56.
  11. ^ Ferrara, p. 57.
  12. ^ Pubblicazione Gazzetta Ufficiale 16-12-2006.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Dati Istat, su demo.istat.it. URL consultato il 2 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2021).
  15. ^ Diocesi di Vallo della Lucania - HOME
  16. ^ a b c Dati Istat - Popolazione residente all'1/4/2009, su dawinci.istat.it. URL consultato il 19 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).
  17. ^ Immagini Storiche di Altavilla, su divenuta.it. URL consultato il 19 aprile 2020.
  18. ^ LA RETE DEGLI EX TABACCHIFICI DELLA PIANA DEL SELE | I Luoghi del Cuore - FAI, su fondoambiente.it. URL consultato il 12 aprile 2020.
  19. ^ a b Teseogiovani - Rete Informagiovani della Provincia di Salerno[collegamento interrotto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Chiara, Il Balordo, Mondadori, 1967
  • Nico Pirozzi, Fantasmi del Cilento - Da Altavilla Silentina a Lenti un'inedita storia della Shoah ungherese, Edizioni Cento Autori, 2007 ISBN 978-88-01-04211-5
  • Oreste Mottola, I paesi delle ombre, Magna Graecia, 2007
  • Gerardo Iorio, Quota 424, battaglia per Altavilla Silentina, 11-17 settembre 1943, Palladio, 1998.
  • Alessandro e Antonio Ferrara, Cenni storici su Altavilla Silentina, Vasto, Tipografia Zaccagnini, 1898, ristampa 1999.
  • Rosario Messone, Bombe su Altavilla. 1943. Testimonianze di civili sull'Operazione Avalanche. Editore D&P, 2013
  • Rosario Messone, La Congiura Antispagnola del 1952-53 Altavilla-Capaccio. Isabella Villamarina ed il Principe di Salerno., Ed.Palladio, 2001
  • Giuseppe Galardi e Rosario Messone, Altavilla Silentina. Profilo storico Monumentale e Paesaggistico. Ed Palladio, 1987
  • Paolo Tesauro Olivieri, Le cinque Altavilla
  • Paolo Tesauro Olivieri, settembre 1943: la tragedia delle popolazioni nei comuni della Valle del Sele e dintorni, Studio P, 1979

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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