Malborghetto-Valbruna

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Malborghetto-Valbruna
comune
(IT) Malborghetto Valbruna
(FUR) Malborghet e Valbrune[1]
(SL) Naborjet-Ovčja vas[2]
(DE) Malborgeth-Wolfsbach
Malborghetto-Valbruna – Stemma
Malborghetto-Valbruna – Bandiera
Malborghetto-Valbruna – Veduta
Malborghetto-Valbruna – Veduta
Il capoluogo Malborghetto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoBoris Preschern (lista civica) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate46°30′25.33″N 13°26′20.85″E / 46.507035°N 13.439125°E46.507035; 13.439125 (Malborghetto-Valbruna)
Altitudine721 m s.l.m.
Superficie124,21 km²
Abitanti913[3] (30-9-2021)
Densità7,35 ab./km²
FrazioniBagni di Lusnizza, Malborghetto (sede comunale), Santa Caterina, Ugovizza, Valbruna

Località: Cucco

Comuni confinantiChiusaforte, Dogna, Feistritz an der Gail (AT-2), Hermagor-Pressegger See (AT-2), Hohenthurn (AT-2), Pontebba, Sankt Stefan im Gailtal (AT-2), Tarvisio
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano, sloveno, tedesco
Cod. postale33010
Prefisso0428
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030054
Cod. catastaleE847
TargaUD
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[4]
Cl. climaticazona F, 3 680 GG[5]
Nome abitantimalborghettiani
PatronoMaria santissima della Visitazione
Giorno festivo2 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Malborghetto-Valbruna
Malborghetto-Valbruna
Malborghetto-Valbruna – Mappa
Malborghetto-Valbruna – Mappa
Posizione del comune di Malborghetto-Valbruna nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Malborghetto-Valbruna (Malborgeth-Wolfsbach in tedesco, Naborjet-Ovčja vas in sloveno[2] e Malborghet e Valbrune in friulano[6]) è un comune italiano sparso di 913 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si trova nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, con gli abitati situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m). Il territorio comprende alcuni valloni laterali della Val Canale tra cui la Val Saisera o Valbruna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Forte Hensel.

Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.

Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel marzo 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni (Battaglia di Tarvisio) prima di cedere alle armate di Napoleone I.

Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza-Valbruna.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 gennaio 1935.

«Troncato da una fascia ristretta d'argento: nel primo, d'oro, al leone di nero, nascente dalla partizione; nel secondo, di rosso, alla torre d'argento, tra due monti, mattonata, aperta e finestrata di nero, fondata sul terrazzo erboso, al corso d'acqua uscente dal portone della torre e scorrente in palo. Ornamenti esteriori da Comune.»

La torre allude a forte Hensel e, rappresentata tra due montagne, fa riferimento alla posizione del paese nella Val Canale.

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 7 maggio 1942, è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Veneziano (XVII secolo), sede del Museo etnografico della Comunità Montana Canal del Ferro-Valcanale.

Rifugi e strutture alpine[modifica | modifica wikitesto]

La Val Canale all'altezza di Malborgetto Valbruna
Lo Jôf di Montasio da Malborghetto Valbruna
Rifugio Fratelli Grego
Rifugio Luigi Pellarini

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Come le limitrofe Pontebba e Tarvisio, anche a Malborghetto-Valbruna coesistono, accanto all'italiano, altre tre lingue:lo sloveno, tutelato dalla legge regionale 26/2007, il tedesco, tutelato dalla legge regionale 20/2009 e il friulano[8]. Le prime due sono presenti nella zona sin dal medioevo (lo sloveno addirittura dal VII secolo)[9][10]. Anche il friulano ha fatto la sua comparsa in epoca antica, ma ha subito una forte espansione in tempi recenti, con l'annessione del comune al Regno d'Italia e la conseguente immigrazione di famiglie provenienti dall'esterno[11]. Ai sensi della Deliberazione n. 86 del 26 novembre 2003 del Consiglio della Provincia di Udine, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[12].

Questi idiomi sono distribuiti assai irregolarmente e nessun centro abitato può dirsi unicamente slovenofono, germanofono o friulanofono; inoltre, spesso gli abitanti parlano o, perlomeno, comprendono lingue diverse[13].

Eccezion fatta per Ugovizza, dove una consistente minoranza degli abitanti è slovenofona, nelle restanti parti del comune i madrelingua tedesca e slovena sono pochi.[14][15]

Censimenti etnici nel comune di Malborghetto Valbruna[16]
Anno % italofoni/friulanofoni % slovenofoni % germanofoni
1880 3 55 42
1910 3 39 58
1950 57 31 12
1983 53 32 15

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Si compone dei due nuclei abitati che danno il nome al comune, Malborghetto (721 m s.l.m.) che è sede del municipio, Valbruna e le 4 frazioni.

  • Valbruna (Ovčja vas in sloveno, Wolfsbach in tedesco, Valbrune o Cjalavai in friulano) si trova a 807 m s.l.m. allo sbocco della Val Saisera, con lo sfondo dell'imponente massiccio del Jôf Fuart (2.666 m). Centro di villeggiatura estiva e di sport invernali, è base di partenza per escursioni ed ascensioni nelle Alpi Giulie.

Presso Valbruna c'è un cimitero militare austroungarico.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Bagni di Lusnizza (Lužnice in sloveno, Lusnitz in tedesco, Lusniz in friulano) sorge a 635 m s.l.m. ed è nota per la sorgente di acque solforose che si trova vicino al paese.
  • Santa Caterina (Šenkatríja in sloveno, Sankt Kathrein in tedesco, Sante Catarine in friulano) si trova a 660 m s.l.m.
  • Ugovizza (Ukve in sloveno, Uggowitz in tedesco, Ugovize in friulano) è una località turistica estiva ed invernale, situata a 775 m s.l.m. Vi si trova la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, poco distante dalla Sella di Camporosso.
  • la località Cucco (Kuk in sloveno, Kúk in tedesco e Cuc in friulano) è una borgata che si trova poco distante da Malborghetto.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è dotato di una stazione sulla ferrovia Pontebbana, denominata stazione di Ugovizza-Valbruna.
Dal 1879 al 1999 Malborghetto era attraversata dalla vecchia ferrovia Udine-Tarvisio, dove era presente la stazione ferroviaria. Fu dismessa nel 1999 a seguito del raddoppio della linea, il tracciato convertito a pista ciclabile e il fabbricato viaggiatori adibito ad altri usi. Fino al 2003, sul nuovo tracciato della ferrovia, in località Santa Caterina era presente una fermata ferroviaria denominata Bagni Santa Caterina.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ a b Ministero dell'interno, servizi legislazioni minoranze etniche; DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia Giulia, su interno.it, Ministero dell'Interno. URL consultato l'8 novembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2011).
  3. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2021 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  9. ^ Sloveno. L'idioma dei più antichi colonizzatori della valle, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  10. ^ Tedesco. La lingua ufficiale di un'epoca lunghissima: dal 1006 al 1918, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  11. ^ Friulano. Diverse parlate. Da quelle pontebbana e carnica a quella della Pedemontana, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  12. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  13. ^ Un caso unico. Pacifica convivenza di tre ceppi linguistici, su tarvisiano.org, Consorzio Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e di Passo Pramollo. URL consultato il 6 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  14. ^ Ripartizione etnica in Val Canale ( F V G Italia) — Postimages, su postimg.cc. URL consultato il 3 settembre 2020.
  15. ^ Ernst Steinicke, Peter Čede e Igor Jelen, Verschwinden? Das Kanaltal hundert Jahre bei Italien, in Mitteilungen der Österreichischen Geographischen Gesellschaft, vol. 1, 2020, pp. 9–34, DOI:10.1553/moegg161s9. URL consultato il 3 settembre 2020.
  16. ^ Milan Bufon, Lo spazion con/diviso.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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