Cowboy Carter

Cowboy Carter
album in studio
ArtistaBeyoncé
Pubblicazione29 marzo 2024
Durata78:26
Dischi1
Tracce27
GenereCountry[1]
EtichettaParkwood, Columbia
ProduttoreKilla B, Atia Boggs, Nathan Ferraro, Dave Hamelin, Beyoncé Knowles
FormatiCD, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 60 000+)
Dischi d'oroBandiera del Canada Canada[3]
(vendite: 40 000+)
Beyoncé - cronologia
Album precedente
(2022)
Album successivo
Singoli
  1. 16 Carriages
    Pubblicato: 11 febbraio 2024
  2. Texas Hold 'Em
    Pubblicato: 11 febbraio 2024
  3. II Most Wanted
    Pubblicato: 2 aprile 2024

Cowboy Carter (alternativamente chiamato Act II: Cowboy Carter) è l'ottavo album in studio della cantante statunitense Beyoncé, pubblicato il 29 marzo 2024 dalla Parkwood e Columbia.[4][5][6]

Secondo atto della trilogia discografica annunciata dalla cantante con Renaissance (2022), Cowboy Carter è stato acclamato dalla critica musicale, che ne ha elogiato la sperimentazione del genere country, le collaborazioni, nonché un'ambiziosa rilettura culturale delle origini afroamericane della musica country.[7]

Commercialmente, Cowboy Carter ha esordito in prima posizione della classifica statunitense Billboard 200, divenendo l'ottavo album in studio consecutivo di Beyoncé a ottenere tale risultato. L'album ha raggiunto inoltre la prima posizione anche in Australia, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Svezia, Svizzera e Regno Unito.[8] Il progetto è stato sostenuto dai singoli 16 Carriages e Texas Hold 'Em, quest'ultimo diventato il primo brano country di una donna afroamericana a raggiungere la vetta delle classifiche Billboard Hot 100 e Hot Country Songs.[9]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Il primo esperimento di musica country fatto da Beyoncé risale al 2016, con la traccia Daddy Lessons dell'album Lemonade.[10] Successivamente al'esibizione dal vivo alla 50ª edizione dei Country Music Association Awards con il gruppo country statunitense the Chicks, la cantante ha ricevuto critiche da parte dei sostenitori del genere musicale sia per motivi politici che alla sua poca appartenenza al country.[11][12][13] Nel dicembre 2016 l'album Lemonade ricevette nove candidature ai Grammy Awards; il brano Daddy Lesson è stato presumibilmente rifiutato dal comitato di musica country della Recording Academy.[14][15]

«Sono cresciuta andando al rodeo di Houston ogni anno. Era un'esperienza fantastica, diversa e multiculturale, dove c'era qualcosa per qualsiasi membro della famiglia, tra cui grandi esibizioni, Snickers fritti alla Houston o cosce di tacchino fritte. Una delle mie ispirazioni è venuta proprio dalla storia sottovalutata dei cowboy neri americani. Molti di loro venivano chiamati "cowhands" e dovevano subire profonde discriminazioni e spesso obbligati a lavorare con i cavalli più indisciplinati. Grazie ai loro talenti hanno dato vita al Soul Circuit. Col tempo, poi, questi cavallerizzi di colore hanno preso parte a spettacoli incredibili e ci hanno aiutati a reclamare il nostro posto nella storia e nella cultura western.»
— Beyoncé, Harper's Bazaar, 2021.[16]

Durante un'intervista concessa a Harper's Bazaar nell'agosto 2021, Beyoncé ha dichiarato che la sua collezione Ivy Park Rodeo era ispirata alla sua infanzia in Texas e alla storia americana, in particolare «alla storia sottovalutata dei cowboy neri».[16] Successivamente, al quotidiano Houston Chronicle la cantante ha dichiarato che «dopo aver capito da dove provenisse la parola 'cowboy', ho effettivamente notato quanto fossero carenti, nella storia americana, i riferimenti alle storie dei cowboy nativi di colore».[17]

Tra il 2020 e il 2024, la cantautrice Dolly Parton ha più volte espresso il suo desiderio di far realizzare da Beyoncé una cover del suo brano Jolene. La cantante ha infatti dichiarato che «il brano è stato registrato oltre 400 volte a livello mondiale e in tantissime lingue differenti, da tanti gruppi differenti» ma che comunque «ho sempre sperato che qualcuno potesse rifarla un giorno, qualcuno come Beyoncé».[18][19] Dopo aver pubblicamente supportato Beyoncé per la sua svolta country nel febbraio 2024, l'8 marzo successivo durante un'intervista a Knox News, Parton ha dichiarato: «credo che [Beyoncé] abbia registrato una sua versione di Jolene e sarà probabilmente nel suo nuovo album country, il che mi rende molto felice».[20][21]

Per la realizzazione dell'album Beyoncé si è ispirata a diversi film western, tra cui Five Fingers For Marseilles (2017), Urban Cowboy (1980), The Hateful Eight (2015), Space Cowboys (2000), The Harder They Fall (2021), Killers of the Flower Moon (2023), Thelma & Louise (1991) e Fratello, dove sei? (2000).[22]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Cowboy Carter è in linea generale un album country e mescola al suo interno diversi generi, tra cui blues, soul, rock, R&B, zydeco, folk, bluegrass, opera, go-go, flamenco e il fado.[23][22] L'album viene presentato come una trasmissione da una fittizia stazione radio del Texas, con cantanti country quali Dolly Parton, Linda Martell e Willie Nelson in qualità di DJ radiofonici.[24]

L'album si compone di un totale di 27 tracce e vanta collaborazioni con colleghi di spicco nella scena musicale, come Miley Cyrus e Post Malone.[24] Cowboy Carter presenta anche delle collaborazioni con altri artisti emergenti della musica country, quali Tanner Adell, Brittney Spencer, Tiera Kennedy, Reyna Roberts, Shaboozey e Willie Jones, e include dei contributi di diversi musicisti come Stevie Wonder, Nile Rodgers e Jon Batiste.[22]

L'album è stato pensato per essere ciclico, con la nota finale dell'ultima traccia che si ripete perfettamente all'inizio della prima, la quale inoltre si apre proprio con le parole "Nothing really ends" (it: nulla finisce davvero). Secondo Shane O'Neill del Washington Post, ciò rappresenterebbe un parallelismo con il romanzo Finnegans Wake (1939) di James Joyce.[25]

Promozione e pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Cowboy Carter fa parte della trilogia che Beyoncé ha ideato durante la pandemia di COVID-19, da lei descritto come il suo periodo di maggior creatività, e ne rappresenta la seconda pubblicazione.[26] Il primo atto della trilogia è stato simboleggiato dall'album Renaissance del 2022, che presenta influenza principalmente nel genere house e disco e che evidenzia e celebra la progenie nera della musica dance.[27] Ciò ha portato molti alla conclusione che ogni album della trilogia aspira a sperimentare generi musicali che sono stati in precedenza associati alla cultura e agli artisti di colore.[28]

L'album è stato annunciato per la prima volta durante la 58ª edizione del Super Bowl, tenutasi l'11 febbraio 2024. Per l'occasione, Verizon ha mandato in onda una pubblicità durante lo spettacolo dal titolo Can't B Broken con il quale Beyoncé ha tentato di "rompere l'internet" attraverso i mezzi più stravaganti, come pubblicare un brano jazz, esibirsi in cima alla Sfera al The Venetian di Las Vegas, realizzare una sua versione generata con l'IA, lanciare una sua collezione di Barbie, annunciare la sua candidatura ad una finta posizione politica o volare nello spazio per una esibizione.[29] Subito dopo la messa in onda dello spot, l'artista ha anticipato il nuovo album tramite il suo canale Instagram.[30] Lo stesso giorno il sito ufficiale dell'artista è stato aggiornato con le informazioni relative alla pubblicazione del nuovo album, utilizzando inizialmente il titolo Act II e indicando il 29 marzo 2024 come data di pubblicazione.[31] Il 12 marzo 2024 la cantante ufficializza in Cowboy Carter il titolo dell'album.[32]

Il 19 marzo 2024 Beyoncé pubblica la copertina dell'album sul suo canale Instagram, annunciando che ci sarebbero state alcune sorprese e collaborazioni presenti nell'album.[33] Il giorno seguente pubblica una cover alternativa destinata alla limited edition dell'album, raffigurante la cantante con una fascia con su scritto "act ii BEYINCÉ", un riferimento al congome generazionale della famiglia di sua madre Tina.[34]

Il 27 marzo 2024 l'artista ha caricato su Instagram una grafica ispirata ai poster vintage della Chitlin' Circuit, contenente la lista delle tracce dell'album. In questo modo, Beyoncé ha rivelato la presenza di collaborazioni con Dolly Parton e Willie Nelson, così come una cover del brano Jolene della Parton e il brano The Linda Martell Show, una canzone che fa riferimento alla prima donna nera ad aver ottenuto un successo commerciale nel genere country.[35]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

I'11 febbraio 2024 sono stati pubblicati a sorpresa i primi due singoli dell'album, intitolati 16 Carriages e Texas Hold 'Em.[36] Texas Hold 'Em è stato acclamato dalla critica e ha da subito ottenuto un successo mondiale.[37] Il brano ha raggiunto la prima posizione della Billboard Hot 100 statunitense, divenendo il nono brano della cantante a riuscirci, debuttando anche in vetta alla Hot Country Songs e rendendo Beyoncé la prima donna nera a raggiungere la prima posizione della suddetta classifica.[38][39][40] Grazie a Texas Hold' Em Beyoncé diventa la prima artista a raggiungere la prima posizione in sette classifiche di Billboard: Hot 100, Hot Country Songs, Hot Dance/Electronic Songs, Hot Gospel Songs, Hot Latin Songs, Hot R&B Songs e Hot R&B/Hip-Hop Songs.[41] Nel resto del mondo il brano ha occupato la prima posizione nelle classifiche del Regno Unito, Canada, Irlanda, Paesi Bassi e Nuova Zelanda.

Copertina[modifica | modifica wikitesto]

Si ipotizza che per la copertina di Cowboy Carter Beyoncé si sia ispirata alle regine dei rodeo, come quelle presenti al Rodeo di Houston a cui la cantante partecipa ogni anno.

La copertina di Cowboy Carter è stata scattata dal fotografo texano Blair Caldwell. Similmente alla copertina di Renaissance, che vedeva Beyoncé seduta su un cavallo fatto dello stesso materiale di una palla da discoteca, l'immagine di copertina di Cowboy Carter raffigura l’artista seduta in groppa a un lipizzano grigio al galoppo. L'artista cavalca il cavallo lateralmente, vestita con un costume intero di colore bianco, rosso e blu, a richiamo dei colori della bandiera statunitense, indossando un cappello e una fascia con su scritto "Cowboy Carter". In una mano tiene le redini del cavallo, mentre nell'altra impugna una gigantesca bandiera degli Stati Uniti.[42] L'immagine ricorda le donne cavallerizze dei rodeo che, allo stesso modo, sventolano la bandiera in sella al loro cavallo dopo aver vinto un titolo.[43]

La copertina dell'album è stata argomento di discussione tra i critici musicali. Francesca T Royster, professoressa alla Università DePaul di Chicago e autrice del libro Black Country Music: Listening for Revolutions, ha scritto al riguardo: «la scelta estetica è audace e sembra segnalare il modo in cui Beyoncé si sta inserendo nelle conversazioni sul nazionalismo, un tema molto centrale nei discorsi sulla musica country, sul patriottismo e sull'autenticità, fin dai tempi delle sue origini».[44] I critici hanno notato diverse ispirazioni e allusioni nella copertina dell'album, tra cui somglianze con i ritratti presidenziali, affinità con il ritratto Bonaparte valica il Gran San Bernardo di Jacques-Louis, The Hero di Marina Abramović,[42] con il ritratto Equestrian Portrait of King Philip II (Michael Jackson) di Kehinde Wiley o con la serie di fotografia Sallie Gardner at a Gallop di Eadweard Muybridge.[44][43]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[45]
NME[46]
Pitchfork[47]8.4/10
Rolling Stone[48]
The Guardian[23]
The Independent[49]
The Line of Best Fit[50]7/10
The Telegraph[51]

Cowboy Carter ha ottenuto recensioni prevalentemente positive da parte della critica specializzata. Su Metacritic, sito che assegna un punteggio normalizzato su 100 in base a critiche selezionate, l'album ha ottenuto un punteggio medio di 92 basato su venti recensioni.[52]

Alexis Petridis per The Guardian ha scritto che il progetto «si presenta debitamente come una dichiarazione importante» e che «è tutto incredibilmente ben fatto ed estremamente divertente, ma la sensazione è che l'album sia aggrappato al suo concetto originale con le unghie». Sebbene Petridis abbia riflettuto sul fatto che «Cowboy Carter avrebbe funzionato meglio se fosse stato diviso in due album separati», ha sottolineato che «i suoi selvaggi slanci verso l'eclettismo sono il punto» e «dimostrano ancora che Beyoncé è incredibilmente capace di fare ciò che vuole».[23] Chris Willman, critico musicale di Variety, ha definito l'album come un «pezzo di Agit-Prop e di performance art socialmente significativa» che riflette e influisce sulla storia della musica nera e del country.[53]

Mark Savage della BBC ha descritto Cowboy Carter come «immacolato», elogiando la capacità di adattamento e la maestria nella tecnica utilizzata dalla cantante nella «fusione perfetta di generi differenti».[54] Robert Moran del Sydney Morning Herald ha definito lo sforzo discografico come un album «ambizioso, gioco e emotivamente ricco» che vede Beyoncé sperimentare con i diversi generi musicali con lo scopo di «riprendere le redini del country alle sue condizioni, per conto del suo popolo nero ostracizzato in passato e per conto di una generazione che fatica a decollare».[55] Melissa Ruggeri dello USA Today lo ha descritto come l'album più personale di Beyoncé, in cui rivela approfondimenti sulla sua vita da madre, figlia e moglie.[56]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Ameriican Requiem – 5:25 (Atia Boggs, Beyoncé, Camaron Ochs, Dan Walsh, Darius Dixson, Derek Dixie, Ernest Dion Wilson, Jon Batiste, Michael Price, Raphael Saadiq, Shawn Carter, Stephen Stills, Tyler Johnson)
  2. Blackbiird (featuring Brittney Spencer, Reyna Roberts, Tanner Adell e Tiera Kennedy) – 2:11 (John Lennon, Paul McCartney)
  3. 16 Carriages – 3:49 (Atia Boggs, Beyoncé, Dave Hamelin, Raphael Saadiq)
  4. Protector (featuring Rumi Carter) – 3:04 (Beyoncé, Jack Rochon, Ryan Beatty, Camaron Ochs)
  5. My Rose – 0:53 (Beyoncé, Shawntoni Nichols)
  6. Smoke Hour Willie Nelson (featuring Willie Nelson) – 0:50 (Beyoncé, Charles Anderson, Chuck Berry, Jesse Stone, Leah Nardos Takele, Sister Rosetta Tharpe, Son House)
  7. Texas Hold 'Em – 3:56 (Brian Bates, Nathan Ferraro, Raphael Saadiq, Beyoncé, Elizabeth Lowell Boland, Megan Bülow)
  8. Bodyguard – 4:00 (Beyoncé, Elizabeth Lowell Boland, Leven Kali, Raphael Saadiq, Ryan Beatty, Shawntoni Nichols)
  9. Dolly P (feat. Dolly Parton) – 0:22 (Beyoncé, Dolly Parton, Leah Nardos Takele)
  10. Jolene – 3:09 (Beyoncé, Dolly Parton, Denisia Andrews, Brittany Coney, Terius Gesteelde-Diamant)
  11. Daughter – 3:23 (Beyoncé, Camaron Ochs, Derek Dixie, Shawn Carter, Simon Maartensson, Terius Gesteelde-Diamant)
  12. Spaghettii (featuring Linda Martell e Shaboozey) – 2:38 (Collins Chibueze, Beyoncé, Shawn Carter, Dedé Mandrake, Terius Gesteelde-Diamant, Khirye Tyler)
  13. Alliigator Tears – 2:59 (Beyoncé, Jack Siegel, Khirye Tyler, Terius Gesteelde-Diamant)
  14. Smoke Hour II (featuring Willie Nelson) – 0:29 (Beyoncé, Dave Hamelin, Jeff Gitelman, Leah Nardos Takele)
  15. Just For Fun (featuring Willie Jones) – 3:24 (Beyoncé, Dave Hamelin, Jeff Gitelman, Ryan Beatty)
  16. II Most Wanted (featuring Miley Cyrus) – 3:28 (Beyoncé, Miley Cyrus, Ryan Tedder, Michael Pollack)
  17. Levii's Jeans (featuring Post Malone) – 4:17 (Austin Post, Beyoncé, Nile Rodgers, Shawn Carter, Terius Gesteelde-Diamant)
  18. Flamenco – 1:40 (Beyoncé, Shawntoni Nichols)
  19. The Linda Martell Show (featuring Linda Martell) – 0:28 (Beyoncé, Leah Takele)
  20. Ya Ya – 4:34 (Anais Marinho, Beyoncé, Brian Wilson, Harry Edwards, Klara Mkhatshwa Munk-Hansen, Lee Hazlewood, Mike Love, Oliver Rodigan, Shawn Carter, Terius Gesteelde-Diamant)
  21. Oh Louisiana – 0:52 (Chuck Berry)
  22. Desert Eagle – 1:12 (Beyoncé, Jabbar Stevens, Marcus Reddick, Miranda Johnson)
  23. Riiverdance – 4:11 (Beyoncé, Mark Spears, Rachel Keen, Terius Gesteelde-Diamant)
  24. II Hands II Heaven – 5:41 (Beyoncé, Dave Hamelin, Jack Rochon, Mark Spears, Ryan Beatty, Terius Gesteelde-Diamant)
  25. Tyrant – 4:10 (Beyoncé, Camaron Ochs, Dominik Redenczki, Ezemdi Chikwendu, Terius Gesteelde-Diamant, David Doman)
  26. Sweet Honey Buckiin – 4:56 (Beyoncé, Collins Chibueze, Hank Cochran, Harlan Howard, Pharrell Williams, Shawn Carter, Terius Gesteelde-Diamant)
  27. Amen – 2:25 (Beyoncé, Camaron Ochs, Danielle Balbuena, Darius Dixson, Dave Hamlin, Derek Dixie, Ian Fitchuk, Tyler Johnson)

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Cowboy Carter è diventato l'album con il maggior numero di streaming registrati su Spotify in una singola giornata del 2024. Nelle 24 ore successive alla pubblicazione l'album ha accumulato 76 milioni di streaming a livello globale, rendendo Cowboy Carter il sesto album di un'artista femminile per il maggior numero di streaming ottenuti nella prima giornata di disponibilità e il primo di una artista nera.[57][58] L'album ha anche registrato il più alto numero di streaming per un album country di un'artista donna nella storia di Amazon Music.[59]

Negli Stati Uniti Cowboy Carter ha esordito alla prima posizione della Billboard 200 con 407.000 unità equivalenti,[60] segnando il debutto più grande per un album sia del 2024 che da 1989 (Taylor’s Version) di Taylor Swift del novembre 2023.[61] In questo modo è divenuto l'ottavo album numero uno per Beyoncé, che così facendo è diventata la prima artista in assoluto ad debuttare in prima posizione con i suoi primi otto lavori in studio.[62] Il progetto si è posizionato inoltre al primo posto classifiche Top Country Albums, Americana/Folk Albums e Top Album Sales redatte da Billboard. Cowboy Carter ha ottenuto la più grande settimana di vendite per un album country dalla riedizione di Speak Now di Taylor Swift del 22 luglio 2023 con 716.000 unità.[63]

Nel Regno Unito il progetto ha esordito al primo posto della Official Albums Chart vendendo 40.000 copie nella prima settimana di commercializzazione.[64] È diventato il quinto album di Beyoncé a raggiungere questo traguardo come solista e il sesto includendo la discografia delle Destiny's Child.[64] Contemporaneamente il brano Texas Hold 'Em è tornato al primo posto della Official Singles Chart, divenendo la seconda volta per l'artista ad occupare la prima posizione sia della classifica di vendita degli album che dei brani, dopo averlo ottenuto con il suo album di debutto Dangerously in Love e il singolo Crazy in Love nel 2003.[65] Beyoncé è inoltre divenuta la prima artista a ottenere la prima posizione nella classifica con un album country, nonché la prima a occupare contemporaneamente anche la classifica dei singoli con un brano country.[66]Altri due brani dell'album hanno esordito tra le prime dieci posizioni della classifica: la cover di Jolene all' ottava posizione e la collaborazione II Most Wanted alla nona.[64]

In Australia l'album ha esordito alla prima posizione della ARIA Album Chart, divenendo il quarto progetto consecutivo della cantante ad ottenere tale risultato da Beyoncé; è divenuto inoltre il primo album di genere country di un'artista donna a ottenere tale risultato dal 2017, quando la prima posizione venne occupata da Now di Shania Twain.[67]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2024) Posizione
massima
Australia[68] 1
Austria[68] 1
Belgio (Fiandre)[68] 1
Belgio (Vallonia)[68] 1
Canada[69] 1
Finlandia[68] 11
Francia[70] 1
Germania[68] 1
Irlanda[71] 1
Italia[68] 6
Lituania[72] 4
Norvegia[68] 1
Nuova Zelanda[68] 1
Paesi Bassi[68] 1
Polonia[73] 3
Portogallo[68] 1
Regno Unito[74] 1
Repubblica Ceca[75] 5
Slovacchia[76] 4
Spagna[77] 1
Stati Uniti[69] 1
Svezia[68] 1
Svizzera[68] 1
Ungheria[78] 6

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Thania Garcia, Beyoncé Reveals New Album Title: 'Act II: Cowboy Carter', su Variety, 12 marzo 2024. URL consultato il 12 marzo 2024.
    «The country music project is»
  2. ^ (EN) Cowboy Carter, su British Phonographic Industry. URL consultato il 19 aprile 2024.
  3. ^ (EN) Cowboy Carter – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 23 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Matthew Strauss, Beyoncé’s New Album Is Called Cowboy Carter, su Pitchfork, 12 marzo 2024. URL consultato il 12 marzo 2024.
  5. ^ (EN) Kyle Denis, Beyoncé Drops 2 New Songs, Unveils ‘Act II’ Release Date: Here’s When It Arrives, su Billboard, 12 marzo 2024. URL consultato il 12 marzo 2024.
  6. ^ (EN) Ben Sisario, Beyoncé’s ‘Cowboy Carter’ Is Here, and It’s Much More Than Country, su The New York Times, 29 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  7. ^ Accoglienza
  8. ^ Successo commerciale
  9. ^ Singoli
  10. ^ (EN) Janay Kingsberry, Beyoncé’s new country songs salute the genre’s Black cultural roots, su The Washington Post, 13 febbraio 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  11. ^ (EN) Alex Abad-Santos, Beyoncé, the CMAs, and the fight over country music’s politics, explained, su Vox, 4 novembre 2016. URL consultato il 12 marzo 2024.
  12. ^ (EN) Joanna Robinson, Dixie Chicks Defend Beyoncé Against Country Music Criticism with Scorching Cover of “Daddy Lessons”, su Vanity Fair, 2 maggio 2016. URL consultato il 29 marzo 2024.
  13. ^ (EN) Joe Coscarelli, Beyoncé’s C.M.A. Awards Performance Becomes the Target of Backlash, in The New York Times, 3 novembre 2016. URL consultato il 29 marzo 2024.
  14. ^ Beyonce’s ‘Daddy Lessons’ Rejected by Grammy Country Committee, su Billboard, 8 dicembre 2016. URL consultato il 12 marzo 2024.
  15. ^ (EN) Jem Aswad e Chris Willman, Why Was Kacey Musgraves’ Album Disqualified From Grammy Country Nominations? Insiders Weigh In, su Variety, 23 ottobre 2021. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  16. ^ a b (EN) Beyoncé's Evolution, su Harper's BAZAAR, 10 agosto 2021. URL consultato il 12 marzo 2024.
  17. ^ Beyonce's new IVY Park Rodeo collection inspired by Black cowboys, Houston Rodeo memories, su web.archive.org, 1º marzo 2024. URL consultato il 12 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2024).
  18. ^ (EN) Dolly Parton Really Wants Beyoncé To Cover "Jolene," & Her Reason Makes So Much Sense, su Elite Daily, 13 marzo 2022. URL consultato il 12 marzo 2024.
  19. ^ (EN) Ingrid Mateos, Dolly Parton Reveals She Really Want Beyoncé to Cover 'Jolene', su Show News!, 21 marzo 2022. URL consultato il 12 marzo 2024.
  20. ^ (EN) Gil Kaufman, Dolly Parton Thinks Beyoncé Covered One of Her Country Classics For ‘Act II’ Album: ‘I Love Her!’, su Billboard, 11 marzo 2024. URL consultato il 12 marzo 2024.
  21. ^ Will Dolly Parton be on Beyoncé's new country album? Here's what Dolly had to say, su Knox News. URL consultato il 12 marzo 2024.
  22. ^ a b c (EN) Parkwood Entertainment, BEYONCÉ RELEASES COWBOY CARTER, su www.prnewswire.com. URL consultato il 29 marzo 2024.
  23. ^ a b c (EN) Alexis Petridis, Beyoncé: Cowboy Carter review – from hoedown to full-blown genre throwdown, in The Guardian, 29 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  24. ^ a b (EN) Daniel Kreps, Beyoncé's 'Cowboy Carter' Features a Beatles Cover, Miley Cyrus, and Post Malone, su Rolling Stone, 28 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  25. ^ Emily Yahr e Helena Andrews-Dyer, 10 takeaways from Beyoncé's 'Cowboy Carter', su The Washington Post, 29 marzo 2024, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP). URL consultato il 29 marzo 2024.
  26. ^ (EN) Beyonce announces country-themed album and drops two singles, su Yahoo News, 12 febbraio 2024. URL consultato il 12 marzo 2024.
  27. ^ (EN) Album Review: ‘RENAISSANCE’ is an almost perfect celebration of house music, su Album Review: ‘RENAISSANCE’ is an almost perfect celebration of house music - The Post. URL consultato il 12 marzo 2024.
  28. ^ Super Bowl 2024 announcement: Why Beyoncé is reclaiming country music, su www.bbc.com. URL consultato il 12 marzo 2024.
  29. ^ (EN) Beyoncé Is Bound to Break the Internet Again With Her Super Bowl Commercial, su ELLE, 12 febbraio 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  30. ^ (EN) Renaissance Act II: Beyoncé announces new album in Super Bowl advert, 12 febbraio 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  31. ^ (EN) Ben Sisario, Beyoncé Announces New Album in Super Bowl Commercial, in The New York Times, 12 febbraio 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  32. ^ (EN) Thania Garcia, Beyoncé Reveals New Album Title: ‘Act II: Cowboy Carter’, su Variety, 12 marzo 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  33. ^ (EN) Matthew Strauss, Beyoncé Reveals Cowboy Carter Artwork, Shares Statement on New Album, su Pitchfork, 19 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  34. ^ (EN) Beyoncé poses naked in nothing but a sash for her new album cover, su Women's Health, 21 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  35. ^ Steven J. Horowitz, Beyoncé Reveals Tracklist for ‘Cowboy Carter’ Featuring Songs ‘Jolene’ and ‘The Linda Martell Show’, su Variety, 27 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  36. ^ (EN) Kyle Denis, Beyoncé Drops 2 New Songs, Unveils ‘Act II’ Release Date: Here’s When It Arrives, su Billboard, 12 febbraio 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  37. ^ (EN) Beyoncé's Country Era Starts Strong with Two Songs: Review, su consequence.net, 12 febbraio 2024. URL consultato il 13 marzo 2024.
  38. ^ (EN) Gary Trust, Beyoncé’s ‘Texas Hold ‘Em’ Hits No. 1 on Billboard Hot 100, su Billboard, 26 febbraio 2024. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  39. ^ Tom Skinner, Beyoncé becomes first Black woman to hit Number One on US country chart, su NME, 21 febbraio 2024. URL consultato il 21 febbraio 2024.
  40. ^ ‘Texas Hold ‘Em’, Beyoncé è la prima donna nera a debuttare in cima alla Hot Country Songs di Billboard, su Rolling Stone Italia, 21 febbraio 2024. URL consultato il 21 febbraio 2024.
  41. ^ (EN) Gary Trust, Jack Harlow’s ‘Lovin on Me’ Adds Sixth Week Atop Hot 100, Beyoncé Leads New Top 10s, su Billboard, 20 febbraio 2024. URL consultato il 20 febbraio 2024.
  42. ^ a b (EN) Vittoria Benzine, What Artistic Nods Are Behind Beyoncé's Striking New Album Cover?, su Artnet News, 20 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  43. ^ a b (EN) The Styles Desk, Dissecting the 'Cowboy Carter' Cover: Beyoncé's Yeehaw Agenda, su The New York Times, 21 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  44. ^ a b (EN) Alaina Demopoulos, Beyoncé’s Act II album cover is ‘a clapback to being told she doesn’t belong in country music’, in The Guardian, 19 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  45. ^ (EN) Neil Z. Yeung, Cowboy Carter Review, su AllMusic, 29 marzo 2029. URL consultato il 31 marzo 2024.
  46. ^ (EN) Janessa Williams, Beyoncé – "Cowboy Carter" review: country reinvention strikes gold, su NME, 2 aprile 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  47. ^ (EN) Julianne Escobedo Shepherd, Beyoncé: Cowboy Carter Album Review, su Pitchfork, 1º aprile 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  48. ^ (EN) Brittany Spanos, On "Cowboy Carter", Beyoncé Isn't Going Country. She's Reinventing American Music in Her Own Image, su Rolling Stone, 30 marzo 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  49. ^ (EN) Helen Brown, Beyoncé review, Cowboy Carter: Her hands are on the reins of every country music trope, su The Independent, 29 marzo 2024. URL consultato il 31marzo 2024.
  50. ^ (EN) Alan Peddler, With Cowboy Carter, Beyoncé remakes country in her own image, su The Line of Best Fit, 28 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  51. ^ (EN) Neil McCormick, Beyoncé, Cowboy Carter, review: the Texan superstar reinvents Jolene – and country music, su The Telegraph, 29 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  52. ^ (EN) Cowboy Carter, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 20 aprile 2024.
  53. ^ (EN) Chris Willman, Beyoncé’s ‘Cowboy Carter’ Is a Sprawling, Endlessly Entertaining Tour de Force: Album Review, su Variety, 29 marzo 2024. URL consultato il 20 aprile 2024.
  54. ^ (EN) Beyoncé's Cowboy Carter: The verdict - is it Yeehaw or No Ma'am?, 28 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  55. ^ (EN) Robert Moran, Beyonce’s epic Cowboy Carter is outlaw country in the truest sense, su The Sydney Morning Herald, 28 marzo 2024. URL consultato il 29 marzo 2024.
  56. ^ (EN) Melissa Ruggeri, Beyoncé's 'Cowboy Carter' is a little bit country and a whole lot more: Review, su USA TODAY. URL consultato il 29 marzo 2024.
  57. ^ (EN) Spotify Instagram Account, On Friday, March 29, Beyoncé's COWBOY CARTER became Spotify's most-streamed album in a single day in 2024 so far. This is also the first time a country album holds the title this year, su Instagram, 29 marzo 2024. URL consultato il 2 aprile 2024.
  58. ^ Beyoncé's latest album 'Cowboy Carter' creates record in Spotify, in The Economic Times, 31 marzo 2024. URL consultato il 2 aprile 2024.
  59. ^ (EN) Rania Aniftos, Beyoncé’s ‘Cowboy Carter’ Already Broke a Major Spotify Record, su Billboard, 30 marzo 2024. URL consultato il 2 aprile 2024.
  60. ^ (EN) Keith Caulfield, Beyoncé Achieves Eighth No. 1 Album on Billboard 200 With ‘Cowboy Carter’, su Billboard, 7 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  61. ^ (EN) Kimberly Nordyke, Beyoncé Lands at No. 1 With ‘Cowboy Carter’ Album Debut, su The Hollywood Reporter, 7 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  62. ^ (EN) Nina Corcoran, Beyoncé Earns Eighth No. 1 Album With Cowboy Carter, su Pitchfork, 7 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  63. ^ (EN) Ethan Millman, Beyoncé Becomes First Black Woman to Nab Number One Country Album With 'Cowboy Carter', su Rolling Stone, 7 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  64. ^ a b c (EN) George Griffiths, Beyoncé becomes first black artist ever to take country album to Number 1 in the UK, su Official Charts Company, 5 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  65. ^ (EN) Lars Brandle, Beyoncé’s ‘Texas Hold ‘Em’ Set to Reclaim U.K. Chart Crown, su Billboard, 3 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  66. ^ (EN) Beyoncé's 'Cowboy Carter' makes chart history in the UK | ABC Audio Digital Syndication, su ABC News, 5 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  67. ^ (EN) Lars Brandle, Beyoncé Rides to No. 1 In Australia With ‘Cowboy Carter’, su Billboard, 5 aprile 2024. URL consultato il 5 aprile 2024.
  68. ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) Beyoncé - Cowboy Carter, su Ultratop. URL consultato il 7 aprile 2024.
  69. ^ a b (EN) Beyoncé – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 9 aprile 2024. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  70. ^ (FR) Top Albums - Semaine du 5 avril 2024, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato l'8 aprile 2024.
  71. ^ (EN) DISCOGRAPHY - BEYONCÉ, su irish-charts.com. URL consultato il 5 aprile 2024.
  72. ^ (LT) 2024 14-os SAVAITĖS (liepos 29 d. – rugpjūčio 4 d.) ALBUMŲ TOP100, su AGATA. URL consultato il 5 aprile 2024.
  73. ^ (EN) Oficjalna lista sprzedaży - 4 April 2024, su OLiS. URL consultato il 12 aprile 2024.
  74. ^ (EN) Cowboy Carter - Full Official Chart History, su Official Charts Company. URL consultato il 5 aprile 2024.
  75. ^ (CS) CZ - ALBUMS - TOP 100 - BEYONCÉ - Renaissance, su ČNS IFPI. URL consultato il 9 aprile 2024.
  76. ^ (CS) SK - ALBUMS - TOP 100 - BEYONCÉ - Cowboy Carter, su ČNS IFPI. URL consultato il 9 aprile 2024.
  77. ^ (EN) Beyonce - COWBOY CARTER, su El Portal de Música. URL consultato il 9 aprile 2024.
  78. ^ (HU) Album Top 40 slágerlista – 2024. 14. hét, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 12 aprile 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica