Tino Carraro

Tino Carraro nel 1963

Tino Carraro, all'anagrafe Agostino Carraro (Milano, 1º dicembre 1910Milano, 12 gennaio 1995), è stato un attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primogenito di Ernesto Carraro, tipografo, e di Giulia Massimo, entrambi originari della provincia di Rovigo, Agostino Carraro nacque a Milano, in corso Magenta, il 1º dicembre 1910.

Gli anni dell'infanzia furono segnati dagli avvenimenti della Grande Guerra, alla quale prese parte anche suo padre. Dopo le scuole elementari e medie, Tino frequentò il ginnasio per due anni, poi una scuola tecnica per tre anni. Ottenne il primo impiego al Banco di Roma, ma dovette interrompere il lavoro per il servizio di leva, che svolse per diciotto mesi a Bergamo in una caserma di fanteria.

Al rientro nella vita civile, Carraro venne assunto dal conte Scotti di Vigoleno, importatore di automobili francesi ma, poco dopo, a causa delle sanzioni economiche decretate all'Italia fascista, la concessionaria dovette chiudere. Tra l'incertezza di un futuro lavoro e la curiosità verso un mondo che suo padre aveva solo sfiorato,[1] nel 1938 si iscrisse all'Accademia dei Filodrammatici di Milano, scuola che pagò lavorando come venditore di pezzi di ricambio per quelle stesse automobili che non potevano più essere vendute in Italia a causa dell'autarchia.

Nell'Accademia dei Filodrammatici incontrò Mary Mayer, istriana di origini austriache, che sposò nel 1940 e da cui ebbe in seguito due figlie: Anna e Roberta.

Tino Carraro con al centro Nella Maria Bonora negli studi radio Rai (1960)

Al termine del biennio di corsi serali, venne ingaggiato nella compagnia dell'Accademia di Roma dopo essere stato sottoposto ad audizione dallo stesso Silvio D'Amico, direttore della compagnia. Esordì così con Molto rumore per nulla di Shakespeare recitando, tra gli altri, con Ave Ninchi e Orazio Costa.

Successivamente, nel 1952, divenne primo attore del Piccolo Teatro di Milano, dove strinse un forte sodalizio con il regista Giorgio Strehler.[2] Il legame era da ricercarsi soprattutto nella metodologia di lavoro di Carraro, tesa sempre a valorizzare e a sottolineare il lavoro dell'attore come risultato di un processo meticoloso e di artigianato, scevro di divismi ed esaltazioni istrioniche, in piena linea con i propositi artistici del teatro milanese.

Carraro è l'unico attore italiano ad aver vinto per tre volte il premio San Genesio come migliore interprete maschile della stagione teatrale: nel 1956 per L'opera da tre soldi, nel 1962 per Enrico IV, nel 1965 per Il piacere dell'onestà.

Nel 1962 fu anche protagonista, insieme a Enzo Jannacci, Milly, Sandra Mantovani e Anna Nogara, dello spettacolo di poesia e musica milanese Milanìn Milanon (in seguito anche pubblicato su disco), elaborato da Roberto Leydi con la regia di Filippo Crivelli e l'accompagnamento musicale del maestro Roberto Negri.

Accanto all'attività teatrale si produsse con notevoli interpretazioni in sceneggiati televisivi, come Il mulino del Po; I miserabili; I promessi sposi (nella parte di Don Abbondio, che lo rese molto popolare); I grandi camaleonti; A come Andromeda; Puccini.

Fu attivo anche nel cinema e nel doppiaggio.

Morì nel 1995 a 84 anni per un arresto cardiaco, riposa al cimitero di Lambrate a Milano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Tino Carraro in A come Andromeda (1972)

Partecipazione a Carosello[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1961 partecipò agli sketch della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello che pubblicizzavano le ceramiche per bagno Pozzi; nel 1967 e 1968 partecipò agli sketch pubblicizzando come narratore il cioccolato Nutella della Ferrero; nel 1970 partecipò come attore agli sketch che pubblicizzavano le merendine Fiesta e la Nutella della Ferrero. Infine, negli anni ottanta, ormai dopo la fine di Carosello, Carraro fu testimonial del pulitore per dentiere Super Poli-Grip negli spot televisivi mandati in onda sia dalla Rai sia dalla Fininvest.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Prosa televisiva Rai[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Carraro doppiò Walter Pidgeon nell'edizione italiana de Il pianeta proibito e Mario Feliciani ne La rivolta dei barbari.[4]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993, l'Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per le Arti (Recitazione).[5]

Premio Ubu – 1979/1980
Miglior attore per El nost Milan e Temporale
Nastro d'argento1976
Candidatura migliore attore non protagonista per Cadaveri eccellenti
Premio Flaiano Sezione teatro – 1992[6]
Alla carriera

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ernesto Carraro da giovane aveva fatto parte per un anno della compagnia di Ermete Novelli ma aveva poi dovuto rinunciare per sostentare la famiglia dopo la morte di suo padre
  2. ^ Tino Carraro nel Re Lear di Strehler. Luigi Ciminaghi, Archivio Piccolo Teatro di Milano (Re Lear - 1972-73), su archivio.piccoloteatro.org.
  3. ^ Nelle edizioni successive sostituito da Domenico Modugno.
  4. ^ IL MONDO DEI DOPPIATORI: La pagina di Tino Carraro, su Il mondo dei doppiatori, antoniogenna.net.
  5. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  6. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Radiocorriere TV.
  • Teche Rai, la prosa televisiva dal 1954 al 2008.
  • Le persone che hanno fatto grande Milano: Tino Carraro, catalogo della mostra tenutasi a Milano nel 1983 nelle sale dell'Alemagna, Via Manzoni 31.

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