Formation (singolo)

Formation
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaBeyoncé
Pubblicazione6 febbraio 2016
Durata3:26
Album di provenienzaLemonade
GenereBounce music[1]
EtichettaParkwood, Columbia
ProduttoreMike Will Made It,[2] Pluss[3]
RegistrazioneQuad Recording Studios (New York City)
FormatiDownload digitale, streaming
NoteGrammy Award Miglior videoclip 2017
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Polonia Polonia[4]
(vendite: 25 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[5]
(vendite: 400 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (2)[6]
(vendite: 140 000+)
Bandiera del Canada Canada[7]
(vendite: 80 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (3)[8]
(vendite: 3 000 000+)
Dischi di diamanteBandiera del Brasile Brasile[9]
(vendite: 160 000+)
Beyoncé - cronologia
Singolo precedente
(2015)
Singolo successivo
(2016)
Logo
Logo del disco Formation
Logo del disco Formation

Formation è un singolo della cantante statunitense Beyoncé, pubblicato il 6 febbraio 2016 come primo estratto dal sesto album in studio Lemonade.[10] Il brano è stato candidato ai Grammy Awards nelle categorie canzone dell'anno e registrazione dell'anno, vincendo il premio per il miglior videoclip.

Inserito nella lista dei 500 migliori brani musicali di tutti i tempi stilata da Rolling Stone, la canzone è stata elogiata dalla critica musicale, in particolar modo per la produzione e il messaggio femminista e di celebrazione della cultura afroamericana, venendo sancita come una delle migliori canzoni sia del suo anno di pubblicazione che degli anni 2010. Commercialmente Formation è divenuto il 17º singolo della cantante a raggiungere le prime dieci posizioni della classifica statunitense Billboard Hot 100.

Il video musicale correlato, diretto da Melina Matsoukas, ha ottenuto ampio consenso da parte della critica per la sua esaltazione della afroamericana, con riferimenti al razzismo e alla brutalità poliziesca statunitense, venendo considerato tra i migliori realizzati nella storia, nonché della carriera dell'artista. Il video ha ricevuto candidature in numerose premiazioni musicali, vincendo sei MTV Video Music Awards, tre BET Awards, un Clio Awards e il Grand Prix al Festival internazionale della creatività Leoni di Cannes.

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Formation è stato annunciato il 6 febbraio 2016 dalla stessa Beyoncé, un giorno prima della sua esibizione durante lo spettacolo di metà gara al Super Bowl 50, tenutosi al Levi's Stadium di Santa Clarita, in California.[11] Il singolo è stato successivamente pubblicato per il download gratuito sulla piattaforma Tidal.[12]

Descrizione e registrazione[modifica | modifica wikitesto]

I beat su cui si imposta il brano sono stati elaborati nel 2014 da Asheton "Pluss" Hogan attraverso un implementando di un effetto del sintetizzatore presente nel plug-in Virtual Studio Technology del FL Studio ad Atlanta.[13] Nell'aprile dello stesso anno Pluss ha presentato il demo a Swae Lee e Mike Will Made It, iniziando un freestyle sino alla pronuncia della frase «Okay ladies, now let's get in formation (Ok ragazze, mettiamoci in formazione)».[14] Mike Will ha amato il concetto e ha pensato che sarebbe stato adatto a Beyoncé, la quale veva interagito con il produttore per cercare nuove idee per un suo nuovo progetto discografico, decidendo di inviare sei differenti demo della base e dei freestyle alla cantante.[15] Mike Will credeva che potesse essere un grande inno all'emancipazione femminile, sulla falsariga di Single Ladies (Put a Ring on It), con la canzone che parlava delle donne che si mettevano in riga con gli uomini con cui avevano una relazione.[14]

Alcuni mesi dopo, Beyoncé ha casualmente incontrato Mike Will ad una festa, dando un responso positivo rispetto alla base e all'idea proposta.[14] Tuttavia Beyoncé scrisse tutti i versi della canzone autonomamente a New York, portarono la canzone in una direzione diversa da quella prevista dai tre produttori, trasformandola in un inno sulla sua identità e alla sua cultura afroamericana degli Stati Uniti meridionali, mantenendo il loro credito per l'interpolazione di alcune frasi tratte dal freestyle.[16] Jon Platt della Warner Chappell Music disse a Mike Will di recarsi a New York, dove trascorse una settimana in studio con Beyoncé per completare la registrazione e la produzione.[14] Secondo l'ingegnere del missaggio Jaycen Joshua, i due hanno aggiunto al brano beat 808 «pesanti e distorti» con armoniche superiori sature per renderlo «appetibile per la cultura afroamericana», oltre che aggiungere corni così che potesse essere una canzone suonata dalle bande musicali.[17]

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il videoclip del brano è stato diretto da Melina Matsoukas ed è stato reso disponibile in concomitanza con la canzone il 6 febbraio 2016.[18][19] È stato reso disponibile attraverso Tidal così come un video sul profilo ufficiale di YouTube della cantante dal 9 dicembre 2016[20]. Il video è stato girato a Los Angeles, California, ed è dotato di riferimenti all'Uragano Katrina, Antebellum e la cultura creola della Louisiana, la brutalità della polizia, il razzismo e la black pride.[18][21][22]

Il video musicale modifica la canzone in modo tale da includere interpolazioni parlate dall'artista Big Freedia e la personalità di YouTube Messy Mya, che è stato assassinato a New Orleans nel 2010.[18] Si comincia con Beyoncé seduta sul tetto di una Ford Crown Victoria Police Interceptor in una strada completamente allagata. Durante la fine, è visto un uomo in possesso di un giornale con la faccia di Martin Luther King Jr. con il titolo «The Truth». Seguono poi delle scene ritraenti di un ragazzo incappucciato che si esibisce in passi di break dance davanti ad alcune auto della polizia, con alle spalle un muro pieno di graffiti con le parole «smettete di spararci» scritte.[23] Beyoncé inizia ad eseguire la coreografia del brano, fino alla fine del video. Sua figlia, Blue Ivy Carter, appare in un cameo.[22][24]

IndieWire l'ha definito il secondo miglior video musicale del decennio.[25] Rolling Stone ha collocato il video alla prima posizione dei 20 migliori videoclip di sempre.[26]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Formation ha ottenuto recensioni prevalentemente positive da parte della critica specializzata.[27][28] Considerato tra i migliori dell'anno, nonché tra i migliori degli anni 2010,[29][30][31] Rolling Stone ha inserito il brano alla 73ª posizione nella sua lista dei 500 migliori brani musicali di tutti i tempi.[32] The Independent ha incluso Formation nella sua lista dei 40 migliori testi di canzoni di tutti i tempi.[33]

Britt Julious di Pitchfork ha paragonato Formation a Flawless e ha aggiunto che "per Beyoncé (e anche per i suoi ascoltatori), l'insolente accettazione del proprio colore della pelle e il potere che si può sfruttare quando si fa un nome, il sostentamento e l'eredità non possono mai essere ignorati o dati per scontati.[34] Omise'eke Natasha Tinsley, professore di studi africani all'Università del Texas ad Austin, ha scritto per Time che la canzone, che molti chiamano “politica” a causa dei suoi riferimenti, differisce radicalmente da altre proteste post-Ferguson come Coulda Been Me di Trip Lee o American Oxygen di Rihanna, che si concentrano sulla morte di uomini neri, poiché chiama invece le donne afroamericane a stare fianco a fianco ("in formazione").[35] The Daily Beast ha definito la canzone "un infuocato inno nero di potere e una chiamata alle armi".[36] Un giornalista del Rolling Stone ha scritto che "nell'era di #BlackLivesMatter, la canzone era assolutamente necessaria" e inoltre l’ha ritenuta "una potente dichiarazione di resilienza dei neri del sud".[37] Formation è stata successivamente collocata al primo posto nella lista "50 Best Songs of 2016" della stessa rivista da Rob Sheffield, che ha commentato: "Formation è stata una canzone che ha tenuto viva la speranza in un anno cupo e sarà essenziale per i problemi futuri”.

Riconoscimenti di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Esibizioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Beyoncé ha eseguito la canzone durante lo spettacolo dell’Halftime Super Bowl 50, che è stato iniziato dai Coldplay al Levi's Stadium di Santa Clara, in California, il 7 febbraio 2016.[56][57] La sua esibizione è iniziata dopo che Bruno Mars ha terminato Uptown Funk. Indossava un abito di pelle nera e dorata e si è unita nuovamente verso la fine con Mars. Il duo ha terminato la canzone di Mars e ha continuato a eseguire coreografie. Jon Caramanica del The New York Times ha elogiato la prestazione energetica complessiva della cantante, concludendo che aveva superato i Coldplay. Sentiva che Beyoncé era l'unica artista in grado di promuovere nuove canzoni durante l'evento e di "camminare sul filo del rasoio culturale di consegnare una canzone con così potenti dichiarazioni di orgoglio nero su un palcoscenico che preferisce la neutralità studiata".[58] Uno scrittore di Rolling Stone ha definito la performance, con tributi a Michael Jackson e alle Pantere Nere, "impressionante".[37]

Formation è stato il numero di apertura del The Formation World Tour della cantante con la prima esibizione a Miami al Marlins Park il 27 aprile 2016.[59] È stato eseguito con la cantante sostenuta da ballerini vestiti con calzamaglia in paillettes nere e cappelli con ampi bordi.[60] Formation è stato anche interpretato come parte di un medley di canzoni di Lemonade agli MTV Video Music Awards 2016 il 28 agosto 2016, insieme a Pray You Catch Me, Hold Up, Sorry e Don’t Hurt Yourself. Ha terminato la performance proprio con la canzone, con i suoi ballerini che formano il simbolo femminista alla fine. Un critico di Rolling Stone, Rob Sheffield, ha commentato che Beyoncé "ha dato il via al tutto con un stomp di 16 minuti attraverso il libro di canzoni di Lemonade", considerando la performance come "una delle esibizioni dal vivo incredibilmente emozionanti nella storia degli award show".[61]

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Precedentemente alla sua pubblicazione ufficiale come singolo, Formation ha debuttato al numero 9 nella Bubbling Under Hot 100.[62] Dopo la messa in commercio dell'album Lemonade, ha esordito al numero 10 della Billboard Hot 100, diventando la prima canzone dell'artista a esordire tra le prime dieci posizioni da Drunk in Love del 2014 e il suo singolo ad entrare più in alto nella classifica, sorpassando Ring the Alarm e Drunk In Love che debuttarono entrambe alla posizione numero 12.[63]

Nella UK Singles Chart britannica ha debuttato trentunesima mentre nell'ARIA Singles Chart ha raggiunto la diciassettesima posizione.[64] Nell'ARIA Urban Chart è arrivata in vetta mentre al secondo posto si trovava Hold Up della cantante stessa.[65] Nella Billboard Canadian Hot 100 si è spinta fino alla trentaduesima posizione ed è stata disco d'oro per aver venduto oltre 40 000 copie in territorio canadese.[66]

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2016) Posizione
massima
Australia[67] 17
Canada[68] 32
Francia[67] 24
Germania[67] 74
Irlanda[69] 59
Regno Unito[70] 31
Spagna[67] 27
Stati Uniti[71] 10

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Beyoncé in ‘Formation’: Entertainer, Activist, Both?, su mobile.nytimes.com. URL consultato il 25 aprile 2015.
  2. ^ (EN) Beyoncé Drops "Formation", su pitchfork.com. URL consultato il 7 febbraio 2016.
  3. ^ (EN) Co-producer of Formation, su hotnewhiphop.com. URL consultato il 9 febbraio 2016.
  4. ^ (PL) oficjalna lista wyróżnień, su OLiS. URL consultato il 27 aprile 2023. Digitare "Beyoncé" in "wyszukaj interesującą Cię frazę".
  5. ^ (EN) Formation, su British Phonographic Industry. URL consultato il 1º luglio 2022.
  6. ^ (EN) ARIA TITLE ACCREDITATIONS REPORT: For Single Titles Reaching a New Accreditation Level between 1-01-2021 and 30-11-2021 (PDF), su Dropbox, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 3 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2022).
  7. ^ (EN) Formation – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Formation Beyoncé – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 9 agosto 2022.
  9. ^ (PT) Beyoncé – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 4 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) Listen to Beyoncé's new surprise single "Formation", su NME. URL consultato il 7 febbraio 2016.
  11. ^ "Formation" showcases a side of Beyoncé we've never seen, su Vox. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  12. ^ Katie Reilly, Watch Beyonce's New Single 'Formation', su time.com. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  13. ^ (EN) Mike WiLL Made-It Explains How He Builds Songs for Kendrick Lamar and Beyoncé, su Pitchfork, 11 dicembre 2020. URL consultato il 26 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2021).
  14. ^ a b c d (EN) John Seabrook, How Mike Will Made It, in The New Yorker, 4 luglio 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  15. ^ (EN) Graham Corrigan, Mike Will Made-It, Rae Sremmurd, and the Making of Beyoncé's "Formation", su Complex, 12 luglio 2017. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  16. ^ (EN) Elias Leight, Mike Will Made-It: Why New Rae Sremmurd LP Is 'The First Sremm Album', su Rolling Stone, 4 maggio 2018. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  17. ^ (EN) Bianca Gracie, Songs That Defined the Decade: Beyoncé’s ‘Formation’, su Billboard, 21 novembre 2019. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  18. ^ a b c (EN) Beyoncé Releases Surprise Single 'Formation' Ahead of Super Bowl Performance, su nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 30 agosto 2016.
  19. ^ (EN) Here Are the Best Lyrics From Beyoncé's Perfect New Song, "Formation", su cosmopolitan.com, Cosmopolitan. URL consultato il 30 agosto 2016.
  20. ^ Formation BeyonceVevo, su youtube.com.
  21. ^ (EN) Beyoncé Shoots Secret Video in New Orleans, su Rap-Up. URL consultato il 30 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2016).
  22. ^ a b (EN) 9 Celebrity Reactions That Perfectly Describe How You Felt When Beyoncé Dropped "Formation", su popsugar.com, Pop Sugar. URL consultato il 30 agosto 2016.
  23. ^ (EN) Beyoncé Drops New 'Formation' Single, Music Video, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 30 agosto 2016.
  24. ^ (EN) Beyoncé – "Formation" Video, su stereogum.com, Stereogum. URL consultato il 30 agosto 2016.
  25. ^ (EN) Leonardo Adrian Garcia,Steve Greene, Leonardo Adrian Garcia, Steve Greene, The Best Music Videos of the Decade, su IndieWire, 27 novembre 2019. URL consultato il 22 dicembre 2019.
  26. ^ https://www.rollingstone.it/musica/i-20-migliori-videoclip-di-sempre/654582/amp/
  27. ^ (EN) Billboard's 100 Best Pop Songs of 2016: Critics' Picks, su Billboard, 12 dicembre 2016. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  28. ^ (EN) Gail Mitchell, 10 Best R&B Songs of 2016: Critic’s Picks, su Billboard, 9 dicembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  29. ^ (EN) The 200 Best Songs of the 2010s, su Pitchfork, 7 ottobre 2019. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  30. ^ (EN) Top 100 Songs of the 2010s, su Consequence, 30 dicembre 2019. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  31. ^ (EN) The 100 Best Songs of the 2010s, su Rolling Stone, 4 dicembre 2019. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  32. ^ (EN) The 500 Greatest Songs of All Time, su Rolling Stone, 16 febbraio 2024. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  33. ^ (EN) The 40 best song lyrics of all time, su The Independent, 27 marzo 2023. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  34. ^ (EN) Listen to “Formation” by Beyoncé. URL consultato il 24 giugno 2019.
  35. ^ (EN) Beyonce's 'Formation' Is Activism for African Americans, Women and LGBTQ People, su Time. URL consultato il 24 giugno 2019.
  36. ^ (EN) Kevin Fallon, Beyonce’s ‘Formation’: A Fiery Black Power Anthem and Call to Arms, 6 febbraio 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  37. ^ a b (EN) Rolling Stone, Rolling Stone, Our Favorite Songs Right Now: Beyonce, Kanye and More, su Rolling Stone, 2 marzo 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  38. ^ (EN) Complex's Best Songs of 2016, su Complex, 13 dicembre 2016. URL consultato il 24 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2019).
  39. ^ (EN) Kevin O'Donnell e Leah Greenblatt, The 100 Best Songs of 2016, su Entertainment Weekly, 9 dicembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2023.
  40. ^ (EN) Hilary Saunders, The 50 Best Songs of 2016, su Paste Magazine, 2 dicembre 2016. URL consultato il 26 febbio 2024.
  41. ^ (EN) Rob Sheffield, 50 Best Songs of 2016, su Rolling Stone, 30 novembre 2016. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  42. ^ (EN) Jamieson Cox, The Top 10 Best Songs of 2016, su Time, 22 novembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  43. ^ (EN) The 100 Best Songs of 2016 - Page 10, su Pitchfork, 12 dicembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  44. ^ The 101 Best Songs of 2016, su Spin Magazine, 23 dicembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  45. ^ (EN) Larry Bartleet, NME's Songs of the Year 2016, su NME, 26 novembre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  46. ^ (EN) Beyoncé - Formation, su Clios. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  47. ^ (EN) BET Awards: The Complete Winners List, su Billboard. URL consultato il 25 marzo 2021.
  48. ^ (EN) Beyonce's 'Formation' Music Video Wins Grand Prix at Inaugural Cannes Lions Entertainment for Music Awards, su Billboard. URL consultato il 25 marzo 2021.
  49. ^ "59th Annual GRAMMY Awards Winners and Nominees", su web.archive.org, 1º febbraio 2012. URL consultato il 25 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2013).
  50. ^ Drake, The Chainsmokers & More Nominated For 2017 iHeartRadio Music Awards | iHeartRadio Music Awards | iHeartRadio, su web.archive.org, 19 luglio 2017. URL consultato il 25 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2017).
  51. ^ (EN) MTV Video Music Awards 2016: Full Winners’ List, su idolator.com, Idolator. URL consultato il 30 agosto 2016.
  52. ^ (EN) 2016 MTV EMAs: See the Full Winners List, su Billboard. URL consultato il 25 marzo 2021.
  53. ^ (EN) NAACP Image Awards: 'Birth of a Nation' Scores 6 Nominations, su The Hollywood Reporter, 13 dicembre 2016. URL consultato il 25 marzo 2021.
  54. ^ (EN) Erykah Badu Returns to Host the 2016 Soul Train Music Awards as Drake, Beyonce Lead Nominations, su Billboard. URL consultato il 25 marzo 2021.
  55. ^ (EN) UK Music Video Awards 2016: here are the Individual Award nominations in full, su Promonewstv, 13 ottobre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  56. ^ (EN) Brennan Williams, Beyoncé On Why She Performed 'Formation' At The Super Bowl, su HuffPost, 9 febbraio 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  57. ^ Alex Abad-Santos, "Formation" showcases a side of Beyoncé we've never seen, su Vox, 6 febbraio 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  58. ^ (EN) Jon Caramanica, Review: It’s Coldplay, Starring Beyoncé, at Super Bowl Halftime Show, in The New York Times, 7 febbraio 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  59. ^ (EN) Beyonce Kicks Off 'Formation' Tour in Miami, Jay Z Shows Support But Doesn't Perform, su Entertainment Tonight. URL consultato il 24 giugno 2019.
  60. ^ Beyonce Pays Tribute to Prince, Dedicates 'Halo' to Jay Z as 'Formation World Tour' Kicks Off in Miami, su Billboard. URL consultato il 24 giugno 2019.
  61. ^ (EN) Rob Sheffield, Rob Sheffield, How Beyonce Demolished the 2016 Video Music Awards: Middle Fingers Up, su Rolling Stone, 29 agosto 2016. URL consultato il 24 giugno 2019.
  62. ^ (EN) Andra Day, Alessia Cara, Ty Dolla $ign, Beyonce, Zendaya Score Bubbling Under Hot 100 Debuts, su Headline Planet, 23 febbraio 2016. URL consultato il 26 aprile 2019.
  63. ^ Desiigner Holds Off Drake Atop Hot 100, Prince & Beyonce Hit Top 10, su Billboard. URL consultato il 26 aprile 2019.
  64. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100 | Official Charts Company, su www.officialcharts.com. URL consultato il 26 aprile 2019.
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  68. ^ (EN) Beyoncé – Chart history (Billboard Canadian Hot 100), su Billboard. URL consultato il 5 maggio 2016.
  69. ^ (EN) TOP 100 SINGLES, WEEK ENDING 28 April 2016, su GFK Chart-Track. URL consultato il 6 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2016).
  70. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100: 29 April 2016 - 05 May 2016, su Official Charts Company. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  71. ^ (EN) Beyoncé – Chart history (The Hot 100), su Billboard. URL consultato il 5 maggio 2016.

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