Sant'Eusanio Forconese

Sant'Eusanio Forconese
comune
Sant'Eusanio Forconese – Stemma
Sant'Eusanio Forconese – Bandiera
Sant'Eusanio Forconese – Veduta
Sant'Eusanio Forconese – Veduta
il castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoDeborah Visconti[1] (Lista civica Progetto futuro) dal 13-06-2022
Territorio
Coordinate42°17′18.2″N 13°31′27.98″E / 42.288389°N 13.524438°E42.288389; 13.524438 (Sant'Eusanio Forconese)
Altitudine591 m s.l.m.
Superficie7,94 km²
Abitanti365[2] (31-12-2022)
Densità45,97 ab./km²
FrazioniCasentino
Comuni confinantiFossa, Ocre, Poggio Picenze, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne' Vestini, Villa Sant'Angelo
Altre informazioni
Cod. postale67020
Prefisso0862
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066090
Cod. catastaleI336
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 346 GG[4]
Nome abitantisanteusaniesi
Patronosant'Eusanio
Giorno festivo9 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sant'Eusanio Forconese
Sant'Eusanio Forconese
Sant'Eusanio Forconese – Mappa
Sant'Eusanio Forconese – Mappa
Posizione del comune di Sant'Eusanio Forconese all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Sant'Eusanio Forconese è un comune italiano di 365 abitanti[2] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della comunità montana Amiternina. È situato a circa 13 km dall'Aquila nella bassa Valle dell'Aterno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Sant'Eusanio Forconese sono molto antiche. Anticamente era chiamato Cinque Ville, per i cinque villaggi di cui era composto: Castellina, Castello, Monticchio, San Pietro e Carmiscione. L'attuale denominazione è da attribuire al martirio di Eusanio di Siponto, nel IV secolo.

Sant'Eusanio Forconese fu uno dei castelli che partecipò alla fondazione della città dell'Aquila e ancora oggi a L'Aquila esiste una via "Vicolo S. Eusanio" a ricordarlo.

Dal Medioevo al Settecento[modifica | modifica wikitesto]

Fu per lungo periodo fra i possedimenti dei Piccolomini, per poi passare ai Barberini che vi edificarono un palazzo nel XVII secolo. Non si conosce molto della storia antica di questo paese, prima dell'avvento del sacerdote Eusanio giunto dal Gargano per evangelizzare questa zona dell'attuale Abruzzo, dove ancora si adoravano dèi pagani.

Leggenda sulla fondazione[modifica | modifica wikitesto]

In quel periodo regnava l'imperatore Massimiano e il potere locale era esercitato dal prefetto Prisco di Aveia (l'attuale Fossa), sotto il quale vi furono atroci persecuzioni. La leggenda narra che venne martirizzato come rappresentato dall'affresco che troneggia dietro l'altare maggiore della basilica di Sant'Eusanio a lui dedicata e che lo raffigura con il suo cuore in mano.

Terremoti[modifica | modifica wikitesto]

Il centro è stato interessato da vari terremoti, dei quali i maggiori nel 1461, 1703, e infine il terremoto dell'Aquila del 2009. La Basilica soprattutto ha registrato danni sulla facciata superiore, con crollo parziale della parte attorno al rosone. I pochi cittadini sono stati in pochi mesi trasferiti dalle tende alle nuove abitazioni del progetto C.A.S.E., benché tuttora sorgano problemi burocratici per la ricostruzione, essendo il centro all'estremo confine dei comuni del "cratere sismico", dunque messo in "lista di attesa" rispetto ai centri più devastati, con procedura di ricostruzione più svelta.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 3 febbraio 1998.[5]

«Partito semitroncato: nel primo di rosso, a sant'Eusanio tunicato, nimbato, stante in maestà e tenente con la sinistra le sue interiora, il tutto al naturale; nel secondo di verde alla stella di sei raggi d'oro; nel terzo di rosso al barile al naturale.»

Lo stemma di Sant'Eusanio Forconese è l'unione degli emblemi di S. Eusanio e di Casentino: lo scudo è partito e reca nella prima metà l'effigie di sant'Eusanio; la parte sinistra, è troncata a sua volta e vi sono rappresentati una stella e un barile, simboli della baronia di Barile che comprendeva le ville di Casentino, Terranera, Fonteavignone, Tussillo e Stiffe dal 1272.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Basilica di Sant'Eusanio Martire[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Pietro presso il castello

La basilica attuale è il risultato di ricostruzioni e rimaneggiamenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli in seguito ai frequenti terremoti che colpirono la zona. Dell'impianto originario dell'VIII-IX secolo rimangono solo pochi reperti, in quanto la basilica fu totalmente ricostruita nel 1198 in stile romanico a tre navate, con una cripta divisa in sette navatelle con archi a crociera sostenuti da colonnine una diversa dall'altra. Allo stesso modo i capitelli, alcuni di stile corinzio, altri con fregi floreali o geometrici.

Nella cripta si trovava l'antico altare dove per molti secoli era conservato il corpo di Sant'Eusanio, e che il 12 maggio 1748 il vescovo dell'Aquila Giuseppe Coppola (le cui ossa sono ora conservate in un'urna d'argento nell'attuale altare della cripta) portò alla luce.

Dopo il terremoto del 1461, la basilica fu in parte ristrutturata, ma è soprattutto dopo quello del 1703 che il suo interno subì la trasformazione maggiore, con l'aggiunta di stucchi e sovrastrutture barocche che coprirono sia la colonne che gli affreschi di cui fu abbellita la Chiesa nel corso dei secoli.

Fortunatamente nel 1971 un restauro volto a riavvicinarsi allo stile originario, ha scoperto parte delle colonne e riportato alla luce parti di affreschi del quattrocento - cinquecento: Crocifissione e santi (tra cui Sant'Eusanio), Madonna in trono e santi, Annunciazione e santi, S.Antonio e parti di Natività. Sopra l'entrata della basilica troneggia lo storico organo di Adriano Fedri del 1772.

Sulla facciata romanica del XIV secolo, in parte restaurata, si apre un bel portale in pietra: motivi geometrico-floreali negli stipiti a cassettoncini di gusto rinascimentale e sull'architrave un bassorilievo raffigurante Sant'Eusanio con la corata in mano e rami di acanto intrecciati nell'archivolto, sopra il quale spuntano due teste di toro.

Nella canonica, fino a pochi anni fa, era custodita una croce processionale del secolo XIV in argento dorato e impreziosita da pietre dure e gemme, opera di Nicola da Guardiagrele. All'esterno della basilica rimangono pressoché intatti due dei quattro torrioni angolari a sezione circolare e buona parte della cinta muraria che circondava l'edificio. Uno dei pochi esempi italiani, e forse mondiali, di chiesa fortificata.

Con il terremoto dell'Aquila del 2009 soprattutto la chiesa è stata colpita, con il crollo parziale della parte superiore della facciata, insieme a metà rosone, e spaccatura con crepa elevata della torretta dell'orologio. In 2015 sono partiti lavori di restauro

Altri monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Fontana monumentale[modifica | modifica wikitesto]

Nella piazza antistante la basilica possiamo ammirare una fontana del 1894, restaurata nel 1988. Ha una struttura in pietra a pianta ottagonale. Sopraelevata di due gradini, si erge centralmente una colonna con quattro teste di leone sormontata da una base circolare su cui troneggia la statua raffigurante un putto (Bartolino) che sorregge un'anfora. Dalla bocca dei leoni zampilla acqua potabile dell'acquedotto.

In passato l'acqua proveniva da una sorgente dei monti circostanti, che nei periodi estivi diminuiva drasticamente la portata. Essendo l'unica fonte di approvvigionamento, costringeva le donne munite di conca a lunghe file che a volte provocavano animati diverbi (concate). Nell'ora del ritiro delle mucche dal lavoro dei campi le donne, nonostante avessero atteso a lungo il loro turno, svuotavano nella vasca della fontana le conche già piene per consentire alle bestie di abbeverarsi (gli animali avevano la precedenza sugli umani).

Palazzo Barberini[modifica | modifica wikitesto]

Sempre nella piazza, proprio davanti alla basilica, c'è il palazzo Barberini che porta il nome della famiglia che dominò su Sant'Eusanio nel 1700 e nel secolo successivo.

Castello Quattrocentesco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Sant'Eusanio Forconese.
Un torre del castello

Alla sommità di Monte Cerro, in posizione dominante il paese e con il castello d'Ocre a vista, ci sono i ruderi del castello medioevale. A suo tempo fu utilizzato unicamente per fini difensivi e, dotato di una cisterna dove tuttora affiora dell'acqua potabile, permetteva in caso di necessità di resistere anche per lunghi periodi.

A ridosso della cinta muraria è stata successivamente edificata una chiesa dedicata alla Madonna del castello. Nell'interno, sopra un semplice altare a muro, ci sono tre affreschi: una recente Madonna con Bambino centrale, fiancheggiata da due ovali, di cui uno rappresentante lo stesso soggetto ma in aspetto quattrocentesco (seppur non sia databile).

Chiese secondarie di Sant'Eusanio[modifica | modifica wikitesto]

In S. Eusanio Forconese ci sono altre due Chiese: la Madonna della Pietà, ora sconsacrata, si trova all'ingresso del paese. Al suo interno sono presenti un affresco della Pietà del Mausonio e immagini di Sant'Eusanio e Sant'Antonio; presso il cimitero, si erge la mole della Chiesa degli Angeli o Sotterra in pietra a vista con un bel portale settecentesco. All'interno un bell'altare settecentesco in marmo policromo e sull'altare laterale sinistro una tela della Madonna col Bambino e Santi di Giulio Cesare Bedeschini; sull'altare laterale destro una riproduzione fotografica di un affresco raffigurante Sant'Eusanio. Dalla porta laterale destra salendo per una scala a chiocciola completamente in pietra di rara fattura si accede ad un locale che la credenza popolare ricorda abitato da S. Eusanio con le sorelle Gratola e Teodosia.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Città romana di Forcona[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Forcona (L'Aquila).

Il sito archeologico si trova al confine con L'Aquila, presso la contrada Civita di Bagno. Si tratta di terme romane con resti della primitiva Cattedrale di San Massimo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Feste e tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2011 è stata ripresa la tradizione della “Fiera delle forche”, che in passato si svolgeva il 9 luglio, giorno della ricorrenza della morte di S. Eusanio. La fiera nel passato si svolgeva nella piazza della Chiesa dalle quattro del mattino fino all'ora della prima messa. Durante tale cerimonia, veniva estratta dall'altare della cripta l'urna contenente le ossa del santo. Attualmente la fiera si svolge lungo la strada che costeggia la scuola fino al villaggio MAP. La fiera consisteva nel mettere in vendita attrezzi di uso contadino esclusivamente di legno o vimini fabbricati da contadini-artigiani. Attrezzi che in dialetto locale erano: “cajone” (sorta di gerla), “fhrcone” (forcone a due denti), “jute”(giogo), “ciuera” (sorta di portantina per letame o altro), “fascinell” (cestello per ricotta), “croll” (sostegno per conca), “capisterh” (tavola incavata per pasta fatta a mano) e manici di “serrecchie” (falcetto), “favhce” (falce), ecc... Attualmente la fiera consente la vendita di opere di artigianato e agricoltura locale. Durante la fiera è possibile mangiare piatti tipici della tradizione di Sant'Eusanio Forconese, come i gnocchetti con i fagioli e i maccarun alla mul'ner'. In tempi recenti e per parecchi anni nel mese di luglio si festeggiava la “Sagra del coniglio” e occasionalmente la “Festa dell'emigrante” e la “Sagra dei maccarun' alla mul'ner'”; tradizioni che con l'andare del tempo si sono perse.

Ora si festeggiano solo le seguenti solennità:

  • 9 luglio – Festa religiosa.
  • 2ª domenica di maggio – Festa patronale, con banda musicale, “sparo” e la sera intrattenimento musicale e fuochi artificiali.
  • 1ª domenica di agosto – Festa della Madonna del Castello con processione verso il Monte Cerro alla Chiesa a Lei dedicata e ritorno; poi sparo e la sera intrattenimento musicale e fuochi artificiali.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

La sua unica frazione di Casentino dominata dal Monte Cagno, si inerpica lungo una costa boscosa tra ripide e strette viuzze. Nella settecentesca chiesa di San Giovanni Evangelista ci sono: una statua in terracotta policroma di Madonna col Bambino del XVI secolo collocata in una nicchia sull'altare maggiore e i dipinti del XVII secolo San Carlo Borromeo di Giovan Paolo Mausonio, Purgatorio di Bernardino Ciferri e Santa Brigida di Vincenzo Damini.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 luglio 1988 7 giugno 1993 Pierino Cecchini Democrazia Cristiana Sindaco [8]
7 giugno 1993 30 agosto 1996 Paolo Isaia Di Giovanni Democrazia Cristiana Sindaco [9]
30 agosto 1996 18 novembre 1996 Domenico Marianella Commissario straordinario [10]
18 novembre 1996 14 maggio 2001 Mahmoud "Mimmo" Srour L. civica di centro-sinistra Sindaco [11]
14 maggio 2001 27 aprile 2005 Mahmoud "Mimmo" Srour L. civica Sindaco [12]
19 maggio 2005 27 giugno 2005 Rinaldo Pezzoli Commissario prefettizio [8]
27 giugno 2005 30 maggio 2006 Rinaldo Pezzoli Commissario straordinario [8]
30 maggio 2006 29 maggio 2007 Rinaldo Pezzoli Commissario prefettizio
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Giovanni Berardinangelo L. civica Progetto futuro Sindaco [13]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Giovanni Berardinangelo L. civica Progetto futuro Sindaco [14]
11 giugno 2017 12 giugno 2022 Giovanni Berardinangelo L. civica Progetto futuro Sindaco [15]
13 giugno 2022 In carica Deborah Visconti L. civica Progetto Futuro Sindaco

[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 2022, su elezionistorico.interno.gov.it.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Sant'Eusanio Forconese, decreto 1998-02-03 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato.
  6. ^ Lo stemma di Sant'Eusanio Forconese, su comune.santeusanio.aq.it, Comune di Sant'Eusanio Forconese. URL consultato il 5 novembre 2020-.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  8. ^ a b c Anagrafe degli amministratori locali e regionali: storia amministrativa dell'ente – Comune di Sant'Eusanio Forconese (AQ), su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 10 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2019).
  9. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 6 giugno 1993, su elezionistorico.interno.gov.it.
  10. ^ Anagrafe degli Amministratori locali e regionali del Ministero dell'Interno, Scheda di Domenico Marianella, su amministratori.interno.it.
  11. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 17 novembre 1996, su elezionistorico.interno.gov.it.
  12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 maggio 2001, su elezionistorico.interno.gov.it.
  13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.
  14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 6 maggio 2012, su elezionistorico.interno.gov.it.
  15. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007, su elezionistorico.interno.gov.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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