Consolazione alla moglie

Consolazione alla moglie
Titolo originaleΠαραμυθητικὸς πρὸς τὴν γυναῖκα
Altro titoloConsolatio ad uxorem
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoII secolo
1ª ed. italiana1841
GenereLettera
Sottogenereconsolazione
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia
Preceduto daSull'esilio
Seguito daQuestioni conviviali

La Consolazione alla moglie (Παραμυθητικὸς πρὸς τὴν γυναῖκα - Consolatio ad uxorem) è un'operetta, in forma epistolare[1], di Plutarco tramandata nei suoi Moralia.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La breve lettera, compresa nel n. CXII nel cosiddetto Catalogo di Lampria, fu composta da Plutarco per l'amata moglie Timossena in occasione della morte improvvisa della loro figlioletta di appena due anni e che portava il nome della madre. La bimba era l'ultima, dopo quattro ragazzi[2], due dei quali già morti, il più grande (forse Soclaro) e l'"onesto" Carone[3].

Plutarco deve aver scritto la lettera nell'intervallo tra l'aver appreso la notizia a Tanagra e il ricongiungimento con sua moglie a Cheronea, che dista oltre quaranta miglia in linea d'aria - un viaggio di uno o due giorni. Presumibilmente la lettera è stata scritta a Tanagra e inviata in anticipo a Timossena, ancora straziata dal dolore, come Plutarco stesso scrive nell'esordio:

«Solo, mia cara moglie, nel tuo dolore mantieniti salda, entro i limiti, così come lo dico a me stesso. Certo, lo so e posso impostare una misura alla grandezza della nostra perdita, se la prendo di per sé; ma se trovassi qualsiasi stravaganza in te, data dal dolore, questo sarà più grave per me più di quanto sia successo. Eppure, io non sono nato "di quercia o di roccia"[4]; lo sai benissimo tu che hai allevato tanti bambini, in collaborazione con me, e tutti loro li hai cresciuti in casa sotto la nostra cura e so questa cosa era per te di grande soddisfazione- dopo quattro maschi aver avuto una tanto sospirata bambina e che io avessi potuto darle il tuo nome.»

In questo saggio, dunque, di grande delicatezza, la selezione e l'adattamento degli argomenti tradizionali legati alla morte di un caro sono in parte influenzati dalle circostanze particolari (la morte della loro figlia per bambini) e in parte dalla sua filosofia platonica.

Analisi critica[modifica | modifica wikitesto]

Molti degli scritti di Plutarco, come questo, sono probabilmente bozze trovate tra le sue carte dopo la sua morte; questa lettera, quindi, potrebbe non essere stata pubblicata da Plutarco, ma edita dai suoi eredi letterari, anche se le consolationes in forma epistolare erano spesso, come altre lettere, scritte per la pubblicazione.

I temi della Consolatio plutarchea sono tradizionali, comuni in tutti i generi letterari e specialmente nel genere della consolatio, che per la sua destinazione d'uso ha carattere abbastanza estemporaneoː di conseguenza, lo scrittore ha una ragione in più per avvalersi di argomenti tradizionali, modificandoli per soddisfare le particolari circostanze.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 608a-612b.
  2. ^ 608C.
  3. ^ 609D.
  4. ^ Omero, Iliade, XXII, 126, espressione divenuta proverbiale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Plutarco, Consolazione alla moglie, a cura di Paolo Impara e Mario Manfredini, Napoli, D'Auria, 1991, ISBN 88-7092-115-8.
Controllo di autoritàVIAF (EN244693594 · BAV 492/50612 · LCCN (ENn97002339 · GND (DE4317409-7 · BNF (FRcb14645586q (data) · J9U (ENHE987007592863905171